Nft e mercato, una storia (in)finita?
Nonostante i metaversi, in specie quelli di gioco, non abbiano perso il loro smalto rispetto ai primi anni ruggenti del secondo decennio di questo secolo (Roblox, come Fortnite, capitalizza tuttora in scioltezza 40 miliardi di dollari), le aste di arte digitale (Nft e Ordinals) latitano, e quelle poche che le grandi maison si peritano di tenere più che altro per non far spegnere il fenomeno non consegnano affatto risultati confortanti, specie se confrontati col periodo d’oro di qualche anno fa.
Oltre ai fenomeni di Beeple e Pak (capaci di realizzare aggiudicazioni di Nft in asta da 69 milioni di dollari il primo con un ERC-721 a tiratura singola e da 91,8 milioni di dollari il secondo direttamente in ambito marketplace con un ERC-1155 a tiratura multipla, oggi impensabili), uno dei 9.999 Cryptopunks, rilasciati gratuitamente pochi anni prima da Larva Labs (ora posseduta da Yuga Labs, a sua volta coniatrice delle altrettanto note, anche se meno preziose, Bored Ape Yacht Club), poteva essere battuto in asta, com’era effettivamente accaduto, anche a 11 milioni di dollari e oggi faticherebbe a realizzarne qualche centinaio di migliaia.
Come sta andando il mercato dell’arte Nft? Sotheby’s
Più nel dettaglio sulle dinamiche degli ultimi 12 mesi, ecco quanto osserva in materia uno dei fornitori di Art Market Data indipendente più noti, cioè Pi-ex Ltd di Londra, fondato da Christine Bourron. “L’ultima edizione della vendita Digital Art Day di Sotheby’s – incentrata su Nft e arte digitale – ha dimostrato ancora una volta quanto velocemente l’oro di ieri possa trasformarsi in polvere. La vendita di febbraio 2025 ha rispecchiato più l’esitazione del mercato che l’entusiasmo, con acquisti significativi (lotti invenduti contrassegnati in rosso) e pochi rialzi (lotti venduti al di sopra della stima minima contrassegnati in blu).
I primi tre lotti, ciascuno con stime basse di 100.000 dollari o più, non sono riusciti ad attirare offerte superiori ai loro prezzi di partenza e sono rimasti invenduti. Per l’artista digitale XCOPY, questa è stata la seconda volta negli ultimi mesi che un’opera non è riuscita a vendere. Nel novembre 2024, DOOM Party, un’opera abbinata a Nft stimata tra gli 800.000 e 1,5 milioni di dollari, non ha trovato un acquirente. La scorsa settimana, il Partecipante 1, stimato tra i 100.000 e i 150.000 dollari, ha avuto lo stesso risultato.
È interessante notare che la vendita non ha beneficiato dell’attuale attrattiva delle opere generate dall’intelligenza artificiale, un’attenzione crescente nel mercato dell’arte contemporanea. Non molto tempo fa, l’asta del novembre 2024 ha conquistato i titoli dei giornali di tutto il mondo quando A.I. God. Ritratto di Alan Turing, creato dal robot AI Ai-Da, è stato venduto per oltre 1 milione di dollari.
Se l’arte generata dall’intelligenza artificiale rappresenti un’evoluzione duratura dell’arte o un’altra tendenza di mercato passeggera, rimane una questione aperta.”
Come sta andando il mercato dell’arte Nft? Christie’s
Le aste di Christie’s sono un altro segnale debole. La casa ha in merito proposto il 5 marzo 2025 a New York un’asta d’arte digitale con protagonista la Augmented Intelligence, rispetto alla quale i risultati sono stati tutt’altro che brillanti: poco più di 700.000 dollari di incasso totale su 34 lotti. Si è comunque distinto Refik Anadol con Machine Hallucination-ISS dream-A, che ha quasi raddoppiato le stime minime raggiungendo 277.000 dollari, mentre a Pindar Van Alman, la cui opera Emerging Faces era stimata fino a 250.000 dollari, è toccata l’ignominia dell’invenduto.
Quale sarà il futuro dell’arte Nft?
Orizzonte cupo, dunque? Limitandoci all’arte digitale, probabilmente il recupero del mercato sarà ostico e difficilmente si rivedranno i livelli di prezzi e volumi passati. Tuttavia, se si amplia lo sguardo ai beni digitali collectibles, le prospettive sono più confortanti. Sneakers, carte da gioco e rarità digitali di vario genere continuano ad essere ricercate dai collezionisti, specie tra le fasce di età più giovani.
Chissà quando si tornerà a un livello globale di compravendite in Nft da 40 miliardi di dollari, come nel momento magico di qualche tempo fa: ci vorranno verosimilmente alcuni anni. Dopo di che, è possibile, come stanno prevedendo alcuni osservatori privilegiati come IDC, che il mercato degli asset digitali, comprendendo anche quelli finanziari, possa raggiungere vette oggi inimmaginabili.
“Entro il 2029, il 100% dei titoli di nuova emissione negli Stati Uniti – azioni, strumenti di debito, derivati, ecc. – saranno emessi come asset digitali, molto probabilmente una variante degli NFT”.