La sostenibilità è al centro dell’attenzione di operatori del mercato finanziario, policy maker e investitori, ma resta ancora difficile monitorare quanto i capitali investiti rispondano ai criteri di sostenibilità. Al 31 marzo 2022, infatti, i fondi classificati come articolo 8 e articolo 9 ai sensi del regolamento Eu 2019/2088 (Sustainable finance disclosure regulation, Sfdr) risultavano pari al 45,6% delle strategie del vecchio continente, ammontando a 4,2 mila miliardi di euro, secondo quanto evidenziato da Morningstar. Una percentuale in crescita rispetto al 31 dicembre 2021, quando queste rappresentavano il 42,4% del totale.
“La finanza sostenibile rappresenta uno strumento fondamentale per indirizzare capitali verso un’economia maggiormente sostenibile” affermano gli esperti di Eurizon, primo operatore in Italia a istituire fondi etici nel 1996 e primo asset manager italiano ad avere aderito alla Net Zero Asset Manager Initiative. Tuttavia, secondo la società la finanza sostenibile presenta ancora almeno tre importanti necessità-sfide per i mercati: introdurre definizioni uniformi in ambito di sostenibilità nell’ambito dei processi finanziari, incrementare la trasparenza del mercato, grazie a informazioni rigorose e dettagliate e migliorare la qualità, quantità e comparabilità dei dati relativi a fattori ambientali e sociali.
Gli operatori del settore finanziario, infatti, devono essere conformi alle più recenti normative in ambito di sostenibilità, e distinguersi per concretezza, impegno e trasparenza. “Il Global Impact Report ne è un esempio, accanto al Green Bonds Impact Report: strumenti che permettono di rappresentare in modo chiaro e approfondito come Eurizon investa e promuova anche caratteristiche ambientali e sociali e adotti pratiche di governance solide” continua il gestore. Oltre ad aggiornamenti normativi e di mercato sugli investimenti sostenibili, focus centrale dei due report sono le analisi di impatto realizzate in collaborazione con MainStreet Partners, società di investimento indipendente con sede a Londra.
In particolare, il Global Impact Report misura l’impatto dei fondi Eurizon che promuovono, tra le altre caratteristiche, quelle ambientali o sociali, o che hanno come obiettivo gli investimenti sostenibili. A marzo 2022, la società disponeva di 182 prodotti classificati come art. 8 e art. 9 Sfdr, che complessivamente totalizzano 108 miliardi di euro in asset under management, pari al 48% delle masse complessive dei fondi di Eurizon. Il documento esplicita le politiche di sostenibilità della società, sia per quanto riguarda le strategie di investimento socialmente responsabile (Sri) ed Esg che per l’allineamento dei vari prodotti con i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite, proponendo diversi casi studio che rendono il documento ancora più trasparente e concreto. Inoltre, il report dimostra l’impegno preso nei confronti dell’ambiente, dei dipendenti e della società in generale, oltre che a livello di governance aziendale, presentando numerose metriche di impatto. Qualche numero? Cominciando con quelli relativi all’ambiente, gli emittenti sottostanti ai fondi ESG oggetto dell’analisi hanno ridotto l’inquinamento atmosferico grazie al risparmio di più di 2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, pari a poco meno di 30 milioni di viaggi in auto da Milano a Roma e di più di 216 miliardi di litri di acqua, quasi 87 mila piscine olimpioniche. Dal punto di vista sociale, invece, sono quasi 387 mila i trattamenti specifici resi disponibili per pazienti a rischio, mentre più di 4 milioni i pasti realizzati con alimenti naturali e/o biologici, con ricavi generati pari a più di 33 milioni di euro. Chiudono le pratiche di buon governo: le donne presenti nel management e nei consigli di amministrazione delle società in portafoglio sono pari al 33% (+5% rispetto all’indice composito MainStreet Partners), mentre il 97% delle aziende intraprendono forti azioni contro la corruzione (+4%).
Il Green Bonds Impact Report si concentra invece sulle due strategie dedicate ai green bond di Eurizon, entrambe classificate come art. 9 ai sensi della Sfdr: Eurizon Fund – Absolute Green Bonds, nato nel 2018 come primo comparto dedicato alle obbligazioni verdi istituito da un asset manager di matrice italiana specializzato sui mercati fixed income internazionali, ed Eurizon Fund – Green Euro Credit, lanciato nel febbraio 2021 con focus sulle obbligazioni societarie green. Il documento monitora non soltanto la crescita del mercato dei green bonds, evidenziandone le peculiarità e i perché dell’interesse da parte degli investitori, ma esplicita anche il processo di investimento green della società. Infine, presenta il risultato dell’analisi quantitativa dell’impatto degli investimenti green, proponendo alcuni esempi dell’allineamento di titoli inclusi nei portafogli dei fondi agli Sdg. Qualche metrica? Per ogni milione di euro investito in Eurizon Fund – Absolute Green Bonds, ad esempio, è possibile generare energia pulita per soddisfare le esigenze di 305 cittadini europei durante l’intero anno, risparmiare quasi 7 mila docce e ridurre la stessa quantità di CO2 assorbita da circa 4 km2 di foreste in un anno.