Flat tax raddoppiata per i neo residenti
Dal 10 agosto 2024, con l’approvazione del Dl n. 113/2024, l’imposta sostitutiva dell’Irpef sui redditi prodotti all’estero da persone fisiche che decidono di portare la propria residenza in Italia con il regime opzionale dei “neo residenti” (la cosiddetta flat tax) è stata raddoppiata, passando da 100.000 a 200.000 euro.
I requisiti per accedere alla flat tax per i neo residenti
Per beneficiare di tale tassazione agevolata opzionale – la flat tax introdotta nel 2017 dal governo Renzi per attirare i miliardari residenti all’estero al fine di incentivare lo spostamento di capitali in Italia – occorre innanzitutto trasferire la propria residenza fiscale in Italia dall’estero e, ulteriormente, non essere mai stati residenti in Italia per un periodo pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validità dell’opzione.
Se entrambi i requisiti sussistono, i nuovi residenti beneficiano di un’agevolazione che consiste appunto nella possibilità di tassare in Italia con 200.000 euro complessivi tutti i redditi percepiti all’estero quali, ad esempio, dividendi, interessi, plusvalenze, royalties di fonte estera e redditi da locazione di immobili esteri.
Estensione della flat tax anche ai familiari
Questo regime fiscale può essere esteso anche ai familiari, con un’ulteriore tassa annuale di 25.000 euro, che, peraltro, non è stata incrementata e risulta dunque molto vantaggiosa.
Flat tax: dai primi anni al boom di adesioni
Va ricordato che nei primi anni dall’introduzione, l’opzione non era decollata. Dai 98 paperoni stabilitisi in Italia nel 2017, si era giunti a 429 nel 2019, 790 nel 2020 e quasi a mille nel 2021.
Brexit e fine delle agevolazioni inglesi: i ricchi si spostano in Italia
Il vero boom si è registrato dopo la Brexit e dopo che il governo inglese laburista insediatosi con la vittoria alle ultime elezioni nel 2024, ha dichiarato la fine delle agevolazioni fiscali per i “non dom”. I nuovi paperoni che prima si erano insediati a Londra stanno quindi spostandosi altrove.
Svizzera e Portogallo perdono appeal come paradisi fiscali
In passato le destinazioni “classiche” in Europa erano rappresentate da Svizzera e Montecarlo. Ma la Svizzera, in questo momento, presenta un grosso rischio rappresentato dal possibile referendum nel 2026 sulla proposta di una nuova imposta del 50% su successioni e donazioni per i patrimoni oltre i 50 milioni di franchi svizzeri.
Anche il Portogallo non viene più considerato, dopo che il governo, a seguito dei conflitti politici e sociali insorti a seguito dell’arrivo di 90mila nuovi residenti fiscali, che ha causato un rapido e indesiderato aumento dei prezzi immobiliari, ha messo fine alle agevolazioni per i nuovi residenti provenienti dall’estero.
Italia: un paradiso fiscale attrattivo
L’Italia è divenuta quindi molto attrattiva come «paradiso fiscale» per stranieri ad alto reddito, anche considerando la qualità di vita, il contesto geografico e i servizi di alto livello. Su 128 mila paperoni in fuga da troppe tasse e alla ricerca di uno stile di vita attraente, nel 2024 in 2.200 hanno scelto l’Italia come nuova residenza, un numero che pone l’Italia al sesto posto tra i paesi a maggiore attrazione e, per una volta, prima in Europa.
Impatto sul mercato immobiliare di Milano
Questo ha un evidente riflesso sul valore degli immobili, soprattutto nel centro di Milano, che è la città dove tutti i nuovi residenti vogliono trasferirsi.
Il mercato immobiliare italiano – e quello di Milano in particolare – vive dunque un momento di forte polarizzazione.
Da un lato, cresce il numero di famiglie che scelgono l’affitto (quasi il 60% nel 2024), spesso per impossibilità economica di accedere alla compravendita, complice il calo delle richieste di mutui (-3% rispetto al 2023).
Dall’altro, il mercato del lusso gode di ottima salute, con Milano in testa per le preferenze degli acquirenti facoltosi, spesso interessati ad immobili che per metratura, prestazioni e qualità scarseggiano molto.
Prospettive per il mercato immobiliare e il raddoppio della flat tax
Il mercato delle nuove abitazioni è quasi fermo a Milano, in attesa di provvedimenti normativi da molte parti invocati. Il mercato dell’usato è comunque limitato, considerate anche le dimensioni di Milano, che non può certo competere con Londra o Parigi.
Questo scenario sottolinea il crescente divario tra chi può permettersi di investire nel mattone e una classe media sempre più esclusa.
Dunque, secondo gli analisti, il raddoppio dell’importo della flat tax potrebbe essere addirittura positivo, perché riduce il rischio di un surriscaldamento del mercato immobiliare con i problemi conseguenti simili a quelli che hanno portato il Portogallo all’eliminazione dell’analogo regime.