La leadership nelle imprese familiari: un fenomeno complesso e unico
La leadership nelle imprese familiari assume caratteristiche peculiari, in quanto è influenzata da forti componenti emotive, da un elevato livello di controllo da parte dei leader e da una permanenza nel ruolo spesso superiore alla media rispetto ad altri contesti aziendali.
Proprio per queste ragioni, gli studiosi si sono frequentemente concentrati sugli stili di leadership e sui comportamenti dei leader-proprietari di tali realtà, rilevando come la leadership, in contesti familiari, possa assumere forme molto diverse. Tali forme risultano influenzate sia dalle caratteristiche personali del leader, sia dal contesto relazionale e culturale che contraddistingue l’impresa e la famiglia.
I principali stili di leadership nelle imprese familiari
La nostra ricerca ed attività pratica rivela che alcuni leader, ad esempio, adottano uno stile autocratico, prendendo decisioni in modo indipendente, privilegiando la gerarchia e concentrandosi più sui compiti che sulle persone. Al contrario, lo stile partecipativo si basa sull’inclusione, coinvolgendo sia i componenti della famiglia sia i dipendenti esterni nei processi decisionali.
Vi sono poi i leader laissez-faire, che concedono grande autonomia ai collaboratori, limitandosi a definire gli obiettivi strategici senza interferire nei metodi per raggiungerli.
Lo stile referente, invece, si fonda sul carisma, sulla fiducia e sulla lealtà dei collaboratori verso il leader, spesso legate al suo status o alla sua anzianità.
I leader esperti si distinguono per le loro competenze tecniche e gestionali: la loro autorevolezza non deriva dalla posizione formale, ma dalla conoscenza.
Lo stile transazionale si basa invece sullo scambio: il leader premia i risultati raggiunti e motiva il team attraverso un sistema di incentivi e punizioni, particolarmente efficace in contesti con obiettivi chiari o situazioni di crisi. Tuttavia, questo approccio può rivelarsi poco flessibile e limitante in termini di creatività e visione di lungo periodo.
Al polo opposto troviamo quindi lo stile trasformazionale, in cui il leader ispira i collaboratori con la propria visione, stimolando la crescita personale, la motivazione e la creatività. Questo approccio tende a creare un ambiente di lavoro più coeso, innovativo e dinamico.
Questi stili riflettono la complessità delle dinamiche che caratterizzano le imprese familiari.
Leadership e comportamenti ricorrenti: paternalismo e nepotismo
Tuttavia, oltre agli stili, è importante considerare anche i comportamenti ricorrenti nei family business, come quelli paternalistici e nepotistici.
Nel primo caso, il leader tratta i collaboratori come se fossero parte della famiglia (facendoli sentire davvero come parte di questa) offrendo protezione e guida. Questo può generare un clima di fiducia e appartenenza, ma comporta anche aspettative di lealtà assoluta e può esercitare forti pressioni sui membri della famiglia coinvolti nell’azienda.
Il comportamento nepotistico, invece, si manifesta quando il leader tende a favorire componenti della famiglia indipendentemente dalle loro competenze, basando le proprie scelte più sui legami personali che sul merito. Tale comportamento, se da un lato può rafforzare l’altruismo familiare e promuovere la coesione all’interno del gruppo di comando dell’impresa, dall’altro rischia di scoraggiare i familiari più competenti e i collaboratori esterni, che potrebbero sentirsi esclusi, limitando la meritocrazia e ostacolando l’innovazione.
Esiste uno stile di leadership ideale per le imprese familiari?
A questo punto è lecito chiedersi: esiste uno stile o un comportamento di leadership unico e universalmente valido per le imprese familiari?
La risposta è no. La leadership in queste realtà richiede flessibilità, capacità di adattamento e una continua negoziazione tra tradizione e innovazione. Per sopravvivere e prosperare, i leader delle imprese familiari devono saper adattare costantemente il proprio approccio di guida e gestione alle esigenze del contesto socio-economico esterno e alle dinamiche interne, facendo leva su valori consolidati senza rinunciare alla modernizzazione.
