Flat tax: di cosa si tratta?
Prima di mettere in evidenza le ultime novità che, anche in agosto, continuano ad avvicendarsi in ambito fiscale in particolare sul versante delle imposte sui redditi, occorre chiarire cosa si intende per flat tax.
Altresì conosciuta come “tassa piatta”, in linea generale, la flat tax indica un’imposta che, in un sistema fiscale non progressivo, è caratterizzata da un’unica aliquota che non varia al variare del reddito delle persone fisiche (o eventualmente delle imprese).
L’ambizione di introdurre la flat tax in senso proprio, nel nostro ordinamento, sconta non poche contraddizioni, prime tra tutte la circostanza che l’art. 53 della Costituzione prevede un sistema di tassazione progressivo; sistema che, appunto, la flat tax metterebbe in discussione.
Tuttavia, di fatto, esistono nel nostro sistema alcune misure che ricadono nella logica della flat tax. Si pensi, uno su tutti, al regime forfetario che prevede l’applicazione, a certe condizioni, di un’unica imposta con aliquota fissa al 15%.
Ad oggi, la questione della flat tax è uno dei cavalli di battaglia del governo, che si propone di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti e partita Iva.
In questi giorni, il tema della flat tax, inoltre, è tornato in auge a fronte dell’introduzione nella bozza del decreto omnibus di una revisione al rialzo dell’imposta sostitutiva sui redditi di coloro che si trasferiscono, dall’estero, in Italia.
Per favorire il trasferimento di capitali nel nostro territorio, la legge di bilancio del 2017 ha infatti introdotto una misura che prevede la possibilità di assoggettare i redditi esteri dei soggetti che decidono di trasferirsi in Italia non alla tassazione ordinaria che segue il prelievo Irpef (il quale prevede aliquote che crescono all’aumentare del reddito), ma al più conveniente regime opzionale forfettario, che prevede un versamento fisso pari 100 mila euro.
Il regime flat tax per i neo residenti dal 2017
Il sistema fiscale italiano, al fine di favorire lo sviluppo economico del Paese, prevede una serie di misure agevolative, dirette ad attirare nuovi contribuenti in Italia.
Ai sensi dell’art. 24bis del Testo Unico delle imposte sui redditi, le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza in Italia possono optare per l’assoggettamento all’imposta sostitutiva limitatamente ai redditi prodotti all’estero.
L’imposta sostitutiva può essere applicata a condizione che non siano state fiscalmente residenti in Italia per un tempo almeno pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validita’ dell’opzione.
I nuovi residenti che scelgono di aderire a questa misura di favore, relativamente ai redditi prodotti all’estero, scontano un’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi delle persone fisiche calcolata in via forfetaria, a prescindere dall’importo dei redditi percepiti, nella misura di euro 100 mila euro per ciascun periodo d’imposta in cui è valida la predetta opzione.
Tale importo è ridotto a 25 mila euro per ciascun periodo d’imposta per ciascuno dei familiari di cui al comma.
Come noto, nell’individuare i soggetti che possono beneficiare dell’incentivo, è richiesto che il contribuente trasferisca la residenza in Italia ai sensi dell’articolo 2 del Tuir, il quale considera residenti in Italia le persone fisiche che, per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni (o 184 giorni in caso di anno bisestile), sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile.
La flat tax raddoppia per chi sceglie l’Italia
Come detto, dal 2017 i contribuenti alto spendenti (in particolare sportivi professionisti) che scelgono l’Italia come territorio in cui trasferire la propria residenza, anche per ragioni fiscali, hanno fruito della possibilità di scontare un’imposta sostitutiva sui redditi esteri fissa, pari al versamento di 100 mila euro.
Ebbene, questa misura potrebbe ora essere rivista al rialzo, portando il versamento a 200 mila euro.
Il governo infatti, al fine di aumentare le entrate, ha manifestato l’intenzione di alzare il versamento fisso da 100 mila a 200 mila euro per i neo-residenti.