Avere le idee ben chiare su dove si vuole andare non rappresenta una garanzia per il raggiungimento del traguardo nel miglior modo possibile. Un elemento essenziale è rappresentato dal mezzo che si decide di utilizzare per muoversi lungo il tragitto. E quando si parla di percorsi d’investimento il mezzo è rappresentato dalla piattaforma d’investimento che si decide di utilizzare per implementare le proprie strategie. La scelta del broker diventa senza dubbio un passaggio importante per chi investe. Ma come scegliere? Cosa guardare e quali accortezze bisogna avere per evitare cattive sorprese?
Meno barriere
Indubbiamente negli ultimi anni investire è diventato più semplice in quanto sono cadute molte barriere d’ingresso per chi vuole cogliere le opportunità presenti sui mercati. La cosiddetta ‘democratizzazione’ degli investimenti, tra gli obiettivi perseguiti dai neobroker, fa sì che si possa investire anche con cifre esigue attraverso gli investimenti frazionari (comprare porzioni di singole azioni, Etf o obbligazioni). Le piattaforme digitali d’investimento agiscono in tal modo da potenti facilitatori, mettendo a disposizione delle piattaforme facili da utilizzare e rendendo più agevoli i primi passi nel mondo degli investimenti alle generazioni più giovani e in generale per chi è alla ricerca di strumenti semplici da capire quali i Pac in Etf che permettono di abbinare risparmio e investimenti in un’ottica di lungo periodo.
Ad oggi, se si vogliono negoziare azioni, bond, Etf e crypto direttamente tramite lo smartphone non mancano quindi le possibilità. Allo stesso tempo ci sono delle differenze tra le varie piattaforme e vanno presi in considerazione diversi fattori in modo da selezionare quella più adatta alle proprie esigenze e soprattutto non incorrere in cattive sorprese. Dedicare il giusto tempo all’analisi della piattaforma a cui affidarsi è ancora più importante se si considera il fatto che una volta creato un dossier titoli con un broker e non ci si trova bene, non è così immediato trasferirlo in un’altra piattaforma in quanto il passaggio non è così veloce e spesso possono insorgere delle complicazioni che richiedono un elevato dispendio di tempo. La cosa migliore è quindi fare tanta ricerca prima in modo da scegliere subito la piattaforma più completa e affidabile con cui portare avanti un percorso d’investimento di lungo periodo.
Screening di tutti i potenziali costi
Come abbiamo già visto in un precedente articolo, i costi sono un elemento essenziale da tenere in considerazione in quanto vanno ad impattare tantissimo sui ritorni effettivi di lungo periodo. Bisogna quindi guardare attentamente il piano commissionale e la presenza di eventuali costi nascosti prima di scegliere. Sicuramente tra le cose a cui prestare maggiore attenzione è la trasparenza della piattaforma nel comunicare in maniera chiara le commissioni e qualsiasi altro costo possa essere addebitato al cliente. Trade Republic si distingue per essere una Piattaforma completamente gratuita con nessun costo mensile legato al conto titoli. Le uniche commissioni previste, pari a solo 1 euro, sono per l’acquisto di un singolo strumento (azione, bond, Etf o criptovalute), mentre i piani di risparmio non prevedono commissioni sugli ordini; la maggiore convenienza dei piani di risparmio contribuisce a incentivare gli investimenti di lungo periodo. Le commissioni così basse del neobroker berlinese sono il frutto dell’infrastruttura efficiente e degli sconti previsti dagli accordi stretti con i partner commerciali.
L’investitore non deve limitarsi ad esaminare solo i costi espliciti rappresentati dalle commissioni dirette per l’utilizzo del broker online. Ci sono infatti anche i costi impliciti rappresentati dai costi di esecuzione degli ordini, ovvero la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un asset (spread denaro/lettera) e dai costi di terze parti (ad esempio le commissioni di gestione dei singoli Etf). Nel caso di Trade Republic gli spread risultano in media migliori rispetto a quelli del mercato di riferimento.
Non solo costi. Ad oggi un capitolo importante è quello della remunerazione della liquidità, spesso non prevista da broker e banche tradizionali. Nel contesto attuale di tassi di interesse elevati può essere utile prestare attenzione anche a questo aspetto quando si va a selezionare la piattaforma dove investire. Trade Republic prevede il 4% di interessi sulla liquidità non investita a tutti i clienti nuovi ed esistenti (fino a un massimo di 50.000 euro).
Trasparenza e sicurezza
Altri elementi da prendere in considerazione sono l’accessibilità, con la possibilità di fare disposizioni direttamente sia via web sia dal proprio smartphone in qualsiasi momento, e la varietà degli strumenti presenti nella piattaforma. Chiaramente più sono le asset class e il numero di strumenti presenti in una piattaforma e più si ha la possibilità di implementare al meglio la propria strategia d’investimento. La piattaforma di Trade Republic annovera più di 8 mila azioni, circa 2.000 Etf e 500 obbligazioni governative e societarie.
Un’accurata ricerca della giusta piattaforma d’investimento non può prescindere dalla verifica che si tratti di un broker che ha la licenza per operare e che i servizi siano erogati da un paese dell’UE e con autorità di vigilanza serie. Una società che opera in Italia deve registrarsi alla Consob, l’ente italiano che controlla la Borsa e le società finanziarie. La Consob è un’autorità di vigilanza che oltre ad attribuire le licenze si occupa di fare i vari controlli per proteggere l’utente. In caso di problemi con il broker, gli utenti potranno sempre fare la segnalazione all’organo di controllo preposto.
Trade Republic è supervisionata dalla BaFin, l’autorità di vigilanza tedesca e recentemente ha ottenuto dalla Bce la licenza bancaria completa che le permette di includere attività di deposito e prestito. I depositi dei clienti sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100.000 euro. Trade Republic è presente in ben 17 Paesi europei e nell’ultimo round di finanziamento ha visto entrare nel capitale importanti venture capital quali Accel, Founders Fund di Peter Thiel, Sequoia e TCV.