Facciamo il punto sullo stato dell’albo dei Consulenti autonomi: quanti sono oggi gli iscritti e cosa dobbiamo aspettarci per il 2021?
“L’anno che sta per finire ha visto la consulenza indipendente raggiungere un grande traguardo: ci sono ad oggi 302 iscritti all’albo, dei quali 179 in proprio e gli altri presso una delle 41 società di consulenza. Tutto in meno di due anni e con le difficoltà legate all’iscrizione, oramai smarcate completamente grazie al nostro lavoro di supporto ed assistenza ai colleghi. I tre quarti dei professionisti indipendenti operativi sono in quattro regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna; tra le società, il 65% ha la propria sede in Lombardia o Veneto. Consultique è diventata in vent’anni un vero e proprio hub di servizi e punto di riferimento per gli “indipendenti”. Siamo un incubatore di nuovi progetti di consulenza “pura”, che coinvolgono sia persone provenienti dal settore, desiderose di cogliere nuove sfide professionali, sia da altri settori, primi fra tutti i commercialisti, perfettamente compatibili e con competenze complementari a quelle degli advisor puri. Nella community sono già presenti realtà formate da consulenti e commercialisti che insieme danno un servizio completo a famiglie ed imprese”.
Sono più i consulenti che arrivano da banche e reti, in cerca di maggiore “libertà d’azione” oppure nuove leve che si avvicinano al mondo del risparmio per la prima volta?
“Per adesso, nella maggior parte dei casi, si tratta di operatori senior; nelle banche ci sono consulenti molto competenti, con spiccata personalità, senso critico e indipendenza di giudizio, consapevoli di non poter beneficiare a lungo di rendite di posizione, che sono spinti dal desiderio di dare il meglio ai propri clienti. Oggi assistiamo però anche all’arrivo di nuove società Scf create da giovani entusiasti e desiderosi di far conoscere la vera consulenza ad un ampio pubblico. Da settembre su Instagram e YouTube il nuovo progetto Consultique Now! coinvolge i giovani e dopo tre mesi riscontriamo un interesse straordinario. I ragazzi che ci seguono non sono interessati al posto fisso in banca o all’attività di agente porta a porta, ma sono attirati dalla libera professione offerta dalla consulenza indipendente e dopo l’università possono realizzare le proprie aspirazioni in realtà multidisciplinari per presidiare tutte le aree della pianificazione patrimoniale”.
Cosa cambia nella consulenza con il Covid? Quale sostegno hanno avuto i consulenti autonomi in questo periodo?
“Come network di servizi forniamo il nostro supporto ad oltre l’80% dei Consulenti indipendenti e al 60% delle Società iscritte all’Albo. Attraverso la piattaforma IFAnet abbiamo messo a disposizione della community FeeOnly la ricerca esclusiva del nostro ufficio studi e i software con i quali si semplificano le procedure di compliance e le varie fasi del processo di consulenza. A partire da marzo abbiamo lavorato ad un nuovo tool che finalmente stiamo rilasciando ai colleghi proprio in questi giorni: un sistema innovativo Dri (Digital Remote Identification, ndr) per l’acquisizione dei clienti a distanza in conformità con la normativa antiriciclaggio e per l’organizzazione di video call criptate, per la tutela della privacy del cliente, data la riservatezza degli argomenti trattati. Abbiamo inoltre organizzato come sempre una campagna di comunicazione a cura delle nostre associazioni, Nafof e AssoScf, nate quando nessuno pensava alla consulenza indipendente”.