È nota per essere uno dei settori più dinamici e inclusivi del mercato dell’arte. Nell’ultimo decennio è passata da categoria di nicchia a elemento essenziale dell’ecosistema artistico globale, con numerose fiere, aste e gallerie altamente specializzate. È la fotografia, tra le arti più effimere e al contempo custode di memoria, il cui dinamismo è al centro del recentissimo report Il mercato della fotografia nel 2024. Tendenze, aste e dinamiche emergenti, pubblicato da Deloitte Private lo scorso 20 marzo 2025. Un comparto che ha visto una crescita del 90,9% tra il 2023 e il 2024, secondo quanto indica il Photographs Index, l’indice proprietario della società che misura le variazioni annuali di diversi pleasure asset come arte, design, beni di lusso e altri analizzando i dati pubblici delle principali case d’asta come Christie’s, Sotheby’s e Phillips.

Crescita e tendenze nel mercato della fotografia nel 2024
Un dato in crescita, quindi, rispetto al periodo precedente, seppur in linea con la sua media storica (i primi dati risalgono al 2007), ma che fotografa una visione solo parziale del mercato, non tenendo conto delle attivissime trattative tra intermediari e privati, nonché gli acquisti direttamente dagli artisti. “Il mercato secondario della fotografia rimane altamente selettivo, con i collezionisti che privilegiano opere di rilevanza storica e di alta qualità. Date le complessità legate all’autenticità e al valore delle edizioni, molti collezionisti continuano ad acquistare opere direttamente da gallerie e fotografi di fiducia, ricorrendo alle aste principalmente per pezzi eccezionali, degni di musei” spiegano da Deloitte Private. A tracciarsi è quindi uno scatto sfocato, che lascia tuttavia intravedere alcune tendenze (e preferenze) degne di nota. Eccole più nel dettaglio.
Fotografia, analisi delle aste e delle tendenze del mercato secondario
Dando uno sguardo più approfondito al mercato secondario della fotografia (l’indice considera tutte le aste live o ibride con fatturato minimo di 1 milione di dollari tenute da Christie’s, Sotheby’s e Phillips, ndr), si evince come il fatturato complessivo del settore nel 2024 sia diminuito del 20,9%, attestandosi a 24,4 milioni di dollari, in calo rispetto ai 30,8 milioni del 2023, quando a spingere a rialzo il mercato era stata la forte domanda di fotografia blue-chip e alcune vendite di alto valore.
Ultimamente, invece, “gli acquirenti hanno adottato un approccio più selettivo, anche a fronte di un’offerta di minore qualità, portando a una ricalibrazione dei risultati d’asta”. Da sottolineare anche l’impatto del passaggio alle piattaforme online, che se da un lato “ha ampliato l’accesso al mercato”, dall’altro “ha frammentato l’offerta, creando un eccesso di opere che ha ridotto la domanda, con acquirenti con potere di acquisto inferiore, e messo sotto pressione i prezzi”. Non si tratta tuttavia di una variazione destinata a diventare trend, in quanto “la domanda di opere fotografiche di alta qualità e rilevanza storica […] rimane solida”.

Phillips è la major più attiva sul mercato internazionale della fotografia
Ma quali le major più attive? Approfondendo i dati evidenziati da Deloitte Private, il leader di mercato nel comparto della fotografia è Phillips. Interessante notare il fattore di stagionalità, comune alle aste in ambito di arte e beni da collezione, che per la fotografia privilegia i mesi sul finire dell’anno: il Photography Index mostra infatti come ben 7 delle 10 fotografie più costose del 2024 siano passate agli incanti tra ottobre e novembre, forse anticipando un nuovo slancio nel settore (da confermare con i dati 2025). Capofila di questa classifica è Untitled, Cowboy (1997), dello statunitense Richard Prince, aggiudicata da Christie’s Londra lo scorso 9 ottobre per 2,6 milioni di dollari, che diventa anche la fotografia più cara battuta all’asta nell’ultimo decennio (2014-2024).

