- Il sondaggio è stato condotto da Dynata per conto di Revolut su un campione rappresentativo di 15mila persone in 15 paesi, di cui 1.000 in Italia
- Il 12% degli italiani con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni afferma di essere disposto a correre più rischi in cambio di maggiori rendimenti
L’industria finanziaria europea si trova a fare i conti con nuovi investitori, decisamente più giovani rispetto al passato e con una propensione al rischio superiore rispetto alle altre generazioni. Sono i risparmiatori della Generazione Z, nati tra il 1997 e il 2012, che si stanno riversando sui mercati a caccia di commissioni basse e trasparenti (nel 34% dei casi) e fornitori di investimenti rinomati e affidabili (27%). Sono solo alcuni dei risultati di una nuova analisi di Revolut, banca lanciata nel 2015 nel Regno Unito che oggi conta oltre 45 milioni di clienti in tutto il mondo.
Giovani più propensi al rischio
Condotta dalla società di ricerca Dynata, si basa su un campione rappresentativo di 15mila persone in 15 paesi (Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera, Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria, Lituania, Grecia, Repubblica Ceca, Croazia, Slovacchia) di cui 1.000 in Italia. Focalizzandosi proprio sul Belpaese, l’indagine evidenzia come solo il 33% degli italiani della Generazione Z afferma di non investire. In altre parole, due terzi dei giovanissimi risparmiatori intercettati da Dynata investono. Per di più con una propensione al rischio maggiore rispetto alle altre generazioni, come anticipato in apertura: il 12% degli italiani con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni ha affermato di essere disposto a correre più rischi in cambio di maggiori rendimenti, a fronte del 9% degli over 45 che dichiarano lo stesso.
A caccia di costi bassi e trasparenti
Quando si tratta di selezionare un provider di investimenti, le giovani generazioni sono tra l’altro alla ricerca di commissioni basse e trasparenti (il 34% lo indica come una priorità). Il 27% cita invece la necessità di un fornitore rinomato e affidabile e il 10% risorse educative offerte dal provider stesso. Guardando ai portafogli, gli investimenti in azioni rappresentano l’11%, gli Etf (Exchange traded funds) il 12% e le obbligazioni un ulteriore 12%. La dimensione media del portafoglio di investimento in Italia supera i 1.100 euro, oscillando dai 331 euro in media per i giovani investitori tra i 18 e i 25 anni e superando i 1.100 euro nel caso degli over 35. Analizzando gli asset più scambiati dai risparmiatori con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, quest’estate il titolo più venduto e acquistato è stato Nvidia, il colosso americano dei chip che a inizio settembre ha bruciato in una sola seduta 279 miliardi di dollari di capitalizzazione. L’Etf più venduto nello stesso periodo è stato Vanguard S&P 500, mentre il più acquistato è stato iShares edge msci world quality factor.