Le imprese familiari rappresentano il cuore dell’economia europea: oltre 14 milioni di realtà contribuiscono al 50% del Pil dell’Unione europea, dimostrando una capacità straordinaria
di creare ricchezza e consolidare legami con il territorio.
In Paesi come Italia, Francia e Spagna, esse costituiscono l’80% delle attività imprenditoriali, confermando il loro ruolo strategico nel tessuto economico.
Come si misura il valore di un’impresa che intreccia numeri e tradizione, economia e identità?
Questo interrogativo è al centro dello studio Family business governance, commissionato da Bnp Paribas wealth management alla School of Management della Sda Bocconi. La ricerca evidenzia
come, nel contesto italiano, il 40% dei primi mille gruppi industriali sia a conduzione familiare, sebbene solo l’11% di queste realtà acceda al mercato dei capitali.
Questo dato riflette una peculiarità che, se da un lato limita alcune opportunità, dall’altro rende le imprese familiari custodi di valori distintivi e difficilmente replicabili.
Imprese familiari: motori economici e pilastri sociali
Ad esempio, i nostri studi sui valori fondanti, sul purpose della famiglia e sull’uso della tradizione per innovare illustrano diversi elementi peculiari che influenzano comportamento, processi decisionali e performance dei family business.
Le imprese familiari non sono solo motori economici, ma anche pilastri sociali e culturali. La loro capacità di radicarsi nel territorio, creare tradizioni e alimentare una visione condivisa le rende uniche. Questo patrimonio intangibile, chiaramente evidenziato in molte delle ricerche da noi pubblicate, non solo contraddistingue queste realtà, ma rappresenta anche una sfida per gli analisti, chiamati a tradurre tali caratteristiche distintive in parametri economici concreti.
La sfida dell’analista: quando i numeri non bastano
Misurare il valore di un’impresa familiare non è un compito semplice. Non si tratta solo di applicare metodologie consolidate come quelle patrimoniali, reddituali o basate sui multipli di mercato, ma di riconoscere e includere nella valutazione gli elementi immateriali che rendono unica ogni impresa familiare.
L’analista, in questo contesto, deve confrontarsi con fattori sistemici, legati al mercato e alla concorrenza, e fattori idiosincratici, che includono caratteristiche specifiche dell’azienda e della famiglia. La dimensione socio-emotiva, ad esempio, gioca un ruolo cruciale: il legame tra famiglia e azienda non solo condiziona la governance, ma diventa una fonte di capitale relazionale e culturale, capace di generare valore nel lungo periodo.
Un approccio integrato: l’arte della valutazione
Per cogliere appieno il valore di un’impresa familiare, gli analisti devono andare oltre i tradizionali schemi di valutazione, adottando un approccio integrato che tenga conto delle dinamiche economiche, relazionali e culturali.
Questo processo si articola in diverse fasi interconnesse, ognuna cruciale per definire un quadro completo e coerente:
- Analisi preliminare: L’analista inizia raccogliendo dati finanziari e patrimoniali, ma anche informazioni qualitative su storia, valori e tradizioni aziendali e familiari. Interviste con i membri della famiglia e con altri manager non appartenenti alla famiglia aiutano a comprendere meglio le dinamiche interne e il ruolo della famiglia nella gestione.
- Valutazione qualitativa: Gli elementi immateriali, come la cultura aziendale o la capacità di tramandare valori condivisi, vengono identificati e integrati nel processo di valutazione. La continuità generazionale, ad esempio, può rappresentare un vantaggio competitivo, ma anche
una sfida se mal gestita. - Personalizzazione dei modelli: I metodi tradizionali, come il Dcf (flussi di cassa scontati), vengono adattati per riflettere variabili legate alla specificità della famiglia, come la capacità di controllo o l’orientamento di lungo periodo.
- Visione strategica: La valutazione non si limita al presente, ma considera il futuro, coerentemente con l’orientamento intergenerazionale delle imprese familiari.
Investimenti in innovazione, radicamento territoriale e sviluppo delle risorse umane diventano fondamentali per proiettare il valore aziendale nel tempo. - Capitale umano e culturale: Oltre ai bilanci, viene analizzata la capacità dell’impresa di attrarre talenti e mantenere una coesione e un’armonia interna, trasformando la famiglia in una risorsa strategica per l’azienda.
Come raccontare il valore delle imprese familiari
Il compito dell’analista finanziario, quindi, non si limita all’applicazione di modelli standardizzati: richiede intuizione, sensibilità e la capacità di raccontare, attraverso i numeri, l’anima di un’impresa, considerando sia la dimensione del patrimonio finanziario che quella del patrimonio socio-emotivo. In un mondo sempre più globalizzato, dove il valore immateriale gioca un ruolo crescente, riconoscere e valorizzare ciò che rende uniche le imprese familiari è una missione cruciale.
Misurare il valore significa, in ultima analisi, raccontare una storia. Una storia fatta di legami, radici e visioni per il futuro, che intreccia economia e cultura, numeri e valori.
In questo, le imprese familiari non sono solo aziende: sono testimonianze viventi di un’economia che cresce senza dimenticare il proprio passato, costruendo il futuro con solide fondamenta.
(Articolo tratto dal magazine di dicembre 2024 n 74 di We Wealth)
(Articolo scritto in collaborazione con Francesco Paolone, ordinario di Economia aziendale, Università Mercatorum e professore incaricato di Financial reporting e performance management, Università Luiss, e con Vittoria Magrelli, ricercatrice di Family business, Libera Università di Bolzano)