Adattare lo stile di leadership al contesto: flessibilità e consapevolezza
In termini pratici, ciò significa innanzitutto adottare stili e comportamenti diversi in base alle circostanze, riconoscendo che la leadership non è un concetto statico ma richiede flessibilità. Ad esempio, in momenti di incertezza o crisi può rivelarsi utile un approccio più diretto e decisionista (come quello transazionale), mentre in fasi di crescita o cambiamento può essere preferibile uno stile trasformazionale, capace di ispirare e mobilitare energie creative.
È importante che i leader si abituino a riflettere periodicamente sul proprio stile, eventualmente anche attraverso strumenti di feedback interno e percorsi di formazione mirati. Significa promuovere una cultura che incoraggi la creatività, la collaborazione e la propensione al rischio, adottando pratiche che incentivino il dialogo intergenerazionale e la condivisione di idee tra membri familiari e collaboratori esterni. Questo può tradursi, ad esempio, nella creazione di spazi di confronto strategico aperti, in cui le decisioni vengano discusse con trasparenza, oppure nell’introduzione di sistemi di riconoscimento per proposte innovative, anche quando non immediatamente realizzabili.
Verso una governance moderna: meritocrazia, dialogo e professionalizzazione
E ancora, favorire un graduale processo di professionalizzazione della struttura aziendale, aprendosi all’ingresso di competenze manageriali esterne alla famiglia. Questo passaggio richiede il coraggio di affidare ruoli chiave a professionisti non familiari, ma anche la capacità di preparare i membri della famiglia attraverso percorsi formativi, esperienze esterne e criteri di selezione basati sul merito.
L’adozione di sistemi di governance formali e la definizione chiara di ruoli e responsabilità contribuiscono a rafforzare la credibilità e l’efficienza dell’organizzazione.
Infine, bisogna superare eventuali rigidità legate a comportamenti paternalistici o nepotistici, mantenendo il giusto equilibrio tra coesione familiare e meritocrazia.
In quest’ottica, può risultare utile stabilire regole condivise per l’ingresso dei familiari in azienda, separando le dinamiche familiari da quelle professionali. Questo consente di evitare favoritismi percepiti e garantire un ambiente più equo e motivante anche per i collaboratori esterni.
Conclusione: la leadership come leva per il futuro delle imprese familiari
Ciò che emerge è che essere leader in un’impresa familiare è un compito complesso, che va ben oltre la gestione aziendale. La leadership in questi contesti ha un impatto profondo sulla cultura, sulla visione e sulla continuità dell’impresa. Essere efficaci significa saper motivare e guidare i team, gestire con equilibrio le relazioni familiari e promuovere il cambiamento senza tradire i valori fondanti della famiglia proprietaria.
(Articolo scritto in collaborazione con Dario Natale Palmucci, ricercatore Università di Torino, e Vittoria Magrelli, ricercatrice Libera Università di Bolzano)
Domande frequenti su Leadership e famiglia: come guidare un’impresa familiare oggi
La leadership in queste imprese è caratterizzata da forti componenti emotive, un elevato controllo da parte dei leader-proprietari e una permanenza nel ruolo più lunga rispetto ad altri contesti aziendali. Questi elementi rendono la leadership un fenomeno complesso e unico.
Gli studiosi hanno focalizzato la loro attenzione sugli stili di leadership adottati e sui comportamenti manifestati dai leader-proprietari, data la loro influenza diretta sull'andamento dell'azienda.
L'articolo menziona il paternalismo e il nepotismo come comportamenti ricorrenti che possono influenzare la gestione e le dinamiche interne delle imprese familiari.
Una governance moderna si basa su meritocrazia, dialogo aperto e professionalizzazione della gestione, al fine di garantire una leadership efficace e sostenibile nel tempo.
La leadership è considerata una leva fondamentale per il futuro delle imprese familiari, in quanto determina la capacità di adattamento, innovazione e crescita nel mercato.