Dall’introduzione di ChatGPT poco più di un anno fa, sembra che l’intelligenza artificiale si stia velocemente integrando con quasi ogni aspetto della nostra vita. Per farsi un’idea della rapidità della rivoluzione in atto, Netflix ci mise tre anni e mezzo per raggiungere il traguardo di 100 milioni di utenti attivi settimanali raggiunto da ChatGPT in meno di un anno. Secondo McKinsey l’AI generativa fornirà almeno 6,1 trilioni di dollari di valore incrementale all’economia globale ogni anno.
Anche sui mercati il 2023 è stato senza dubbio l’anno dell’intelligenza artificiale e ci sono tutte le premesse affinché questo tema disruptive si confermi un tema d’investimento chiave anche nel prossimo futuro. “Considerata la velocità con cui si sta verificando questo sviluppo, alimentato dalla natura autonoma dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, è importante considerare le potenziali opportunità di investimento – rimarca Jason Xavier, Head of EMEA ETF Capital Markets di Franklin Templeton – e gli investimenti tematici offrono agli investitori la possibilità di attingere a queste tendenze strutturali a lungo termine, puntando ad aree del mercato che sono in prima linea in questa crescita in settori che stanno attraversando una transizione epocale”.
Esposizione all’AI con tante big di Wall Street
Dal lancio di ChatGPT in avanti sui mercati si è materializzata in una prima fase di ‘corsa all’oro dell’AI’, con le attenzioni degli investitori soprattutto su coloro che offrono i mezzi per trarre vantaggio da questa tecnologia, a partire da società fornitrici di semiconduttori come Nvidia e in seconda battuta sui fornitori di servizi di cloud computing che gestiscono l’infrastruttura necessaria alle applicazioni di AI generativa. A parte i pionieri del settore tech, molte società possiedono già un buon livello di esposizione al settore AI con opportunità in termini di riduzione dei costi e creazione di valore.
Da un’indagine condotta da WisdomTree in collaborazione con la società di ricerca Censuswide, un investitore professionale italiano su tre considera l’intelligenza artificiale il tema d’investimento a lungo termine più interessante e il 40% degli intervistati è alla ricerca di un’esposizione pura attraverso prodotti d’investimento che rappresentino realmente il tema, piuttosto che investire in aziende vagamente associate allo stesso.
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Dispersione di performance
A catalizzare l’euforia da AI è stata in primo luogo Nvidia che in meno di un anno ha più che triplicato il proprio valore a Wall Street. In generale, il tema AI ha guidando gran parte dei rendimenti delle Magnifiche Sette di Wall Street (Apple, Amazon, Meta, Nvidia, Microsoft, Alphabet e Tesla). Questi grandi titoli hanno contribuito in gran parte le performance degli etf sull’intelligenza artificiale.
I differenti criteri di selezione degli indici sottostanti comportano delle notevoli differenze e di conseguenza performance abbastanza discrepanti. A spiccare nel 2023 è il +61% dell’Xtrackers Artificial Intelligence & Big Data UCITS Etf (dati aggiornati al 22/12/2023) che conta su un’esposizione spalmata su più temi (intelligenza artificiale, big data e cyber security) e su un tetto del 4,5% per ognuno dei 100 componenti; la sovraperformance di questo etf può essere spiegata dal fatto che si basa su una strategia meno pura rispetto agli altri etf sullo stesso tema, con una maggiore ponderazione sulle azioni statunitensi (oltre l’81% del totale) e cinque delle Magnifiche Sette di Wall Street che occupano tutte le prime cinque posizioni nell’indice.
Guardando agli altri principali etf sull’intelligenza artificiale quotati in Europa, il Global X Robotics & Artificial Intelligence UCITS Etf segna ‘solamente’ un +35,5% nel 2023 penalizzato dalla minore esposizione al mercato Usa (circa 50% del totale) nonostante al suo interno Nvidia svetti con un’incidenza del 14%. Peso decisamente minore dei singoli componenti per l’L&G Artificial Intelligence UCITS Etf (+51% nell’anno), dove le società sono ponderate secondo uno schema di ponderazione del fattore AI modificato, e per il WisdomTree Artificial Intelligence Ucits Etf (+49,8%); questi due etf non hanno alcun titolo che supera il 3% sul totale e in entrambi Nvidia non compare tra i primi cinque titoli.
Le mega cap di Wall Street hanno di fatto alimentato la maggior parte dei rendimenti sui mercati lo scorso anno e di conseguenza anche tra gli etf sull’intelligenza artificiale. In prospettiva, gli etf con sottostanti meno sbilanciati su questa manciata di colossi tecnologici permettono un’esposizione più diversificata al tema AI. “Per coloro che confidano nell’IA nel lungo periodo, ci sono titoli tecnologici di nicchia e interessanti che offrono un’esposizione pura all’intelligenza artificiale e che non hanno necessariamente partecipato al rally sul tech a cui abbiamo assistito”, argomenta Pierre Debru, Head of Quantitative Research & Multi Asset Solutions, WisdomTree.
Rischio sovrapposizioni
Il fascino di un tema come l’AI non deve distrarre dai dettami di una corretta costruzione del portafoglio, a partire da una efficace diversificazione. Se si decide di inserire prodotti tematici in portafoglio, bisogna fare attenzione alla possibile duplicazione delle aziende presenti all’interno degli indici sottostanti. “Se selezioniamo ad esempio un etf sull’intelligenza artificiale e uno sulla robotica rischiamo di trovarci esposti sulle stesse grandi aziende presenti anche sull’azionario globale – avverte Alessandro Moretti, analista e divulgatore finanziario – . Non bisogna quindi esagerare facendosi prendere la mano in quanto si rischia di sbilanciare il portafoglio. Meglio concentrarsi su due o tre temi d’investimento, non di più, stando attenti a non avere delle sovrapposizioni”.