Nel primo quadrimestre del 2020 la Uif ha ricevuto 35.927 segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019
Le segnalazioni di operazioni sospette ricevute nel 2019 continuano a essere ricondotte, in via quasi esclusiva, a sospetti di riciclaggio (99% del totale)
Oltre a questo l’Uif tira le somme di quello che è accaduto nel 2019. E dunque l’anno scorso sono pervenute 105.789 segnalazioni di operazioni sospette, 7.759 in più rispetto all’anno precedente. Le segnalazioni analizzate e inviate ai vari organi investigativi hanno superato quelle in entrata, determinando un’ulteriore riduzione dello stock in lavorazione. L’incremento del numero di operazioni sospette segnalate è proseguito anche nel corso del 2020. Nel primo quadrimestre la Uif ha infatti ricevuto 35.927 segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’aumento delle Sos inviate è stato del 9%. Nel mese di marzo 2020 il flusso segnaletico in entrata ha mostrato una flessione molto contenuta, nonostante il diffuso ricorso a modalità di lavorazione delocalizzate adottate dai segnalanti.
Le segnalazioni di operazioni sospette ricevute nel 2019 continuano a essere indotte in via quasi esclusiva da sospetti di riciclaggio (99% del totale). Risultano in via di esaurimento le segnalazioni riconducibili alla collaborazione volontaria (961 unità). La descritta preponderanza è rafforzata dall’aumento delle segnalazioni con sospetto di riciclaggio (+8,2% da 96.946 a 104.933 unità) e dalla contestuale flessione delle segnalazioni di finanziamento del terrorismo che diminuiscono ulteriormente del 27,8%, attestandosi a 770 SOS. In crescita sono risultate anche le segnalazioni per finanziamento dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa che dalle 18 unità nel 2018 sono aumentate a 86 nel 2019.
La distribuzione territoriale delle segnalazioni è in buona parte sovrapponibile a quella del 2018. La Lombardia si conferma prima regione di localizzazione dell’operatività sospetta, con un’incidenza del 19,8% sul totale del flusso ricevuto. Seguono la Campania e il Lazio (12,2% e 10% del totale, rispettivamente). Fra le regioni con i maggiori aumenti assoluti delle SOS, quella con l’incremento percentuale più significativo è la Sicilia (+26,3%), seguita da Emilia-Romagna (+10,8%), Lazio (+10,7%) e Puglia (10,6%).
Prato e Milano si confermano rispettivamente la prima e la seconda provincia di localizzazione delle segnalazioni. Nella fascia alta si collocano anche quest’anno le province di Imperia e Napoli alle quali si aggiunge anche Trieste. Infine, si conferma nel 2019 la minore incidenza delle province del sud della Sardegna e di Nuoro, con flussi segnaletici fra 36 e 50 unità. Le segnalazioni arrivate nel 2019 hanno riguardato operazioni eseguite per 91 miliardi di euro contro i 71 dell’anno precedente. Tenendo conto anche della componente di operazioni sospette solo prospettate e non eseguite, il valore complessivo del flusso dell’anno si attesta a 97 miliardi di euro rispetto ai 91 nel 2018, con una riduzione delle operazioni segnalate ma non eseguite a 6 miliardi di euro rispetto ai 20 miliardi nell’anno precedente.