Per Cassa Lombarda in Europa, gli indici Pmi “hanno sorpreso positivamente”, ma i dati “non sono abbastanza solidi da spingere la Banca centrale a riconsiderare l’allentamento monetario”
Il rendimento del Btp decennale è sceso in area 1,3% con lo spread tornato sotto i 200 punti base
“Listini azionari altalenanti nella scorsa ottava, grazie ad attese di nuove misure di stimolo monetario da parte delle banche centrali, inclusa quella cinese, e alla prosecuzione dei negoziati Usa-Cina”, spiega Cassa Lombarda
Questa settimana, ricorda Cassa Lombarda, “saranno pubblicati diversi dati macro, martedì il dato finale del Pil tedesco del secondo semestre, mentre giovedì verrà annunciata la seconda lettura del Pil statunitense” per lo stesso periodo, “insieme alla lettura per redditi e spese personali. Lo stesso giorno verranno pubblicati gli indicatori di fiducia delle imprese, dell’economia e dei consumatori per l’Eurozona e gli indicatori della fiducia dei consumatori per il Giappone. Venerdì gli indicatori dei consumatori del Regno Unito oltre ai dati sull’inflazione per Giappone, Eurozona e Stati Uniti”.
L’andamento macro dà segnali contrastanti
“In Europa, gli indici Pmi hanno sorpreso positivamente. Nei mesi precedenti l’attività in Europa si era caratterizzata per la debolezza del settore manifatturiero che in parte è stata compensata da un più solido settore dei servizi. Questi ultimi dati tuttavia non sono abbastanza solidi da spingere la Banca centrale a riconsiderare l’allentamento monetario, già chiaramente anticipato per i prossimi mesi, ma segnali di stabilizzazione nell’attività manifatturiera saranno accolti positivamente dagli investitori”, spiega l’advisory di Cassa Lombarda.
“In Usa – prosegue – l’indice Markit Pmi manifatturiero preliminare del mese di agosto è calato a 49,9 punti (sotto la soglia di 50 che separa l’espansione dalla contrazione). In calo anche il Pmi servizi. Positivi invece i dati di immobiliare e occupazione”. In Cina invece sono state “varate nuove misure a sostegno dell’economia, in particolare per aumentare la liquidità nel sistema. La Banca popolare cinese ha varato un nuovo tasso di prestito, a cui gli istituti di credito dovranno far riferimento (loan prime rate, Lpr), che è stato fissato al 4,25%, sei punti base in meno rispetto al tasso precedente”, spiega l’advisory.
Un respiro di sollievo per le obbligazioni
“Il rendimento del Btp decennale è sceso in area 1,3% con lo spread tornato sotto i 200 punti base, grazie alle attese di formazione di un nuovo governo di coalizione più market-friendly e che affronti le questioni più urgenti (legge di bilancio e disinnesco delle clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’Iva)”, ricorda Cassa Lombarda. “Il presidente Mattarella – continua – ha comunicato che un governo con una nuova maggioranza dovrà essere concordato entro martedì o ci saranno elezioni anticipate”.
“La forza del dollaro – sottolinea l’advisor – ha penalizzato gli obbligazionari emergenti, con i fondi che hanno registrato deflussi per 2,4 miliardi di dollari nella settimana al 21/8 (massimo delle ultime 14 settimane). Il valore delle obbligazioni a rendimento negativo sul mercato ha superato i 16.000 miliardi di dollari”.
Gli investitori “preoccupati per la crescita globale, anticipando un ulteriore allentamento monetario hanno spinto verso l’alto i prezzi delle obbligazioni, ciò ha fatto sì che i rendimenti scendessero al di sotto dello zero sui titoli di Stato di molti paesi e persino su un terzo del debito corporate. La Germania settimana scorsa ha collocato il primo bond trentennale con cedola zero a tassi negativi, con una timida accoglienza”, commenta ancora l’advisory.
Listini azionari sull’altalena
“Listini azionari altalenanti nella scorsa ottava, grazie ad attese di nuove misure di stimolo monetario da parte delle banche centrali, inclusa quella cinese, e alla prosecuzione dei negoziati Usa-Cina”, riprende Cassa Lombarda. “Tuttavia – aggiunge – nella seduta di venerdì la Cina ha annunciato misure di ritorsione nei confronti degli Usa con nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di import dagli Usa di diversi prodotti tra cui soia, auto e petrolio”.
“Alcuni avranno effetto dal 1 settembre, mentre altri dal 15 dicembre. I fondi azionari globali hanno registrato deflussi per 14,5 miliardi (di cui 2,6 miliardi Usa e 4,3 miliardi Europa) nella settimana al 21/8, mentre i fondi obbligazionari hanno registrato afflussi per 15 miliardi. In Usa, positivo il settore della distribuzione con Target, Lowe ed Home Depot”, prosegue ancora Cassa Lombarda.
Valute e materie prime
“Il dollaro si è rafforzato nella settimana verso 1,1065. La forza del biglietto verde ha penalizzato le valute emergenti. La Fed vuole mantenere ‘aperte le opzioni’ sull’evoluzione dei tassi di interesse. I componenti del Fomc hanno ribadito che non si procederà ‘su un percorso predefinito’, ma che le future decisioni sui tassi ‘saranno prese in base ai dati economici’”, sottolinea l’advisory
Cassa Lombarda ricorda che “dal resoconto della riunione del 30-31 luglio emerge, inoltre, che la maggior parte dei membri del Fomc ha ritenuto che la decisione di tagliare, per la prima volta da 10 anni, i tassi Usa ‘sia un aggiustamento di metà ciclo, in risposta all’evoluzione delle prospettive economiche negli ultimi mesi’ e una sorta di ‘assicurazione’ per ‘ricalibrarsi meglio’ contro gli effetti del ‘rallentamento economico globale e l’incertezza delle politiche commerciali’”.
“Nei verbali – commenta ancora Cassa Lombarda – si evidenzia inoltre come due membri della Fed avrebbero preferito un taglio di mezzo punto invece che di un quarto di punto. Jerome Powell al simposio di Jackson Hole ha dichiarato che la Fed agirà in modo appropriato e con stimoli maggiori per l’economia americana, pur non dando indicazioni su tempi e modi”.
La sterlina inglese “ha recuperato nei confronti dell’euro sulle speranze di un accordo sulla Brexit dopo le parole confortanti di Angela Merkel. La cancelliera tedesca ha auspicato di trovare una soluzione entro il prossimo mese sul nodo backstop. Più scettico invece il presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui qualsiasi modifica all’accordo attuale non sarà molto significativa”.