La maggior parte dei mercati ha (provvisoriamente) iniziato a premiare i paesi che hanno riaperto più velocemente. Lo svela una recente ricerca di Goldman Sachs
I paesi che hanno aperto più in fretta, i cosiddetti “early openers”, non hanno (ancora) visto confermata una maggiore incidenza del virus
I mercati sembrano più ottimisti sulla riapertura
Nonostante alcuni paesi abbiano riaperto le proprie economie più velocemente di altri, non c’è evidenza, finora, che ciò abbia portato a un’incidenza significativamente più alta del virus. Non solo, ma il mercato sta iniziando a premiare i cosiddetti “early openers”. Questo quanto emerso da una recente ricerca di Goldman Sachs, che parla di risultati “incoraggianti” da questi paesi, anche se ancora provvisori in questa fase.
L’analisi utilizza un dataset di oltre 100 diversi indicatori finanziari da 33 paesi e un framework econometrico basato sul confronto tra paesi che hanno aperto più e meno rapidamente, per dimostrare che – a differenza del periodo di “lockdown profondo” dei primi di aprile, quando la riapertura era associata a rendimenti degli asset più bassi e condizioni finanziarie più rigide – attualmente, la maggior parte dei mercati finanziari considerati nell’analisi ha iniziato a premiare la riapertura.
“I mercati stanno provando ad assumere una visione più ottimistica rispetto ai profili di rischio-rendimento della riapertura” si legge nel report. Questo, sulla base di diversi fattori: “la diminuzione dei timori legati al virus, la scarsa evidenza che finora le riaperture abbiano suscitato nuove preoccupazioni sanitarie e la prosecuzione dei potenziali effetti negativi dei lockdown”.
Infatti, sottolinea lo studio, se, a giudizio degli operatori del mercato, gli “early openers” avessero rischiato di aumentare l’incidenza del virus con una riapertura troppo aggressiva nelle ultime settimane, questi paesi potrebbero essere stati penalizzati con rendimenti minori degli asset e condizioni finanziarie più rigide. Tuttavia, stando ai dati raccolti e analizzati da Goldman Sachs, ci sono poche prove a conferma di questa ipotesi. Non solo, ma da un’analisi più rigorosa emerge che, da quando il mondo ha iniziato a riaprire, il sentiment del mercato riguardo alla riapertura è cambiato in modo significativo con la maggior parte dei mercati che hanno iniziato a premiare chi ha riaperto più in fretta sia con rendimenti degli asset moderatamente più elevati che con condizioni finanziarie più favorevoli.
I paesi che hanno aperto più in fretta, i cosiddetti “early openers”, non hanno (ancora) visto confermata una maggiore incidenza del virusI mercati sembrano più ottimisti sulla riapertura
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