Un team di archeologi e volontari sta conducendo uno scavo senza precedenti per svelare i misteri di quella che è stata ribattezzata la “Arthur’s Stone”. Si tratta di una tomba trovata nell’Herefordshire, regione a est del fiume Wye tra Inghilterra e Galles, risalente a 5000 anni fa e legata alla leggenda di Re Artù.
“Arthur’s Stone è uno dei monumenti preistorici più importanti di questo Paese – situato in un luogo mozzafiato – eppure poco conosciuto” ha dichiarato in un comunicato il professor Julian Thomas dell’Università di Manchester. “Il nostro lavoro cerca di restituirle il posto che le spetta nella storia della Gran Bretagna neolitica”. Completano, oltre a Thomas, il team di archeologi che stanno conducendo lo scavo, il professor Keith Ray dell’Università di Cardiff e alcuni studenti di Cardiff e di alcune istituzioni americane. I ricercatori collaborano anche con l’English Heritage, il custode della tomba.
Secondo l’English Heritage, la Arthur’s Stone assomiglia a tombe sparse in tutta la regione, in cui gli archeologi hanno scoperto “resti scheletrici incompleti di diverse persone, insieme a scaglie di selce, punte di freccia e ceramiche”. A conferire al sito un alone leggendario non ne è niente meno che la leggenda sassone per eccellenza. “Come molti monumenti preistorici dell’Inghilterra occidentale e del Galles, questa tomba è stata collegata a Re Artù fin da prima del XIII secolo. Secondo la leggenda, qui Artù uccise un gigante che, cadendo, lasciò l’impronta dei suoi gomiti su una delle pietre” si legge nel comunicato. Le probabilità sono basse, ma c’è sempre la possibilità che gli archeologi si imbattano nell’anello mancante che sveli la vera identità di Re Artù. Poiché la Pietra di Artù si trova su una collina morbida e in pendenza, relativamente tranquilla per uno scavo archeologico, si sta aprendo questo sito in modo da renderlo accessibile anche al pubblico.
“La Arthur’s Stone è uno dei monumenti dell’età della pietra più significativi del Paese e questo scavo offre al pubblico una possibilità davvero rara ed emozionante di vedere l’archeologia in azione”, ha dichiarato Ginny Slade, responsabile dei volontari di English Heritage. “Il nostro team di volontari sarà a disposizione per spiegare le ultime scoperte”.