Forte di un utile netto di circa 600 milioni di euro nel 2024 e di una raccolta netta totale di 18,3 miliardi (quasi il doppio rispetto alle migliori reti quotate italiane), il gruppo Azimut continua a crescere e punta a rafforzare la propria presenza globale in altri nuovi stati. La società presieduta da Pietro Giuliani si prepara, infatti, a entrare in due nuovi mercati strategici, rispettivamente in Africa e in Asia, consolidando il suo ruolo di unico operatore italiano del risparmio gestito presente in 18 Paesi, che diventeranno 20 nel 2025.
In particolare, grazie a un’operazione prevista nelle prossime settimane, Azimut rafforzerà la sua presenza nel continente africano, dove è già attivo dal 2019 in Egitto con oltre 300.000 clienti.
Prospettive future e target di Azimut per il 2025
“Nel 2025 porteremo la nostra presenza a 20 Paesi, continuando a generare valore per i clienti e gli azionisti. Il nostro focus su mercati privati e internazionali è la chiave del nostro successo”, ha commentato Pietro Giuliani, presidente del gruppo Azimut, che stima una raccolta netta totale di 10 miliardi di euro e un utile netto minimo di 400 milioni, fino a 1.250 milioni nel caso di autorizzazione operativa della fintech bank The next bank (Tnb).
Rafforzamento internazionale e leadership nei mercati emergenti
Azimut è oggi il primo asset manager globale nell’area Emea e Turchia, con team di investimento basati a Dubai, Abu Dhabi, Istanbul e Cairo, e masse totali pari a 5,8 miliardi di euro. Questo approccio le permette di intercettare il crescente interesse per i mercati emergenti, attirando anche grandi fondi sovrani.
Il bilancio 2024 di Azimut: raccolta e performance 2024
Il 2024 si chiude come uno degli anni migliori per Azimut. Con una raccolta netta totale di 18,3 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alle migliori reti quotate italiane, il gruppo supera ampiamente il target annuale di 14 miliardi di euro.
Il totale delle masse gestite ha raggiunto i 108 miliardi di euro (+26% rispetto al 2023), di cui il 48,4% legato al business estero, confermando la natura multinazionale della società.
Inoltre, il bilancio 2024 dovrebbe chiudersi con un utile netto di circa 600 milioni di euro, che si posiziona nella fascia più alta del target rivisto a novembre (550-600 milioni di euro) e che rappresenta il livello più alto degli ultimi cinque anni, durante i quali il gruppo ha generato utili complessivi per circa 2,4 miliardi di euro.
“Questi traguardi coronano un percorso cinquennale di crescita, durante i quali il gruppo ha generato utili per circa 2,4 miliardi, pari a oltre 2/3 della nostra capitalizzazione, trasformandosi per affrontare al meglio le sfide del mercato e cogliere nuove opportunità”, ha commentato Alessandro Zambotti, ceo e cfo del gruppo, che poi ha aggiunto: “Questi numeri confermano la solidità del modello di business di Azimut, che abbraccia asset management, wealth management, investment banking e fintech, rafforzato da una diversificazione geografica e settoriale unica nel suo genere”
A livello di ritorni, Giuliani ha poi dichiarato: “Anche nel 2024 abbiamo dato ai nostri clienti una performance netta (media ponderata) di circa il 9%, superiore all’indice di mercato (indice Fideuram)”.
La nuova banca digitale: The next bank (Tnb)
Seppur focalizzata sui numeri del 2024 e sulla crescita del gruppo, in sede di conferenza stampa sono state fatte diverse domande sulla nuova banca digitale: The next bank (Tnb). Prosegue, infatti, il processo di creazione di una nuova wealth fintech bank dotata di una rete di consulenti finanziari tramite spin off della metà della rete Azimut in Italia, annunciato a fine marzo 2024 e iniziato operativamente a maggio scorso, che è entrato in una fase di esclusiva con il gruppo Fsi.
L’esclusiva con il private equity italiano focalizzato principalmente sul settore finanziario, guidato da Maurizio Tamagnini, dovrebbe concludersi a marzo, ma potrebbe allungarsi leggermente per la definizione dei dettagli. Una cosa è quasi certa, l’operazione dovrebbe chiudersi entro l’anno, inclusa l’acquisizione di una piccola banca, già attiva in Italia, in modo da potere rilevare direttamente la licenza bancaria per operare.
La realizzazione della nuova banca digitale, infatti, avrà degli impatti anche sul bilancio atteso per il 2025.
Considerati i risultati finora raggiunti, Azimut ha infatti fissato gli obiettivi per il 2025 “stimando, in condizioni di mercato normali, una raccolta netta totale di 10 miliardi e un utile netto di almeno 400 milioni di euro, tenendo conto dei costi per la realizzazione di Tnb come banca, fino a 1.250 milioni nell’anno a seconda della possibilità di ottenere nel 2025 l’autorizzazione a operare come banca da parte di Tnb con relativa finalizzazione dell’accordo con Fsi”, si legge nel comunicato stampa, che ha indicato anche, per l’anno in corso, la presentazione di un nuovo piano industriale a 5 anni.
Azimut e Illimity
In merito all’impatto per Azimut dell’Opas che Banca Ifis ha presentato lo scorso 8 gennaio per rilevare Illimity, in conferenza stampa si è appreso che la banca fondata e gestita dal banchiere Corrado Passera resterà (almeno per il momento) un partner del Azimut, continuando “a fare da ponte per il progetto della creazione di The next bank”.
“Illimity è per noi un taxi, ci permette di aprire i conti correnti e poi metterli sulla nuova banca digitale (Tnb). Per cui continuiamo con questo accordo. E se dovesse cambiare il guidatore, noi saremo già scesi. Quando l’Opas sarà infatti compiuta, noi avremo già realizzato Tnb”, ha infatti commentato Giuliani.
Innovazione e strategie di crescita: operazioni M&A e fintech
Nel 2024, Azimut ha portato a termine operazioni chiave, come la cessione della quota in Kennedy Lewis Investment Management a Petershill (Goldman Sachs) per 225 milioni di dollari, a fronte di un investimento iniziale di 60 milioni. Inoltre, è stata firmata una partnership strategica con Oaktree Capital per rafforzare il network australiano di consulenti finanziari, con una valutazione complessiva di circa 400 milioni di euro.