- Secondo oltre 100 analisti intercettati da Fidelity, la grande svolta dell’intelligenza artificiale non avverrà nel corso del 2025
- Guardando alla Cina, circa il 60% degli analisti stima che le società di cui si occupa aumenteranno moderatamente i dividendi totali quest’anno
Sono trascorsi appena due mesi dall’inizio del nuovo anno, ma è già chiaro che le condizioni di investimento saranno ben diverse da quelle del 2024. Basti pensare alle ultime mosse di Donald Trump sul fronte dei dazi, che hanno contribuito ad alimentare i timori di una guerra commerciale più ampia rispetto al primo mandato del repubblicano, ma anche alla vicenda DeepSeek, la startup asiatica che ha recentemente scosso i mercati mondiali con il lancio di un nuovo modello avanzato e low cost di intelligenza artificiale. A scattare una fotografia delle tendenze di investimento per il 2025 (e oltre) è l’ultima Analyst survey di Fidelity International, che raccoglie le opinioni di oltre 100 analisti della società di gestione in tutto il mondo. Una guida per navigare attraverso economie, settori e aziende, con un focus su intelligenza artificiale, Cina e Stati Uniti.
Intelligenza artificiale: quando sbloccherà il suo potenziale?
Partiamo proprio dall’intelligenza artificiale. Secondo gli analisti di Fidelity, la grande svolta dell’Ai non avverrà quest’anno, anzi: avrà un impatto minimo sulla redditività delle aziende nel 2025, come evidenziato nel grafico sottostante. Nonostante i rispondenti riconoscano i vantaggi ottenuti dalle aziende sul fronte delle attività di backoffice e dell’assistenza clienti, credono che si tratti solo dell’inizio. L’idea è che l’Ai avrà un impatto positivo sulla redditività delle imprese nei prossimi cinque anni, in particolare nei settori della sanità e della finanza. Di conseguenza, gli analisti suggeriscono di essere selettivi nelle scelte di portafoglio: il 28% riconosce infatti che le valutazioni delle aziende da loro coperte siano altamente diverse tra loro.

Torna Trump: gli effetti sulle fusioni aziendali
Un’altra variabile da considerare è quella del ritorno di Trump alla Casa Bianca. Gli analisti intercettati da Fidelity credono che l’arrivo del tycoon avrà un impatto più significativo rispetto al suo primo mandato. “Nondimeno, sono emerse anche aspettative di effettivo miglioramento di alcuni settori in termini di valore, principalmente sostenute dalla tanto attesa impennata delle fusioni aziendali”, si legge nell’analisi. Secondo gli esperti, a beneficiare delle prospettive sul fronte dell’allentamento delle normative nazionali e della conclusione di accordi di M&A potrebbero essere soprattutto i settori della sanità, dei servizi di comunicazione, dell’informatica, dell’energia e dell’immobiliare.
Cina: dove investire nel 2025 in scia agli stimoli
Quanto infine alla Cina, gli analisti sul territorio evidenziano chi potrebbe beneficiare degli stimoli alla crescita annunciati per il 2025 dal governo della Terra del Dragone. Innanzitutto, più del 70% dei rispondenti e delle rispondenti ritiene che la politica monetaria avrà un impatto positivo sui fondamentali aziendali. Oltre l’80% cita allo stesso modo i piani fiscali. Ricordando le misure di stimolo attese nel corso dell’anno, gli analisti credono che queste favoriranno una graduale ripresa del settore dei beni di consumo discrezionali, considerando che la classe media sarà spinta a direzionare i propri risparmi verso prodotti come elettrodomestici, mobili ed elettronica di consumo. Infine, quasi il 60% stima che le società di cui si occupa aumenteranno moderatamente i dividendi totali nel corso dell’anno.