Tutte le foto sono courtesy Sotheby’s
Lagerfeld era un marchio a sé: direttore artistico di Fendi dal 1965, Chanel dal 1983 e Chloé dal 1991, prima di lanciare la sua casa di prêt-à-porter ha fatto proprio il mondo della moda, riscrivendone continuamente i tratti con il suo stile inimitabile.
Lagerfeld era anche un collezionista insaziabile con un occhio eclettico e anticipatore. Negli anni ’80, ha optato per la colorata produzione del Memphis Group, affascinato dalla sua creatività spiazzante e ironica. Si dedicò poi alle arti decorative francesi del XVIII secolo, che considerava un ideale di eleganza e raffinatezza. senza mai trascurare l’Art Déco da lui definita “radici della modernità, di quella la modernità che cerco sempre” stile che ricercò in particolare per le sue residenze di Biarritz e di Monaco.
Durante gli ultimi vent’anni della sua vita, è stato il design contemporaneo di artisti del calibro di Marc Newson, Martin Szekely e Ronan ed Erwan Bouroullec che Lagerfeld ha acquisito per creare nuove suggestioni estetiche nelle sue case. Furono tuttavia le opere dei suoi designer preferiti, Louis Süe e André Mare, a cui rimase fedele per tutta la sua onnivora carriera di collezionista e al cui motto di “Evolution in Tradition” rimase fedele.
Altri artisti rappresentati in questa collezione sono Marc Newson, Martin Szekely, Konstantin Grcic, Maarten Van Severen per il design contemporaneo; Louis Süe e André Mare per l’Art Déco; Georges Lepape – stilista, poster artist, incisore e illustratore francese particolarmente rappresentativo degli anni ’30, e Ludwig Hohlwein, uno dei grafici più prolifici e inventivi della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo.
La vendita includerà anche gli effetti personali di Lagerfeld: i piatti di Choupette, il gatto che ha condiviso gli ultimi otto anni di vita del designer; biancheria per la casa; le sue tre Rolls Royce; 200 paia dei suoi guanti di pelle senza dita, che ha indossato costantemente per 20 anni; una raccolta di giacche firmate Dior, YSL, KL, Comme des garçons e Martin Margiela; un numero sorprendente di valigie Goyard.
Lagerfeld fu un grande anticipatore a 360 gradi: prima che il Musée des Arts Décoratifs di Parigi dedicasse una mostra nel 1966 all’Art Déco, KL aveva vissuto tra interi arredi di Jacques-Émile Ruhlmann, e in seguito fu uno dei primi ad accogliere a Montecarlo, per alcuni anni, ambienti completamente firmati Memphis.
L’arredo culminò in una famosa asta di Sotheby’s nel 1991, vendita che fece conoscere Memphis ai collezionisti del mondo ed in primis a quel grande protagonista del mondo musicale e raffinato esteta che fu David Bowie.