- Via libera della Bce all’acquisizione diretta di Mps di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier e Compass Banca
- Il Consiglio di amministrazione di Montepaschi si riunirà il 26 giugno per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’offerta su Mediobanca
S’illumina il semaforo verde della Banca centrale europea: Mps ha annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione per l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier e Compass Banca. Parallelamente, Francoforte ha rilasciato anche il via libera ad acquisire “una partecipazione in Mediobanca il cui valore eccede il 10% del patrimonio di vigilanza del Gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette”, si legge nella nota. Non ci sono soglie di capitale da rispettare, ma la tabella di marcia è fissata, in particolare sui tempi dell’integrazione.
Mps-Mediobanca: l’agenda dell’operazione
Gli occhi sono puntati sulla riunione del Consiglio di amministrazione di Mps, in calendario il 26 giugno. Il board della banca toscana si riunirà infatti per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’offerta su Mediobanca, dopo l’approvazione dell’assemblea di aprile. L’istituto guidato da Luigi Lovaglio dovrà fare i conti con una serie di passaggi da rispettare, dalle tempistiche delle attività di integrazione al framework di governance. Nel dettaglio, entro sei mesi dall’acquisizione del controllo di Mediobanca, Montepaschi dovrà presentare alla Bce un piano di integrazione che includa diverse informazioni, oltre alle tempistiche.
Cosa dovrà includere il piano di integrazione
Innanzitutto, Rocca Salimbeni dovrà chiarire l’impatto dell’operazione sul capitale, sulle strategie di funding, sulla digitalizzazione e sulla sicurezza informatica. Il piano dovrà evidenziare anche “eventuali scostamenti rispetto alle ipotesi iniziali”, ricorda Mps, con riferimento alle sinergie, ai costi di integrazione, alle stime sulle perdite operative e alle valutazioni sull’avviamento. “Il capital plan aggiornato dovrà comprendere, oltre a uno scenario base, anche un’ipotesi di scenario avverso, unitamente alle relative azioni manageriali di mitigazione nonché a una valutazione relativa all’effettiva fattibilità e tempistica per l’attuazione”, scrive la banca senese.
Nel piano di integrazione dovrà essere inclusa anche l’organizzazione del sistema Ict, relativo alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con un focus sulle architetture transitorie e a tendere su data flows, accordi con terze parti, data quality, misure di continuità operativa e cambiamenti ai piani e alle procedure interne da mettere in campo. Sul fronte della corporate governance, invece, il piano dovrà definire l’assetto con riferimento:
- alla struttura organizzativa e alla normativa propedeutica ad assicurare il coordinamento strategico e operativo tra Mps e tutte le relative controllate;
- l’assetto degli organi nelle società controllate;
- l’assetto del sistema di controllo interno;
- i cambiamenti all’assetto retributivo;
- i cambiamenti alle modalità di aggregazione e reporting delle informazioni di rischio.
Cosa succede con tasso di adesione inferiore al 50%
Come anticipato in apertura, non ci sono soglie di capitale da rispettare. La Bce dà infatti il via libera all’operazione anche nel caso in cui Mps non arrivasse al 50% del capitale di Mediobanca. In tal caso però, entro tre mesi dalla conclusione del deal, Monte dei Paschi dovrà fornire a Francoforte un report approvato dal Cda e condiviso con la società di revisione incaricata che “confermi la sussistenza del controllo di fatto”, spiega la nota. In mancanza del controllo di fatto, sempre entro tre mesi, la banca senese dovrà invece fornire un piano approvato dal board che “indichi l’approccio strategico alla partecipazione di Mediobanca acquisita, i criteri per il mantenimento o la cessione di tale partecipazione unitamente ai relativi obiettivi, tempistiche e principali snodi operativi e una dichiarazione attestante se si preveda di acquisire una quota di partecipazione superiore al 50% e il relativo impatto stimato a livello patrimoniale”.
Mps, l’indagine della Commissione europea
Intanto, resta acceso il faro della Commissione europea sul collocamento del 15% del capitale di Mps da parte del Tesoro avvenuto lo scorso novembre. Secondo il Financial Times, l’organo esecutivo starebbe esaminando i dettagli della cessione per verificare se il processo sia stato “equo e trasparente”. Una valutazione preliminare che potrebbe innescare l’apertura di un’indagine su un’eventuale violazione della normativa sugli aiuti di Stato. Fonti vicine alla vicenda ascoltate dal quotidiano economico-finanziario britannico sostengono che Unicredit, il fondo sovrano norvegese Norges e BlackRock avessero manifestato interesse ad acquistare azioni di Montepaschi, ma Banca Akros – la controllata di Banco Bpm che ha curato il collocamento in questione – avrebbe risposto loro che il collocamento era già chiuso. La banca d’investimento, in un comunicato ufficiale, ha risposto che il collocamento è stato condotto “nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni”, ribadendo come “nessun grande investitore” sia stato escluso dalla procedura di offerta.
Domande frequenti su Mps, via libera della Bce all’Ops su Mediobanca: le prossime tappe
Mps intende acquisire una partecipazione di controllo diretta in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier e Compass Banca, come autorizzato dalla Banca Centrale Europea.
Mps ha ottenuto l'autorizzazione dalla Banca Centrale Europea (BCE) per l'acquisizione della partecipazione di controllo in Mediobanca.
Il Consiglio di Amministrazione di Montepaschi si riunirà il 26 giugno per esercitare la delega di aumento di capitale necessaria per l'offerta su Mediobanca.
Oltre a Mediobanca, l'acquisizione di Mps coinvolge indirettamente Mediobanca Premier e Compass Banca.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha dato il via libera all'acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca da parte di Mps.