- Paolo Fiorentino (Banca Progetto): “Il board e tutte le strutture manageriali continueranno a esercitare le loro funzioni nella piena operatività”
- L’amministrazione giudiziaria è un istituto giuridico che ha carattere preventivo e non punitivo. Non prevede confische
- Pia Miglio (Altroconsumo): “Banca Progetto non sta soffrendo per problemi di liquidità, non occorre temere un dissesto economico”
“Banca Progetto non è commissariata. Il board e tutte le strutture manageriali all’interno dell’istituto continueranno a esercitare le loro funzioni nella piena operatività. Né la banca né i suoi esponenti e dipendenti sono oggetto di indagine”. Con queste parole Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Progetto, ha rassicurato clienti e stakeholder in conferenza stampa, dopo che la Guardia di Finanza ha sottoposto ad amministrazione giudiziaria l’istituto lo scorso 24 ottobre. Il provvedimento disposto dal Tribunale di Milano, si legge in una nota della procura, costituisce il risultato di più ampie indagini volte all’approfondimento dei rapporti tra la banca e soggetti legati a consorterie di ‘ndrangheta. Più nel dettaglio, chiarisce Banca Progetto in un comunicato, è stato emesso “in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40mila in essere” e ha l’obiettivo di verificare l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni. Ma cosa significa per i correntisti?
Cos’è l’amministrazione giudiziaria
Come chiarito da Pia Miglio, analista finanziario di Altroncosumo Investi, l’amministrazione giudiziaria è “un istituto giuridico che ha carattere preventivo e non punitivo, adottata con lo scopo di contrastare la contaminazione di un’impresa sana per sottrarla all’infiltrazione criminale e depurarla dagli elementi infiltrati”. Viene disposta per un periodo non superiore a un anno, può essere prorogata per non più di due anni e non prevede confische. Fatta questa premessa, l’operatività di Banca Progetto al momento non si è fermata. “Per la natura dell’istituto giuridico scelto non è previsto uno stop nemmeno in futuro”, aggiunge Miglio, sottolineando come Banca Progetto non stia “soffrendo per problemi di liquidità”, ragion per cui un dissesto economico non sarebbe da temere.
Quanto è sicura Banca Progetto
Ad approfondire questo aspetto è anche una recente analisi di Consultique Scf, esaminata da We Wealth nell’ambito del consueto aggiornamento mensile sui migliori conti deposito. La società di consulenza finanziaria indipendente ha infatti sviluppato un modello interno di valutazione delle banche che offrono conti deposito come servizio dedicato. Tale modello valuta gli aspetti di solidità (quindi alcuni indici patrimoniali, tra cui il CET), aspetti di redditività, qualità del credito (inteso come tassi di sofferenza sui prestiti concessi e tassi di copertura dei crediti deteriorati) e, sulle banche più grandi, anche il rischio percepito dal mercato. Osservando la tabella sottostante risulta evidente come Banca Progetto ottenga una valutazione sintetica complessiva “sufficiente”. Nel dettaglio, secondo le ultime rilevazioni a giugno 2023, l’istituto ottiene una valutazione “ottima” in termini di solidità e redditività e “sufficiente” sul fronte del credito.
Cosa significa per chi ha un conto deposito
Posto che le attività di Banca Progetto proseguiranno, come da loro confermato, ricordiamo che i conti deposito sono al 100% garantiti dal Fondo interbancario a tutela dei depositi (consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011, ndr) che interviene in caso di liquidazione coatta di una banca. Il limite di copertura è di 100mila euro per ciascun istituto e ciascun depositante, il che significa che – nel caso in cui per esempio due o più depositanti abbiano un conto cointestato presso lo stesso istituto – ogni cointestatario potrà godere di una copertura massima di 100mila euro; se invece un soggetto detiene, oltre al conto cointestato, anche altri conti presso lo stesso istituto, la copertura massima di 100mila euro si applica all’insieme dei depositi intestati o cointestati. Il Fitd interviene tendenzialmente in sette giorni lavorativi dal provvedimento di liquidazione, quando si tratta di depositi nel limite di 100mila euro. I fondi possono infatti intervenire a titolo volontario anche oltre tale cifra e, per l’eccedenza, potrebbero esserci tempistiche più lunghe.
In conferenza stampa Fiorentino ha tuttavia precisato che la media dei conti dell’istituto è di circa 30mila euro, ragion per cui sarebbero “strutturalmente” protetti. “Vogliamo fare chiarezza anche a beneficio dei nostri depositanti, che per noi sono un asset ovviamente importante”, le parole dell’amministratore delegato. “Siamo state una delle banche che, anche con i tassi di interesse in salita, hanno restituito un rendimento significativo alle famiglie. Continueremo a seguire questo modello di business”, ha dichiarato Fiorentino. “Se hai aperto Conto Progetto o il Conto Corrente Key puoi continuare a operare come sempre”, rassicura ancora Miglio di Altroconsumo. “Ti consigliamo comunque di non superare la giacenza di 100mila euro per depositante. Se hai un vincolo legato a Conto Key puoi portarlo a termine. Se ti è appena scaduto un vincolo e hai denaro liquido da reinvestire in un deposito vincolato, ti consigliamo di verificare quale sia oggi l’offerta più interessante sul mercato. Idem se stai cercando un nuovo conto deposito libero”, suggerisce l’esperta.
Al via una task force: di cosa si occuperà
In un nuovo comunicato diffuso nella mattinata del 29 ottobre Banca Progetto ha annunciato la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario, alla presenza del collegio sindacale e dell’organismo di vigilanza. Nell’ambito della riunione sono stati esaminati i motivi che hanno causato l’applicazione del provvedimento di amministrazione giudiziaria, oltre alle misure che l’istituto ha attivato per contribuire alle verifiche in corso. Coinvolto anche Donato Maria Pezzuto, nominato dal Tribunale di Milano in qualità di amministratore giudiziario. Pezzuto “affiancherà le strutture e gli organi della banca con l’obiettivo di verificare l’adeguatezza dei presidi organizzativi e dei controlli interni e di proporre soluzioni correttive in relazione a eventuali ambiti di criticità rilevati”, si legge nella nota.
Costituita inoltre una task force di risorse interne e consulenti esterni che si occuperà degli aspetti regolamentari e di vigilanza; della verifica degli strumenti, delle procedure interne e delle singole posizioni citate dal decreto; e infine degli aspetti giuridici e processuali connessi alla misura adottata. Pezzuto ha chiarito a sua volta che rivestirà un ruolo di “verifica dei sistemi di controllo della banca in affiancamento agli organi e strutture interne, che non comporta l’esercizio di poteri di gestione”, continua il comunicato. In più, ha confermato a sua volta che l’istituto continuerà a operare attraverso i propri organi e le proprie strutture e che egli stesso collaborerà con i suoi rappresentanti per preservarne “la piena operatività”.
(Articolo aggiornato il 29 ottobre 2024)