Bisogna sospendere eccezionalmente e per un periodo limitato le regole rigide che definiscono i modi in cui catalogare i crediti ed effettuare i relativi accantonamenti. Solo così le banche potranno continuare a erogare all’economia reale e guidare la ripresa
Dopo la fase emergenziale, è necessario assumere riforme strutturali, che portino a digitalizzare i processi e incentivino la nascita di nuovi servicer specializzati, per far funzionare il mercato
La società fa parte del Gruppo Frascino, che offre servizi finanziari in molteplici settori di business – dalla gestione di fondi, al real estate, al recupero crediti ipotecari – con aum pari a 3,4 miliardi.
Quanto al mercato degli npl, è cambiato profondamente con l’intervento delle Gacs, che hanno rastrellato le sofferenze grazie alle cartolarizzazioni dotate di garanzie statali. “Ma finora a ben vedere si è parlato non di soluzioni, bensì di modi per riallocare i crediti. Abbiamo così creato dei grandi magazzini con attese di recupero, ma nel 68% si tratta di strutture underperforming: certamente le banche sono state alleggerite ma non sono mai state trovate soluzioni di sistema per velocizzare lo smaltimento. E dunque finora non è stato fatto abbastanza”.
Quali sono queste soluzioni? “La digitalizzazione del processo civile, anche nell’ambito del giudice di pace, perché molti di questi Npl di cui parliamo sono piccoli crediti. Ancora oggi per fare un atto di citazione le firme devono essere originali cartacee, il che porta a una produzione di carta abnorme, un vero no sense in epoca di sostenibilità. Immaginiamo come si potrebbe semplificare solo dematerializzando i documenti”, continua Frascino, segnalando che l’ammodernamento della giustizia è alla base del buon funzionamento del sistema del recupero crediti, perché “minore è il tempo che ci vuole per recuperare un credito e maggiore è la valutazione dello stesso e questo va a cascata su tutto il resto”.
Un altro elemento che agevolerebbe è la maggiore specializzazione dei servicer, “per esempio con interventi mirati nel settore immobiliare. Lo smaltimento dei crediti ipotecari è un mercato molto promettente: abbiamo sperimentato un forte incremento delle vendite in pieno Covid perché le persone si sono rese conto che le case in cui abitano sono piccole. Il Sismabonus e il super-ecobonus forniranno un grande apporto di liquidità e sono iniziative di sistema importanti: lo smaltimento degli npl serve a dare respiro alle banche in modo che possano erogare i mutui innanzitutto, che ripartono insieme all’edilizia”.
Non bisogna infine dimenticare che dietro gli Npl ci sono persone e difficoltà: avere delle soluzioni adeguate è necessario ma è anche necessario “guardare al recupero crediti in modo integrato, considerando non solo il lato del creditore ma anche quello del debitore, a cui per esempio offrire soluzioni come il saldo e stralcio al 50% può essere utile a tornare solvibile immediatamente. Oppure al contrario concedere tempo può servire a migliorare la propria condizione patrimoniale”, conclude Frascino. “Ciò detto, ci sono molti fondi interessati all’acquisizione del credito, è chiaro che ci devono essere processi chiari e lineari. Le complicazioni italiane portano a prezzi molto bassi che non fanno bene al sistema”.