«Le imprese familiari rappresentano una colonna portante dell’economia italiana. Ciò che rende quasi unica l’Italia è che ben l’85% delle piccole e medie imprese sono a gestione familiare, con un management composto per la maggioranza da componenti della famiglia, di cui sovente il leader è over 70. Ci troviamo di fronte ad una fase, quindi, di transizione generazionale». Parole pronunciate da Guido de Vecchi, amministratore delegato di Siref Fiduciaria, durante la tavola rotonda “L’evoluzione delle competenze, visione Paese e Globale – leva per mantenere e accrescere competitività in un mercato in continua trasformazione” in occasione della presentazione a Milano di Look4ward, ovvero l’Osservatorio per il lavoro di domani. «L’imprenditore sta superando i retaggi del passato ma deve essere accompagnato nella scelta del percorso migliore per sfruttarla: dai contatti con partner internazionali, allo studio e affinamento di operazioni straordinarie, dall’apporto di competenze manageriali esterne, alla crescita professionale degli eredi».
Il passaggio generazionale rappresenta un’opportunità per attivare processi innovativi e di transizione sostenibile nelle aziende italiane, mantenendo e incrementando i livelli di competitività, anche a livello internazionale. «Su questo ultimo punto Siref Fiduciaria riveste un ruolo centrale, potendo proporre strumenti – quali patti di famiglia, società semplice, trust – che permettono di affiancare le giovani generazioni di imprenditori nell’acquisizione delle competenze e dell’esperienza necessaria per subentrare a chi li ha preceduti», prosegue Guido de Vecchi. «Siref Fiduciaria, con l’esperienza maturata in 50 anni di attività e le sue competenze interne, è a supporto delle più importanti figure dell’imprenditoria italiana, presenti e future per consentire loro di meglio rispondere alle nuove richieste del mercato e per garantire la continuità imprenditoriale».
Di cosa si occupa Look4ward, l’osservatorio sostenuto (anche) da Siref
Look4ward (realizzato con l’Università Luiss Guido Carli e in partnership con Accenture, Digit’Ed e Siref Fiduciaria, società controllata da Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking e parte del gruppo Intesa Sanpaolo) nasce con l’obiettivo di monitorare i fabbisogni di nuove competenze e di rigenerazione di quelle esistenti a sostegno dei nuovi modelli di imprenditorialità, in settori strategici per il paese, supportando le iniziative di occupabilità. A tal fine, con cadenza semestrale verrà pubblicato uno studio quali-quantitativo sulle competenze del mercato del lavoro nei settori Hospitality, Agrifood, Energy, Social & Health, Banking, It, con focus verticali sui trend di rilievo, ossia neet (Not in Education, Employment or Training), passaggio generazionale, silver economy, blue economy.
A fronte di un tasso di disoccupazione che in Italia è del 7,8%, in salita al 22,3% tra i giovani, il 45% delle nostre aziende non riesce a reperire la manodopera necessaria al proprio sviluppo. Un divario colmabile solo investendo su competenze, nuove tecnologie, sostenibilità e competenze trasversali. La prima pubblicazione dell’Osservatorio prende il titolo di “A look at NEET. Analisi, categorizzazione e strategie di intervento” e si concentra sul problema sempre più diffuso in Italia e in Europa dei giovani che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione.
Secondo i dati Eurostat, nel 2021 i cosiddetti neet nell’Unione Europea erano il 13,1% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, con significativa differenza tra le donne (14,5%) e gli uomini (11,8%). L’Italia purtroppo è il paese Ue con la più alta percentuale (23,1%), circa 2,1 milioni di giovani, che salgono a 3 mln se consideriamo i ragazzi con un’età tra i 15 ed i 34 anni. La ricerca individua cinque archetipi di neet – i giovani dell’abbandono, le giovani mamme, le giovani potenziali, i figli del lockdown, i talenti del mismatch – che sintetizzano l’esperienza italiana rispetto al fenomeno. L’obiettivo è quello di visualizzare alcune delle caratteristiche ricorrenti per consentirne una migliore comprensione. Nei prossimi mesi è previsto l’ascolto di figure apicali di grandi imprese e pmi italiane per mappare la distribuzione territoriale delle competenze richieste. L’obiettivo è dare un contributo utile ad attivare percorsi formativi finalizzati all’inclusione sociale e all’occupabilità.