Non è tuttavia solo la performance degli indici ad attrarre i potenziali investitori. Con un incremento degli utili per il settore sanitario previsto al 9% nel 2022 secondo Bloomberg, il rapporto prezzi/utili atteso per i prossimi 12 mesi (17x) rende il comparto più conveniente del mercato in generale (18x). Quali i motori di crescita e quali le opportunità per gli investitori? Ne parliamo con Rudi Van den Eynde, Head of thematic global equity management di Candriam.
“A spingere la performance del settore sono tendenze strutturali a lungo termine, quali aumento dei redditi, innovazione medica e invecchiamento della popolazione, ” commenta l’esperto. Secondo i dati delle Nazioni Unite e del Pew research center, nel 2020 la popolazione di età inferiore ai 20 anni era il 33% del totale a livello globale; nel 1950 la quota toccava il 44%. Nel complesso, nel mondo le persone over 60 ammontavano a circa 1,06 miliardi (il 13,8%). A livello regionale, è l’Europa il continente con la popolazione più anziana, seguito dal Nord America. L’invecchiamento della società è rilevante dal punto di vista socioeconomico perché una quota minore di giovani sul totale lascia spazio a una quota maggiore che ha più probabilità di necessitare di cure e assistenza medica. Lo evidenziano anche i dati in crescita della spesa sanitaria dei paesi: il 9,8% del Prodotto interno lordo mondiale nel 2019 secondo la Banca mondiale, contro l’8,6% del 2000.
Il ruolo cruciale dell’innovazione
Anche l’innovazione nella medicina traina i risultati del comparto. “Le performance delle aziende sanitarie a livello mondiale, e delle loro azioni, sono strettamente legate ai successi in ambito clinico, soprattutto nel settore biotecnologico” aggiunge Van den Eynde. “La nomina di Robert Califf a nuovo commissario della Food and drug administration (Fda) statunitense è una buona notizia per le approvazioni dei prodotti. Il dott. Califf è infatti noto per il suo impegno nel proporre soluzioni innovative per la cura dei pazienti in modo efficiente. L’approvazione di nuovi trattamenti ed entità molecolari dovrebbe rimanere un importante volano di crescita per le società del settore sanitario”. Dopo gli ingenti investimenti del 2020 per lo sviluppo dei vaccini e dei medicinali contro il Covid-19, che hanno in parte migliorato anche i bilanci di molte delle maggiori società biotech, secondo gli specialisti di Candriam nel settore i traguardi del 2022 dovrebbero riguardare il campo immuno-oncologico, l’oncologia mirata, l’ambito delle malattie degenerative (Alzheimer) e l’editing genomico. “I progressi clinici dovrebbero portare ad asset commerciali capaci da un lato di trasformare gli standard delle cure, dall’altro di accelerare le attività di fusione e acquisizione (m&a) tra le società farmaceutiche e biotecnologiche di grandi dimensioni” aggiunge Van den Eynde.