Ubs ha presentato i risultati relativi al primo trimestre 2024: i profitti ante imposte sono a 2,4 miliardi di dollari. L’esecuzione dei piani di ristrutturazione del gruppo sta dando i suoi frutti, con una crescita dei ricavi sottostanti del 15% trimestre su trimestre e una riduzione delle spese operative sottostanti del 5% per lo stesso periodo. L’utile netto sale del 15% rispetto all’ultimo trimestre del 2023, mentre le spese operative sottostanti si riducono del 5%. L’utile netto segna 1,8 miliardi di dollari.
Numeri che giungono in un momento particolarmente importante per il colosso svizzero, come sottolinea il ceo Sergio Ermotti: «Poco più di un anno fa ci è stato chiesto di svolgere un ruolo cruciale nella stabilizzazione del sistema finanziario svizzero e globale attraverso l’acquisizione di Credit Suisse e stiamo mantenendo i nostri impegni. Questo trimestre segna il ritorno agli utili netti dichiarati e un’ulteriore crescita del capitale, a testimonianza della forza del nostro business e della nostra capacità di compiere progressi significativi nei nostri piani di integrazione, ottimizzando al contempo le nostre risorse finanziarie».
Ubs e la prossima fusione con Credit Suisse
La fusione di Ubg AG e Credit Suisse Ag è ufficialmente prevista per il 31 maggio 2024. Si prevede una transizione verso un’unica holding intermedia statunitense. L’operazione è subordinata alle approvazioni regolamentari ancora restanti.
Sul fronte del wealth management, continua la forza del franchising e lo slancio dei clienti con nuovi asset netti per 27 miliardi di dollari nella divisione global wealth management, con un aumento dei livelli di attività delle transazioni in tutto il Global Wealth Management, Personal & Corporate Banking e Investment Bank.
Il comparto wealth presenta profitti ante imposte di 1,102 miliardi di dollari (1,272 miliardi se si guarda al sottostante, ovvero alle poste depurate dagli elementi non ritenuti rappresentativi della performance). I ricavi totali sono aumentati del 28%, a 6,143 miliardi di dollari, grazie soprattutto al consolidamento dei ricavi di Credit Suisse.
Le uscite nette per perdite su crediti sono state pari a 3 milioni di dollari, a fronte di spese nette per 15 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023. Le spese operative sono aumentate del 42% a 5,044 miliardi di dollari, in gran parte a causa del consolidamento delle spese di Credit Suisse, e comprendono spese legate all’integrazione per 402 milioni di dollari e maggiori compensi ai consulenti finanziari. Escludendo le spese di integrazione, le spese operative sottostanti sono state pari a 4,640 miliardi di dollari. Il rapporto costi/ricavi è stato 82,1% mentre il rapporto costi/ricavi sottostante è stato del 78,5%. Le attività investite sono aumentate del 3% su base sequenziale (4,023 miliardi di dollari di aum totali). Le nuove attività nette hanno raggiunto i 27,4 miliardi di dollari.
Il comparto asset management
Sul fronte asset management, i ricavi totali sono aumentati del 54%, a 776 milioni di dollari, grazie al consolidamento dei ricavi di Credit Suisse. Le spese operative sono aumentate del 63%, a 665 milioni di dollari, soprattutto a causa del consolidamento delle spese di Credit Suisse (sono incluse le spese di integrazione per 71 milioni di dollari). L’aumento è dovuto anche agli effetti negativi delle valute estere e agli aumenti delle spese tecnologiche e delle spese generali e amministrative.
Le attività investite sono aumentate del 3% su base sequenziale, raggiungendo 1.691 miliardi di dollari. La raccolta netta è stata di 21 miliardi di dollari e di 9 miliardi di dollari se si escludono i flussi del mercato monetario e le società collegate.
Il coefficiente patrimoniale di Ubs Cet1 si attesta al 14,8%, mentre il coefficiente di leva Cet1 è al 4,9%.
Nella classifica Universum Most Attractive Employer 2024, la banca si è classificata al primo posto.