L’Agenzia delle entrate ha fornito indicazioni sulle novità relative alla riforma che ha interessato l’Irpef
È innalzata a 1.955 euro la detrazione prevista per i contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente
Come noto, a partire dal 1 gennaio 2024 ha preso il via la riforma che riguarda la tassazione dei redditi delle persone fisiche.
Più in particolare, la prima fase di quella che dovrebbe essere una ristrutturazione molto più significativa dell’Irpef (la prospettiva futura potrebbe portare ad una flat tax), prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito sotto un’unica aliquota, al 23%. Tra tutti i contribuenti, dunque, al momento la riforma incide maggiormente sui percettori di redditi fino a 28 mila euro.
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Come è cambiata l’Irpef
Con la recente circolare n. 2/E del 6 febbraio 2024, l’Agenzia delle entrate ha fornito indicazioni sulle novità relative alla riforma che ha interessato l’Irpef.
Con riferimento al periodo d’imposta 2024 gli scaglioni Irpef sono ridotti a tre, in relazione alle corrispondenti aliquote del:
- 23% per i redditi fino a 28 mila euro
- 35% per i redditi superiori a 28 mila euro fino a 50 mila euro
- 43% oltre i 50 mila euro.
Dunque, rispetto alla precedente disciplina è introdotta (limitatamente al 2024) una riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote.
Le novità in arrivo sull’Irpef
Poiché sembrerebbe che la riforma dell’Irpef lascerebbe esenti da vantaggi i redditi medio alti (dovrebbe, almeno in potenza, incidere positivamente sui redditi medio-bassi), il viceministro all’Economia ha di recente comunicato che sono allo studio aggiustamenti anche a favore dei contribuenti che ricadono nello scaglione Irpef più alto.
A tal riguardo, il governo sta preparando un intervento volto a garantire a chi guadagna più di 50 mila euro un taglio dell’aliquota.
L’obiettivo del governo in materia Irpef è perciò quello di ridurre le imposte per i contribuenti alto spendenti. Le risorse dovrebbero arrivare dal nuovo concordato preventivo.
Irpef: chi dovrebbe guadagnarci e chi perderci?
In linea di massima, al netto dell’operazione che ha ridotto a tre gli scaglioni, unitamente al taglio del cuneo fiscale, i contribuenti con redditi fino a 30 mila euro sono quelli che dovrebbero ricavare i maggiori benefici.
Sul versante opposto, ad oggi, i contribuenti con redditi superiori a 50 mila euro sono quelli che potrebbero ricevere i minori vantaggi dalla riforma.
Le novità sulle detrazioni da lavoro dipendente
È innalzata a 1.955 euro la detrazione prevista per i contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente, escluse le pensioni e assegni ad esse equiparati, e per taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, se il reddito complessivo non supera i 15 mila euro.
La modifica, spiega l’Agenzia, amplia fino a 8.500 euro l’ammontare del reddito escluso da imposizione (c.d. no tax area) previsto per titolari di redditi di lavoro dipendente e di taluni assimilati, equiparandolo a quello già vigente a favore dei pensionati.