State Street, le tre sfide che l'industria del risparmio deve vincere

Secondo un sondaggio condotto ad aprile da CoreData Research per State Street su 600 operatori istituzionali a livello globale, Il 74% degli istituzionali rimane fiducioso sulla capacità dei gestori di navigare in modo efficace attraverso la crisi e consegnare rendimenti
Il 71% degli investitori in Europa riconosce di aver ricevuto un adeguato flusso di informazioni e un ottimo supporto, in termini di analisi del mercato e suggerimenti operativi
C'è la consapevolezza diffusa che gli obiettivi di breve termine possano aver subito dei danni: la pensa così il 66% degli intervistati. Le preoccupazioni sono maggiori nel caso degli operatori italiani (70%)
Cè la consapevolezza diffusa che gli obiettivi di breve termine possano aver subito dei danni: la pensa così il 66% degli intervistati e le preoccupazioni sono più forti nel caso degli operatori italiani (70%). Ma al tempo stesso, le prospettive di lungo termine sono considerate incoraggianti e aumenta la propensione a voler cogliere nuove chance sui mercati, al punto che un terzo degli istituzionali vorrebbe maggiore supporto nell'identificazione di opportunità d'investimento in questa fase. Le aspettative sulla traiettoria dei mercati, d'altra parte, sono positive: il robusto rimbalzo messo a segno dalle Borse dopo la violenta caduta registrata a cavallo tra febbraio e marzo rende i grandi investitori globali ottimisti circa la possibilità che entro marzo del prossimo anno i mercati abbiano recuperato interamente i livelli pre-crisi (81%).
I rendimenti non sono però l'unica preoccupazione che emerge dai colloqui con gli investitori istituzionali
“La tecnologia al servizio dei dati può essere una chiave di successo”, dichiara Dollaku. Un'altra survey condotta da State Street nel 2020 coinvolgendo 523 dirigenti in 20 paesi, Italia compresa, con ruoli di responsabilità nelle aree investimenti, operations o distribuzione di asset manager, investitori istituzionali e compagnie assicurative, aiuta a mettere a fuoco le sfide e le priorità degli operatori registrate alla vigilia della crisi. “Per il 21% dei soggetti intervistati l'obiettivo chiave dichiarato è il miglioramento della performance degli investimenti, ma una percentuale molto vicina, il 19%, punta al miglioramento dei margini operativi, attraverso la riduzione dei costi, e all'aumento delle masse in gestione (18%)”.