Il Btp green, con scadenza 30 ottobre 2031 e tasso annuo del 4%, pagato in due cedole semestrali, è stato collocato al prezzo di 99,888
La prima emissione risale al 3 marzo 2021, quando aveva raccolto la partecipazione di 530 investitori (di cui oltre la metà di tipo Esg)
Nuova emissione (da record) di Btp green. Il Tesoro ha collocato 10 miliardi di titoli verdi, a fronte di una domanda pari a 52,9 miliardi. Un interesse, quello nei confronti delle obbligazioni sostenibili, che ben si sposa con quanto registrato anche in occasione delle precedenti edizioni.
Il titolo, con scadenza al 30 ottobre 2031 e tasso annuo del 4%, pagato in due cedole semestrali, è stato collocato al prezzo di 99,888, che corrisponde a un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056%. Il regolamento dell’operazione è fissato al 13 aprile 2023. Il collocamento, su mandato del Mef, è stato effettuato mediante sindacato da cinque lead manager (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Bnp Paribas, BofA Securities Europe, Crédit Agricole corporate & investment bank e Monte dei Paschi di Siena capital services banca per le imprese) e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani nelle vesti di co-lead manager.
I risultati delle precedenti emissioni
Il boom di richieste, come anticipato in apertura, è in linea con le precedenti edizioni. Lo scorso autunno Via XX Settembre aveva collocato, mediante sindacato bancario, 6 miliardi di euro di Btp green con scadenza ad aprile 2035, raccogliendo domande per 40 miliardi di euro. Poi, la riapertura in asta del titolo a novembre, per un importo pari a 2 miliardi di euro. Ma la prima edizione risale al 3 marzo 2021, quando i bond verdi avevano visto la partecipazione di 530 investitori (di cui oltre la metà di tipo Esg, che hanno tra i loro obiettivi ufficiali l’impegno in ambito ambientale, sociale e di buona governance) per 83,3 miliardi di euro di ordini; alla seconda tranche, effettuata sette mesi dopo, avevano partecipato circa 350 investitori (quasi la metà di tipo Esg). Stando alle prime informazioni raccolte da Il Sole 24 Ore, più del 50% dell’emissione del Btp green numero tre appena collocato è stato acquistato da investitori stranieri e il 60% ancora una volta da soggetti Esg. Si tratta principalmente di fondi d’investimento (40%), ma anche banche centrali, fondi pensione e assicurazioni con quote superiori al 10%.
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Btp green: cosa sono e come funzionano
Ma cosa si intende per Btp green? Come previsto dalla legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) sono titoli di Stato italiani a medio-lungo termine volti al finanziamento di spese sostenibili dal punto di vista ambientale, in particolare in sei settori:
- fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica;
- efficienza energetica;
- trasporti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare;
- tutela dell’ambiente e della diversità biologica;
- e ricerca.
Garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, e un rimborso del valore nominale alla scadenza. Si rivolgono sia a investitori istituzionali che a risparmiatori individuali. I primi possono scambiare i titoli verdi sul mercato secondario regolamentato all’ingrosso (Mts) per operazioni inferiori ai 2 milioni di euro o sui mercati non regolamentati; i risparmiatori individuali, invece, possono negoziare il Btp green sul Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot) per operazioni dal taglio minimo di 1.000 euro o su altre piattaforme di negoziazione.