- Il 46% dei professionisti e delle professioniste non concorda con l’affermazione “il lavoro del consulente permette di conciliare agevolmente vita lavorativa e familiare”
- Conte: “intendiamo costruire le fondamenta per un welfare per i professionisti e le professioniste incentrato anche sulla genitorialità”
Il countdown della parità di genere, nell’industria della consulenza finanziaria, continua a scorrere a rilento: secondo l’ultima relazione annuale stilata da Ocf, le donne rappresentano il 22,8% del totale dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede dell’albo unico. Un dato che, confrontandolo con il 22,3% del 2022, evidenzia sostanzialmente una condizione di stallo. Se poi si guarda a chi questa professione l’ha già scelta, la situazione non migliora, anzi.
Stando alla ricerca Consulenza finanziaria, genere e pari opportunità co-finanziata da Anasf e J.P. Morgan asset management, se si chiede a un consulente o una consulente di ricordare perché ha scelto di esercitare questo mestiere, le motivazioni iniziali sono tendenzialmente simili. In una scala da 1 a 10, dove con 1 si intende un’affermazione non probabile e con 10 un’affermazione altamente probabile, a emergere con maggiore frequenza è l’autonomia e la gestione del tempo libero (con una media di 9,1 per gli uomini e 9 per le donne).
Ma se successivamente si domanda loro se il lavoro di consulente finanziario consenta effettivamente di conciliare agevolmente vita lavorativa e vita familiare, emerge uno scollamento: il 54% delle professioniste e il 39% dei professionisti vede messo in discussione il cosiddetto work-life balance. Guardando invece alle prospettive a tre anni dall’analisi, come evidenziato dal grafico sottostante, chi ha figli si aspetta una progressione di carriera più bassa (3,6 per gli uomini e 4,5 per le donne) rispetto a chi non ha figli (6 per gli uomini e 6,1 per le donne).
Lo sguardo dei e delle consulenti sul futuro

Fonte: Anasf, J.P. Morgan am e Università Bocconi. Prospettive medie nei prossimi tre anni, da non probabile (1) ad altamente probabile (10)
Consulenti: quanto sono soddisfatti e soddisfatte?
“Interpellati su quanto siano soddisfatti della loro vita, gli uomini riportano una valutazione media di 8,1 e le donne di 7,9”, aggiunge Letizia Mencarini, professoressa ordinaria di demografia dell’Università Bocconi e co-autrice del rapporto insieme a Paola Profeta, prorettrice all’Università Bocconi e professoressa ordinaria di scienza delle finanze. I banker appaiono tra l’altro più soddisfatti anche del loro lavoro (con una media di 8,1 contro il 7,7 delle donne) e della loro situazione familiare (8,3 contro 8 nel caso delle donne). Ma il focus sul campione femminile evidenzia che sia la soddisfazione nel lavoro che nella vita diminuiscono con la stanchezza e i conflitti tra lavoro e tempo da dedicare alla famiglia, mentre crescono con il reddito.
Il cammino di Anasf sulla parità di genere
“Quello della parità di genere è uno dei valori che Anasf ha portato avanti con forte determinazione nel corso dell’XI legislatura e che ora perseguiremo anche nella XII legislatura”, racconta a We Wealth il presidente Luigi Conte, recentemente confermato alla guida dell’associazione per i prossimi quattro anni. “Tutto ha avuto inizio con l’istituzione della Commissione valore delle pari opportunità nel 2021. Da quel momento, le iniziative messe in campo si sono susseguite senza sosta”, ricorda. A giugno 2022 è partito il percorso pilota di formazione online dedicato alle socie, organizzato con Learning Edge e replicato anche nel 2023 con il nome Consulenza – sostantivo femminile, coniato in occasione di ConsulenTia e diventato marchio registrato dal 15 luglio 2024.
“Il grande successo e l’elevata partecipazione al percorso di formazione online hanno portato alla creazione di un format di incontri dedicati ai professionisti e alle professioniste del risparmio”, prosegue il presidente. In occasione di ConsulenTia 2024, Anasf ha lanciato inoltre il “voucher donne” che riconosce alle consulenti un contributo di 15 euro a fronte della spesa sostenuta per esami e visite dedicati alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle patologie che colpiscono prevalentemente le donne. In collaborazione con J.P. Morgan am sono state invece dedicate alle neo consulenti finanziarie la X e l’XI edizione della borsa di studio intitolata ad Aldo Varenna, che sostiene l’iscrizione al corso Strategic investment management della London Business School di due under 30, destinando 8.800 sterline ciascuna.
Conte: “I nostri piani per la XII legislatura”
Nel segno della continuità, come anticipato, la parità di genere rientra anche tra le priorità del secondo mandato di Conte. “Nella tre giorni del Congresso, durante i lavori delle commissioni, abbiamo votato sostanzialmente all’unanimità durante la plenaria 36 mozioni”, dichiara il presidente. “Sono obiettivi che l’associazione si è posta di raggiungere entro la prossima legislatura e, tra questi, includiamo l’empowerment femminile e la parità di genere”. A titolo esemplificativo, è stato indicato l’obiettivo di mettere in campo specifiche indicazioni sulla composizione e gli scopi della Commissione consulta per la parità di genere e di realizzare uno studio dedicato all’autonomia finanziaria delle donne, al fine di migliorarne la condizione sociale e l’indipendenza personale.
“Parallelamente, per quanto riguarda un sostegno concreto alla categoria, intendiamo costruire le fondamenta per un welfare per i professionisti e le professioniste incentrato anche sulla genitorialità che, attraverso convenzioni di interesse, polizze e contributi, migliori la qualità della vita dei consulenti finanziari”, aggiunge. Ricordando infine il cammino dell’associazione verso il conseguimento della Certificazione della parità di genere. “Vogliamo sia un segnale chiaro per i giovani e per tutti coloro che intendono intraprendere questa professione. Serve un cambio di paradigma”, conclude Conte.
Articolo tratto dal n° di gennaio 2025 di We Wealth.
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