Nella giornata del 5 luglio il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la legge sui servizi digitali (Digital services act) e quella sui mercati digitali (Digital markets act)
La legge sui servizi digitali introduce specifici obblighi per i fornitori, come social media o mercati online, proporzionati alle dimensioni e ai rischi a essi connessi
Quanto alla legge sui mercati digitali, in caso di inadempienza potrà essere comminata un’ammenda fino al 10% del fatturato mondiale complessivo della big tech in questione
Si illumina la green light dell’Eurocamera alla nuova stretta sulle big tech. Nella giornata del 5 luglio il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la legge sui servizi digitali (Digital services act) e quella sui mercati digitali (Digital markets act). La prima con 539 voti favorevoli, 54 contrari e 30 astensioni, la seconda con 588 voti favorevoli, 11 contrari e 31 astensioni. Ecco cosa prevedono nel dettaglio. E quando entreranno in vigore.
Digital services act: cos’è e a chi si applica
La legge sui servizi digitali introduce specifici obblighi per i fornitori, come social media o mercati online, proporzionati alle dimensioni e ai rischi a essi connessi. Si parla innanzitutto di nuove misure per contrastare i contenuti illegali online, compreso l’obbligo per le piattaforme di reagire prontamente; del potenziamento della tracciabilità e dei controlli sugli operatori commerciali nei mercati online; di una maggiore trasparenza delle piattaforme, per esempio sulla moderazione dei contenuti o sull’utilizzo di determinati algoritmi per la raccomandazione degli stessi; di un divieto nei confronti delle pratiche ingannevoli e di alcune tipologie di pubblicità mirata, come quella che riguarda minori o dati sensibili.
Per gli operatori di maggiori dimensioni, con oltre 45 milioni di utenti mensili, sono previsti ulteriori obblighi più stringenti come la prevenzione dei rischi sistemici (è il caso per esempio della diffusione di contenuti illegali), l’obbligo di sottoporsi ad audit indipendenti e quello di garantire l’accesso ai propri dati e algoritmi alle autorità e ai ricercatori autorizzati.
Digital markets act: obblighi e sanzioni
La legge sui mercati digitali, invece, si applica alle grandi piattaforme online che svolgono il ruolo di gatekeeper (esercitando una funzione di controllo su imprese e utenti grazie alla loro posizione dominante). Queste ultime saranno obbligate innanzitutto a consentire a terzi di interagire con i propri servizi; in questo modo le piattaforme minori potranno richiedere a quelle dominanti di permettere ai propri utenti di scambiare messaggi o file. In secondo luogo, i gatekeeper dovranno garantire agli utenti commerciali l’accesso ai propri dati al fine di promuovere le proprie offerte e stringere accordi con i propri clienti al di fuori della piattaforma dominante.
Inoltre, i gatekeeper non potranno “classificare i propri prodotti o servizi in modo più favorevole rispetto a quelli di altri operatori del mercato, impedire agli utenti di disinstallare facilmente qualsiasi software o applicazione pre-installata o di utilizzare applicazioni e app store di terzi, ed elaborare i dati personali degli utenti a fini di pubblicità mirata senza il loro esplicito consenso”, si legge sul sito del Parlamento europeo. In caso contrario, potrà essere comminata un’ammenda fino al 10% del fatturato mondiale complessivo della big tech in questione (tenendo conto dell’esercizio finanziario precedente) o fino al 20% qualora l’inadempienza si protragga nel tempo.
Quando entrerà in vigore la nuova stretta
Il Digital services act e il Digital markets act dovrebbero essere approvati in via ufficiale dal Consiglio rispettivamente nel mese di luglio e nel mese di settembre. Solo successivamente troveranno posto in Gazzetta ufficiale e potranno entrare in vigore venti giorni dopo la pubblicazione. La legge sui servizi digitali, in particolare, si prevede che si applicherà 15 mesi dopo l’entrata in vigore o dal 1° gennaio 2024 mentre le norme sui mercati digitali si applicheranno quattro mesi dopo la loro designazione da parte della Commissione.