Trattativa in esclusiva tra Azimut e Fsi per la nuova fintech bank (Tnb?
Passi in avanti nel progetto di creazione della nuova fintech bank della rete (Tnb) del gruppo Azimut Holding. Il cda della società presieduta da Pietro Giuliani ha infatti deciso di trattare in esclusiva con Fsi, private equity italiano focalizzato principalmente sul settore finanziario, guidato da Maurizio Tamagnini.
“Nel prosieguo del processo di scissione iniziato operativamente a maggio e finalizzato alla quotazione di Tnb abbiamo ricevuto proposte concrete da parte di grandi banche e fondi di private equity. Siamo contenti di essere arrivati a un’esclusiva con Fsi su tale opportunità”, ha dichiarato Giuliani.
Una nuova wealth fintech bank per private e pmi
Obiettivo? La nascita della nuova wealth fintech bank che sarà guidata da Paolo Martini con focus sulla clientela private e sulle pmi. Con Tnb, infatti, Azimut non si limita a creare una nuova banca: punta a ridefinire gli standard del wealth management in Italia.
La quotazione in Borsa della nuova banca fintech
L’annuncio dell’intenzione di creare una nuova fintech bank era stato dato dai vertici di Azimut a fine marzo 2024. In quell’occasione Giuliani aveva indicato un “valore tra 1,8 e 2,2 miliardi” e aveva parlato del progetto di quotazione della nuova realtà. Se la trattativa si concluderà in modo positivo, sarà quindi Fsi il partner che – insieme ad Azimut – condurrà la nuova wealth fintech bank in Borsa.
I prossimi step: nome, tempistiche e Ipo
Sul nome e sulla tempistica non si conoscono ancora i dettagli, che saranno – molto probabilmente – oggetto di discussione e di incontri tra i vertici delle due società, con la trattativa in esclusiva che potrebbe durare un paio di mesi.
Inizialmente, a fine marzo era stata indicata come tempistica dell’Ipo 6-9 mesi. C’è ora da vedere ora se lo sbarco avverrà nella prima parte del 2025 o, più verosimilmente, successivamente.
Da capire anche la quota che verrà messa sul mercato e la modalità: Opv, Ops oppure Opvs?
I dettagli dell’accordo tra Azimut e Fsi
Di sicuro si sa che Azimut Holding potrà detenere al massimo una partecipazione del 19,9% del capitale della nuova banca e che ai consulenti finanziari, dipendenti e manager di Tnb (la rete di 1000 Cf oggetto di spin-off ) andrà fino al 10% del capitale in 5 anni.
Alcune informazioni ulteriori sono arrivate dagli analisti. Intermonte, che ha parlato di una notizia positiva, ha apprezzato in particolare “l’avvio delle trattative in esclusiva con un partner che stando alle indicazioni emerse all’annuncio del deal dovrebbe entrare nel capitale della New Bank con una quota compresa tra il 15% e il 50%“.
L’annuncio del nome di Fsi – come partner al quale è stata concessa l’esclusiva – comunicato al mercato finanziario il giorno 18 dicembre 2024, non sembrerebbe casuale, visto che proprio il 18 e il 19 dicembre è in corso la convention di Tnb, sotto la guida di Martini.
“Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, la banca sarà tra i leader di mercato in Italia e si distinguerà per un’offerta unica dedicata alla clientela private e alle pmi”, ha dichiarato Martini. Il designato amministratore delegato di Tnb, ha poi aggiunto: “Grazie all’integrazione della suite di prodotti del gruppo Azimut e alla nuova gamma di servizi bancari e di wealth management che stiamo sviluppando con i nostri partner, stiamo costruendo una realtà che rappresenterà un punto di riferimento per il settore”.
I numeri di Azimut a sostegno del progetto
“Siamo contenti di essere arrivati a un’esclusiva con Fsi su tale opportunità. I risultati di Azimut dell’anno che si sta per concludere (10,62% come performance netta al cliente, 550 – 600 milioni di euro di utile netto previsto, e oltre 17,4 miliardi di euro di nuova raccolta netta proveniente dai 18 paesi in cui operiamo) sono uno stimolo per chiunque voglia condividere con noi questo percorso – ha dichiarato Giuliani – In 20 anni dalla quotazione Azimut ha moltiplicato per 15 il capitale investito (100.000 euro sono diventati 1,5 milioni di euro)”.