Oltre la speculazione, cambiano le preferenze dei collezionisti
Interessante notare anche i volumi di vendita anno su anno per tracciare alcune considerazioni. L’assunto di base è che, nonostante l’aumento delle transazioni, il fatturato globale delle vendite del mercato fotografico rimane modesto rispetto al suo picco nei primi anni del 2010, specie in confronto al 2013-2014 – anni degli investimenti speculativi in questo comparto. Secondo Deloitte Private sono tre i fattori che spiegano questa evoluzione. In primis, la maggior rilevanze dell’“accessibilità rispetto all’esclusività. La maggior parte delle transazioni riguarda infatti lotti accessibili, con solo il 5% delle fotografie che supera la soglia dei 20mila dollari”.
Inoltre, si è delineata una “ricalibrazione del mercato, che dopo una ‘corsa ai record’ negli anni, che ha avvantaggiato sproporzionatamente pochi artisti contemporanei, il mercato si è spostato verso un modello più equilibrato e sostenibile”. Infine, va considerata anche un’evoluzione delle preferenze, con i collezionisti che “attribuiscono sempre più valore alla profondità, alla provenienza e all’interesse curatoriale rispetto ai prezzi da record”: lo sottolinea la crescita costante della fotografia moderna rispetto a quella contemporanea, che evidenzia un’attenzione verso opere dal contesto storico.

I fotografi internazionali più apprezzati: il podio è Made in Usa
Richard Prince (nato nel 1949), leader indiscusso dei fotografi maggiormente apprezzati a livello internazionale, è la mano dietro ai tre clic più costosi del 2024. Ma non è il solo a raggiungere quotazioni importanti, e men che meno l’unico statunitense. Tra i nomi più ricercati vi è infatti anche quello di William Eggleston (nato nel 1939), la cui evocativa e fotografia a colori è un inno all’estetica soul del Sud degli Stati Uniti; nel 2024, l’artista ha raggiunto il proprio record personale all’asta, con Untitled, c. 1971-1974 (2012), venduta da Christie’s New York il 21 novembre scorso per 1,4 milioni di dollari. Chiude il podio un’altra artista americana, Diane Arbus (1923-1971), la cui IdenticalTwins, Roselle, N.J. (1967) ha raggiunto gli 1,2 milioni di dollari da Phillips Londra il 21 novembre 2024. Un pezzo unico non solo per la sua intensità psicologica, ma anche per la sua provenienza: lo scatto venduto apparteneva infatti alla collezione privata del celebre fotografo giapponese Ikk Narahara. Ricercati anche altri nomi, come Edward Weston, Richard Avedon, Cindy Sherman, Andreas Gursky e Ansel Adams.

L’Italia dei grandi maestri e dei talenti emergenti
Volgendo infine lo sguardo al mercato italiano della fotografia, alcune considerazioni sono d’obbligo. Il Belpaese rappresenta infatti un “hub essenziale della scena artistica internazionale” e nel 2024 ha visto “un’impennata dell’interesse per la fotografia concettuale e quella a tecnica mista, accanto a una crescente valorizzazione delle opere storiche e contemporanee. Con i collezionisti sempre più propensi a investire in fotografi italiani e internazionali, il mercato continua a espandersi in portata e rilevanza” precisano da Deloitte Private. Il supporto arriva anche dalle istituzioni culturali, con numerose mostre fotografiche nelle città italiane e diverse acquisizioni da parte di importanti musei, soprattutto a Milano, Roma e Firenze.
Tra i fotografi più desiderati negli ultimi mesi vi è Vito Acconci, che con la sua Waiting for the End – Moca, San Francisco June 1975 (1977) è stata la fotografia più costosa venduta in un’asta italiana nel 2024 (32mila euro da Farsettiarte, asta del 1° giugno), “una vendita storica che ha confermato il crescente interesse per opere concettuali ed espressive”. Non mancano poi ottime aggiudicazioni per Cindy Sherman, Robert Mapplethorpe, Marina Abramović e Helmut Newton, oltre che per i maestri italiani come Luigi Ghirri, Franco Fontana, Paolo Roversi e per giovani talenti emergenti come Alessandro Sambini, Alessandro Calabrese e Rebecca Moccia.
