Nel caso di Intesa Sanpaolo si parla di nuovi finanziamenti dedicati a condizioni agevolate, volti alla copertura dei costi incrementali e alla dilazione dei pagamenti delle bollette energetiche fino a 36 mesi
UniCredit lancia un piano d’azione che prevede 5 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a supporto delle imprese italiane. Nel caso dei mutui che non beneficiano di garanzie pubbliche, viene promossa una moratoria di 12 mesi
Anche la finanza si prepara a sostenere le imprese italiane contro il caro energia. Secondo un’indagine di We Wealth condotta sulle principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm e Bnl Bnp Paribas hanno già messo sul piatto complessivamente – solo con l’ultima tranche di misure a favore del settore produttivo tricolore – 11 miliardi di euro di risorse. Ecco tutti gli incentivi disponibili oggi.
Intesa Sanpaolo: altri 2 miliardi per le pmi
Si parte da Intesa Sanpaolo che lo scorso cinque settembre ha annunciato di aver stanziato 2 miliardi di euro per sostenere le piccole e medie imprese italiane contro i rincari energetici. Una misura, spiegano dall’istituto, che rientra nel pacchetto di iniziative a supporto del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che fa seguito al platfond di 10 miliardi di euro messo in campo in partnership Sace lo scorso giugno per favorire gli investimenti in energie rinnovabili. Si parla di nuovi finanziamenti dedicati a condizioni agevolate, volti alla copertura dei costi incrementali e alla dilazione dei pagamenti delle bollette energetiche fino a 36 mesi, con un anno di pre-ammortamento. Le aziende interessate potranno inoltre ottenere la sospensione delle rate dei finanziamenti in corso fino a 24 mesi.
Energia: via al piano “UniCredit per l’Italia”
Nella stessa giornata anche UniCredit ha lanciato un nuovo piano d’azione intitolato “UniCredit per l’Italia” volto a sostenere il Paese “in un momento difficile come quello attuale”, nelle parole del ceo Andrea Orcel. Con questa iniziativa, l’istituto si impegna a stanziare 5 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a supporto delle imprese italiane, erogabili tramite CreditPiù con una durata da tre a 36 mesi e un preammortamento fino a sei mesi. Inoltre, per i finanziamenti che non stanno beneficiando di garanzie pubbliche sarà disponibile “una nuova moratoria dedicata, previa valutazione della banca, della durata di 12 mesi”, aggiungono dall’istituto, precisando come sarà possibile aderire all’iniziativa entro il 31 dicembre.
Bnl: le misure per le pmi contro i rincari
Quanto a Bnl, si parla di un platfond di 2 miliardi di euro per sostenere le imprese italiane contro i rincari delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento di beni e semilavorati necessari alla produzione di prodotti industriali finiti. Il pacchetto prende il nome di “Energy Blast”, si rivolge alle aziende di ogni dimensione (dalle pmi ai grandi gruppi) e poggia su tre filoni di soluzioni finanziarie:
- finanziamenti a breve, medio e lungo termine per fronteggiare la crescente sete di liquidità;
- soluzioni di trade finance volti all’internazionalizzazione delle imprese;
- finanziamenti a programmi d’investimento per l’efficientamento e l’autonomia energetica attraverso le rinnovabili.
L’iniziativa Energy Blast è stata lanciata a giugno ma, come spiegato a We Wealth dall’istituto, il platfond è ancora attivo. Tra gli strumenti a disposizione anche una gamma di finanziamenti con garanzia pubblica a supporto dei progetti “green” delle imprese italiane, grazie alla partnership attivata lo scorso maggio tra Bnl Bnp Paribas e Sace.
Banco Bpm: ampliato il platfond “caro energia”
Chiude il cerchio Banco Bpm che ha ampliato la capienza del platfond contro il caro energia stanziato lo scorso marzo portandolo da 3 a 5 miliardi di euro. Le aziende interessate potranno accedere a finanziamenti a breve e medio termine per scorte e materie prime. La misura si rivolge a tutti i segmenti di imprese, comprese quelle appartenenti al terzo settore, e potrà beneficiare anche degli strumenti dispiegati dal decreto aiuti attraverso il Fondo centrale di garanzia e Sace.