L’orologio ad acqua di Cartier è un “pesce che punta a sud”
Il drago e il pesce. Due esseri viventi che la millenaria cultura cinese spesso raffigura insieme e considera di buon auspicio. Sono “potenti e forti”, in grado di esercitare il controllo sull’acqua. E così sono stati nella seduta d’asta di Phillips in collaborazione con Bacs & Russo Hong Kong: XVIII il 24 maggio 2024, occasione in cui i collezionisti di segnatempo se li sono combattuti ferocemente. Si sta parlando di due esemplari Cartier in stile art déco, in particolare: una pendola magnetica e un orologio da tavolo con pannello di giada. Entrambi di “qualità museale”, provengono da una “prestigiosa collezione privata. La prima, La Pendule Magnétique, se la sono combattuta in 75, in gara per 25 minuti di rilanci. Il prezzo di aggiudicazione? Ha sfiorato i due milioni di dollari Usa (17.891.000 HK$/ 2.291.837 US$).
Tutte le immagini sono cortesia di Phillips
Questo orologio da tavolo ad acqua, “magnetico e fluttuante”, è stato capace di rivalutarsi sette volte la sua stima pre-asta. La base è realizzata in marmo, con inserti in lapislazzuli e avventurina; arricchiscono il capolavoro artigianale anche argento, nefrite, corallo, madreperla, smalto e giada.
Il meccanismo di questo segnatempo funziona secondo lo stesso principio della bussola del “pesce che punta a sud” (un pesce di legno dotato di ago magnetizzato che galleggiava in un recipiente d’acqua), inventata dai cinesi nel 1040 d.C.
Fa parte di una serie di soli quattro orologi magnetici, gli unici mai realizzati dal più talentuoso orologiaio di Cartier, Maurice Couët (uno fa ancora parte della collezione d’impresa di Cartier). Quello appena venduto a da Phillips Hong Kong è considerato l’esemplare più sontuoso e complicato, essendo anche l’unico mai realizzato con l’effigie della chimera, in giada, creatura portatrice di buona fortuna e saggezza nella mitologia dell’estremo oriente. L’animale riposa sul bordo del bordo dell’oggetto.
La pendola magnetica di Cartier: una bibliografia prestigiosa
Cartier rende onore a questo straordinario saggio del suo lusso bespoke nel suo volume ufficiale The Cartier Collection: Timepieces di Franco Cologni e François Chaille. I due autori lo descrivono come «il più prezioso di tutti gli orologi da tavolo magnetici fluttuanti progettati e fabbricati nel XX secolo». Anche il classico testo di Hans Nadelhoffer su Cartier, descrive questa creazione come «la versione più raffinata» degli orologi da tavolo magnetici della maison. Gli appassionati di design e di altissima orologeria possono ammirare i disegni di progetto degli archivi Cartier in Asia Imagined: In the Baur and Cartier Collections.
Ispirazioni dalla Città Proibita
Molto ricercato e apprezzato è stato anche un altro squisito pezzo d’arte orologiera di Cartier. Un altro orologio da tavolo, con pannello di giada, venduto per quasi 375.000 dollari Usa (2,9 milioni di HK$/ 374.180 USD). Un articolo con particolari ambizioni artistiche: la preziosa pietra verde assume infatti in rilievo le sembianze di un paesaggio ispirato a un dipinto del pittore Dong Bang Da, artista della corte imperiale della Città Proibita all’epoca dell’imperatore Qianlong, durante la dinastia Qing. L’imperatore apprezzava in special modo l’opera dell’artista, dimostrandoglielo con la composizione di versi ispirate ai suoi dipinti. In questo caso, una poesia dell’imperatore Qianlong è incisa sul pannello di giada del prezioso manufatto.
Come si può vedere, il pannello di giada finemente decorato funge da sfondo per l’orologio: gli zaffiri e gli smeraldi intagliati sono le foglie, i rubini arricchiscono i salici. Le perle puntellano tutto il paesaggio, evocando i fiori sugli alberi. La piccola pagoda ha la sommità in oro giallo. Il segnatempo vero e proprio (di otto giorni) è in alto a sinistra del pannello. È una produzione di European Watch & Clock Co. Inc. In questo caso, a circondarlo è un drago, sempre simbolo di fortuna e prosperità. Una curiosità: secondo quanto risulta a Phillips, la placca di giada che adorna il lotto sarebbe stata in realtà un paravento da tavolo risalente forse al XVIII o XIX secolo. A questo periodo risalirebbero anche le incisioni eseguitevi. Le gemme intagliate invece sono state aggiunte in piena era Art Déco da Cartier.