- Nella seduta di mercoledì il Nasdaq era salito dell’1,22%, mentre l’S&P 500 aveva guadagnato lo 0,49%, per poi imboccare nuovamente la via dei cali
- Alcune azioni, finora rimaste nell’ombra, stanno resistendo alla bufera. Prima fra tutte Merck & Co, attiva nel settore farmaceutico
Dopo aver tentato il rimbalzo sulla scia dell’ultimo dato sull’inflazione americana (che resta alta ma rallenta il passo), Wall Street imbocca nuovamente la via dei cali: nella seduta del 13 marzo, l’S&P 500 perde l’1,39% e il Nasdaq l’1,96%, sulla scia delle ultime mosse di Donald Trump sul fronte dei dazi. Da inizio anno il bilancio per l’azionario americano resta dunque negativo, trainato dai forti ribassi dei colossi a stelle e strisce come il produttore di chip Nvidia (-20,64% year to date) e la casa automobilistica Tesla (-41,62%). Ma, grattando sotto la superficie, alcune azioni finora rimaste nell’ombra stanno resistendo alla bufera.
Tech e banche in frenata a Wall Street
Come analizzato dal Financial Times nel grafico sottostante, le azioni che hanno incassato le peggiori performance dai massimi dell’S&P 500 del 19 febbraio sono principalmente società tecnologiche o ad alta crescita le cui valutazioni sono impennate negli ultimi anni. È il caso appunto di Nvidia, che da allora ha perso quasi il 17%, con gli investitori che continuano a temere la “minaccia” cinese dopo la vicenda DeepSeek (la startup asiatica che ha recentemente scosso i mercati mondiali con il lancio di un nuovo modello avanzato e a basso costo di intelligenza artificiale, ndr). Anche Palantir, azienda specializzata nell’analisi dei big data che sta cavalcando l’onda dell’Ai, è scesa di circa il 25% dai massimi di metà febbraio.

Fonte: Financial Times sui dati Lseg
C’è poi Tesla, le cui azioni sono salite alle stelle dopo la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali per poi scendere di circa il 30% dal 19 febbraio. E poi i titoli considerati più esposti a un rallentamento dell’economia americana, a partire dalle compagnie aeree come Delta Air Lines, American Airlines e United Airlines, anch’esse in calo di circa il 30% dal picco di febbraio. Per chiudere con le banche, altro settore sensibile ai crescenti timori di recessione, con Citigroup, Morgan Stanley e Goldman Sachs in calo di quasi il 20%.
Le azioni che battono l’S&P 500
Intanto, alcune azioni finora nelle retrovie stanno battendo Wall Street. Gli investitori hanno infatti virato la loro attenzione verso i cosiddetti titoli difensivi, ovvero settori tipicamente isolati dagli alti e bassi dell’economia. Tra le azioni che hanno registrato le migliori performance dal picco di febbraio dell’S&P 500 ci sono American Water Works (società che si occupa della fornitura di servizi idrici e del trattamento delle acque reflue, che segna un +9%) e Merck & Co (multinazionale americana attiva nel settore farmaceutico, in crescita del 10%).
Nel settore tecnologico, invece, alcuni titoli sono relativamente tornati alla ribalta. Shep Perkins, chief investment officer di Putnam Investments intercettato dal FT, cita per esempio Cisco e Ibm, anch’esse in calo dai massimi ma meno se confrontate con le Magnifiche 7 (Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e Tesla). In una nota diffusa martedì, Goldman Sachs ha evidenziato tra l’altro anche altri due titoli considerati “insensibili” ai rischi legati alla crescita economica, alla guerra dei dazi e all’intelligenza artificiale, ovvero l’agenzia di rating S&P Global e la catena di supermercati Kroger.
I titoli con le peggiori performance dal 2005
Se si allarga lo sguardo agli ultimi 20 anni, considerando quindi una prospettiva di lungo periodo, lo scenario chiaramente cambia. L’S&P 500 ha infatti superato due importanti crolli con cali a due cifre dal 2005, registrando una media del 10,4% di rendimenti annualizzati. Ma per alcune azioni a stelle e strisce, le crisi hanno avuto effetti più duraturi. Stando a quanto rilevato da Visual Capitalist sulla base dei dati di Morgan Stanley Counterpoint Global Insights, la società che ha registrato la peggiore performance dal 2005 al 2024 è American International Group (-11,4%). Segue Citigroup con il -7,1% e Walgreens Boots Alliance (-4,3%). Nella lista figura anche Ford Motor Company, con un rendimento annualizzato dell’1,4% nei 20 anni considerati, contro il +48% del suo principale competitor, General Motors. Complessivamente, sei dei titoli con le peggiori performance dell’elenco appartengono al settore finanziario, tre alla sanità e solo uno al tech.