- Da inizio anno l’indice Morningstar Us Financial Services ha sovraperformato il più ampio Morningstar Us market index con una crescita del 4,76%, a fronte dell’1,33% del secondo
- Le azioni bancarie su cui investire adesso secondo Morningstar sono Ing Groep, Us Bancorp, Lloyds Banking Group, The Toronto-Dominion Bank e Bank of Nova Scotia
Il settore dei servizi finanziari a stelle e strisce continua a correre in Borsa. Da inizio anno l’indice Morningstar Us Financial Services ha sovraperformato il più ampio Morningstar Us market index con una crescita del 4,76%, a fronte dell’1,33% del secondo. E le aspettative del mercato nei confronti delle azioni delle banche statunitensi restano elevate. “Anche se i tassi di interesse restassero più alti più a lungo, l’economia americana effettuerà un atterraggio morbido”, sostiene Maoyuan Chen, analista azionaria di Morningstar specializzata nei servizi finanziari. “Le banche aumenteranno i loro bilanci quando l’economia crescerà e i costi del credito rimarranno relativamente bassi, a meno di una recessione”, dichiara l’esperta. Evidenziando tra l’altro che le attese ruotano intorno a un atteggiamento più favorevole dell’amministrazione repubblicana nei confronti del comparto, considerando le ultime mosse di Donald Trump sul fronte dei dazi.
Le 5 azioni bancarie su cui investire ora
Partendo da questo scenario, la società di rating ha selezionato le cinque migliori azionari bancarie da inserire in portafoglio adesso:
- Ing Groep;
- Us Bancorp;
- Lloyds Banking Group;
- The Toronto-Dominion Bank;
- Bank of Nova Scotia.
Le azioni di Ing Groep sono scambiate a un tasso di sconto del 18% rispetto a una stima di fair value di 21,50 dollari elaborata da Morningstar (dati al 24 febbraio 2025). Come evidenziato nel grafico sottostante, da inizio anno il titolo ha registrato un rialzo del 12,35%. “La nostra prospettiva è che il sistema bancario olandese, altamente concentrato, rappresenti una delle giurisdizioni bancarie più interessanti in Europa”, dichiara Johann Scholtz, analista senior di Morningstar. Le prime tre banche olandesi detengono infatti collettivamente oltre il 90% dei conti correnti. “Ing, in qualità di leader di mercato nei conti correnti personali olandesi con una quota di mercato del 40%, ha tradotto questo dominio in rendimenti costantemente robusti sul capitale proprio, superiori al 20% per le sue operazioni bancarie nel Paese”, fa presente Scholtz.
Azioni Us Bancorp: la quarta banca più grande in California
Altro caso quello di Us Bancorp, holding bancaria americana con sede a Minneapolis, Minnesota. Si tratta della società madre della U.S. Bank National Association ed è la quinta più grande istituzione bancaria negli Stati Uniti. Le azioni di Us Bancorp sono scambiate a un tasso di sconto del 13% rispetto alla stima di fair value di 53 dollari. Da inizio anno il titolo è in calo dell’8%. Ma secondo Michael Wong, direttore di Morningstar, la banca presenta “un mix unico di attività che generano commissioni” che la distinguono dalla maggior parte delle controparti regionali, tra cui pagamenti, corporate trust, gestione patrimoniale e mutui ipotecari.
La sua strategia è stata recentemente quella di concentrarsi sul suo ecosistema di pagamento, espandere la sua presenza nelle filiali e perseguire nuove acquisizioni e partnership, oltre che investire nel tech. “L'ultimo grande affare dell’istituto è stata l’acquisizione di Union Bank, conclusa nel dicembre 2022. Questo ha notevolmente ampliato la sua presenza in California, dove ora è la quarta banca più grande. Riteniamo che il prezzo dell’operazione fosse interessante, senza dimenticare che la banca ha realizzato un risparmio sui costi di 900 milioni di dollari”, racconta Wong.
Toronto-Dominion Bank: 55% dei ricavi in Canada
L’azione Lloyds Banking Group viene scambiata invece a un tasso di sconto del 9% rispetto alla stima di fair value di 3,90 dollari. Si tratta del titolo della lista con la migliore performance year to date (+30,34%). È una banca puramente britannica, con il 95% delle sue attività focalizzate sul mercato interno. “Dopo la sua massiccia ristrutturazione, iniziata nel 2011, è emersa come una banca commerciale e al dettaglio nazionale a basso rischio”, afferma Niklas Kammer, analista di Morningstar. L’elenco prosegue con Toronto-Dominion Bank, una delle due maggiori banche canadesi e uno dei principali emittenti di carte di credito del Paese. Circa il 55% dei suoi ricavi derivano dal Canada appunto, mentre il 35% dagli Stati Uniti. Le sue azioni sono scambiate a un tasso di sconto dell’8% rispetto alla stima di fair value di 65 dollari. Da inizio anno il titolo è salito di quasi il 12%.
Chiude il cerchio la Bank of Nova Scotia, multinazionale canadese di servizi bancari e finanziari con sede a Toronto, in Ontario. L’azione viene scambiata a un tasso di sconto dell’8% rispetto alla stima di fair value di 54 dollari. Si tratta della terza banca canadese per patrimonio e uno dei sei istituti del Paese che detengono collettivamente circa il 90% dei depositi bancari della nazione. È considerata la banca canadese più internazionale: al Canada deve infatti poco più del 50% dei suoi ricavi, mentre il 40% deriva da operazioni internazionali, principalmente in America Latina (Messico, Perù e Cile).
“Poiché le esigenze di investimento rimangono elevate e la concorrenza non cala, prevediamo che l’espansione dei rendimenti del capitale netto tangibile della banca sarà limitata per il momento, soprattutto perché i maggiori costi del credito stanno mettendo sotto pressione gli utili a breve termine”, avvertono tuttavia Michael Miller e Eric Compton, rispettivamente analista e direttore di Morningstar. Intanto, anche le banche italiane brillano in Borsa. Come approfondito da We Wealth, tutti i maggiori istituti hanno battuto con ampio margine le performance dell’indice Ftse Mib da inizio anno: in testa Pop Sondrio e Unicredit, con performance superiori al 30%.