- Wall Street ha archiviato la peggiore seduta dal 2022 lunedì, con una caduta del 2,08% per il Dow Jones, del 2,7% per l’S&P 500 e del 4% per il Nasdaq
- Vismara (Bny Investments): “Ci stiamo avvicinando al momento dell’annuncio delle tariffe reciproche a inizio aprile. Potremmo raggiungere un picco di volatilità”
Wall Street imbocca la via dei cali, sulla scia delle ultime mosse di Donald Trump sul fronte dei dazi. Dopo aver archiviato la peggiore seduta dal 2022 – con una caduta del 2,08% per il Dow Jones, del 2,7% per l’S&P 500 e del 4% per il Nasdaq alla chiusura di lunedì – i mercati azionari a stelle e strisce mancano il rimbalzo. Il tutto mentre anche in Europa resta alta l’attenzione sulle tariffe, dopo le minacce del tycoon nei confronti del settore auto.
“La politica tariffaria che abbiamo osservato finora è piuttosto dirompente per la crescita a breve termine. E, a nostro avviso, non è ancora finita qui”, racconta Sebastian Vismara, global macro economist and strategist di Bny Investments intervenuto a Lisbona in occasione della European investment conference 2025 della società di gestione. Il grafico sottostante mostra le aliquote tariffarie effettive che gli Stati Uniti hanno imposto nel tempo al resto del mondo. “I punti sulla destra indicano le implicazioni dei diversi annunci minacciati o realizzati finora: è evidente come si tratti di livelli che non si osservavano dalla Seconda guerra mondiale”, dichiara Vismara.

L’effetto dazi sui mercati azionari
“Stiamo attraversando una fase di enormi sconvolgimenti, una nuova era che definirà il mondo economico e quello degli investimenti per i decenni a venire, che crediamo sarà caratterizzata da una maggiore volatilità”, aggiunge. Una volatilità che potrebbe presto raggiungere il picco anche in Europa. “In questo momento, dal punto di vista tattico, è difficile entrare in Europa. Ma è una situazione che mi attendo si risolverà nel breve periodo”, sostiene infatti Vismara, intercettato da We Wealth a margine della conferenza.
Secondo l’esperto, la recente frenata dello Stoxx Europe 50 rappresenterebbe il riconoscimento da parte degli investitori di una performance robusta innescata in realtà da un eccesso di ottimismo. Di conseguenza, una maggiore cautela non rappresenta “necessariamente un deficit”, afferma Vismara. “Ci stiamo avvicinando al momento dell’annuncio delle tariffe reciproche a inizio aprile, un momento in cui potremmo raggiungere un picco di volatilità nella storia dei dazi”, avverte l’economista. “Quello potrebbe essere un buon momento per inserirsi”, dice Vismara.
Wall Street alla ricerca del rimbalzo
Quanto a Wall Street, l’economista sostiene che il mercato resti in attesa di indizi sull’effettiva traiettoria della politica commerciale dell’amministrazione repubblicana. “È una fase di confusione, per cui qualsiasi tipologia di indicazione a riguardo sarebbe favorevole”, afferma Vismara. “Ma anche i livelli tecnici sono importanti: l’ultima volta che l’azionario statunitense è rimbalzato viaggiava sui 2.400 punti. Un livello possibile, nel nostro scenario base”. Bny Investments calcola invece un 20% di probabilità che uno scenario di mercato orso possa concretizzarsi. “Ricordiamo che l’economia americana partiva da una situazione abbastanza robusta. Per cui il sell-off resta un buon momento per entrare”, dichiara l’economista a We Wealth.
Come investire con i mercati giù
Fatte queste premesse, Vismara ribadisce il sano principio della diversificazione. “In una fase come quella attuale avere portafogli troppo concentrati significa rischiare di esporsi a uno shock. Siamo molto più favorevoli all’Europa di quanto non lo fossimo in passato, ma pensiamo anche che il potenziale di crescita a lungo termine dei mercati statunitensi sia ancora intenso. Quindi, tatticamente, abbiamo aumentato il peso del Vecchio Continente nei nostri portafogli. Ma restiamo esposti a temi secolari di lungo periodo, a partire dall’intelligenza artificiale”, conclude Vismara.