La scelta dell’assicurazione auto viene spesso determinata dal primo prezzo più conveniente. La percezione diffusa delle polizze obbligatorie è quella di una tassa nascosta e, come We Wealth ha evidenziato dai dati, è una “tassa” diventata sempre più cara negli ultimi anni.
Ma il prezzo non è tutto: c’è anche la qualità del servizio. Significa avere non solo buone coperture assicurative sulla carta, ma anche un servizio commerciale, assistenza e liquidazione pronta delle somme quando serve. Controversie sull’applicazione del contratto assicurativo non sono così rare nei rapporti fra assicurati e assicurazione: a quel punto la tutela del cliente è garantita dalla possibilità di sporgere un reclamo alla compagnia e, in seconda battuta, all’Autorità di vigilanza (Ivass). La quantità di reclami che una compagnia assicurativa riceve è, come spiega la stessa Ivass, la “cartina al tornasole del livello di qualità dei prodotti e servizi assicurativi”.
Probabilmente alcune compagnie preferirebbero non farlo, ma le statistiche sui reclami devono essere trasmesse obbligatoriamente all’Ivass ogni sei mesi. Una compagnia che riceve molte lamentele sul servizio, insomma, non può tenerlo nascosto alla vigilanza – ma nemmeno ai potenziali clienti.
Confrontare l’incidenza dei reclami sul numero dei contratti, in una tabella che We Wealth ha riassunto con chiarezza partendo dai dati più recenti disponibili, relativi al primo semestre 2024, è decisamente più affidabile delle normali recensioni online: sono dati statistici ufficiali che indicano, in particolare, quanti sono i “problemi seri” rilevati dai clienti — ossia quelli che meritano un reclamo ufficiale.
“La rilevazione punta ad accrescere la trasparenza del mercato, mettendo a disposizione dei consumatori una ulteriore fonte di notizie sulla qualità dei servizi offerti dalle imprese di assicurazione”, dice l’Ivass per contestualizzare questi dati, invitando a confrontare i numeri su diversi indicatori.
Chi ne esce meglio? Fra i grandi nomi, presentano una bassa incidenza di reclami Assimoco, Sara, Helvetia o Allianz. Sul fronte più problematico, invece, troviamo due compagnie tipicamente online (e low cost) come Genertel e Quixa, ma anche la bancassicurazione di Credit Agricole. Dall'analisi dei dati emerge inoltre che il canale bancario/finanziario presenta, in media, un'incidenza di reclami più alta rispetto al canale tradizionale (7,02 contro 3,79 reclami per milione di euro in premi raccolti). Per quanto non si tratti di un'analisi statisticamente significativa, rimane una tendenza interessante, che potrebbe meritare ulteriori approfondimenti.
L'incidenza dei reclami, ovviamente, non è tutto. Il costo della polizza ha un peso, come la qualità delle coperture e la qualità del servizio clienti – fattori che sfuggono a queste tabelle. Ma si tratta di dati utili da considerare in fase di scelta.