“La fierezza di condividere con altri la bellezza della propria collezione deve essere lo scopo di chi è appassionato di arte e la acquista. Il Fai è affianco del collezionista per questo scopo di condivisione come nell’esempio della casa nel cuore di Milano che ospita questo evento”. Così Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai, che ha aperto i lavori.
Tra collezioni di preziose ceramiche, disegni di Matisse, Picasso e Modigliani, opere del Tiepolo, di Canaletto e Sironi che fanno di Villa Necchi Campiglio uno dei siti più prestigiosi del Fai si è parlato di diritto dell’arte nell’evento organizzato con la collaborazione dello Studio Legale Negri-Clementi.
Fierezza e consapevolezza
I professionisti che si sono succeduti uno dopo l’altro al microfono hanno evidenziato la frammentarietà del quadro normativo e l’applicabilità delle regole generali alla circolazione delle opere d’arte. E allora le parole dell’avvocato Anna Paola Negri-Clementi sulla necessità di effettuare “acquisti consapevoli” suonano come un monito per chi colleziona arte.
La “consapevolezza” è nel certificato di autenticità rilasciato dall’artista o dall’archivio o dagli eredi, nella due diligence documentale, nel condition report sullo stato dell’opera, nella completezza del contratto di compravendita, nella serietà del venditore e nella prudenza del compratore. Grava sull’acquirente verificare la correttezza dell’opera.
E poi quando ci si imbatte negli “intoppi” sull’autenticità ecco le sanatorie ex post per le quali si applicano le norme sulla compravendita. Risoluzione per grave inadempimento nei casi dei falsi, se dichiarati autentici al momento dell’acquisto. Azione di annullamento per vizi del consenso nelle altre ipotesi. Tanti i casi di artisti vittime di contraffazioni o alterazioni che hanno dato luogo a casi giudiziari di rilievo nazionale.
Gli aspetti fiscali del collezionismo d’arte
Sugli aspetti fiscali è intervenuto il Dott. Briccardi di BBS-Lombard secondo cui l’attenzione del fisco è concentrata sulle imposte sui redditi. I passaggi tra privati al momento sono esenti ma in futuro lo scenario potrebbe cambiare. Oggi l’Agenzia delle Entrate difficilmente crede al semplice realizzo derivante da dismissione e contesta l’attività commerciale, seppur occasionale, che viene tassata.
Indaga sulle attività preparatorie alla vendita se ve ne sono state. Per quanto riguarda l’Iva l’Italia è agli ultimi posti per l’aliquota Iva all’importazione (10% mentre in Francia 5%). Dovrebbe essere uniformata ai Paesi vicini per evitare fenomeni evasivi. In un sistema così complesso occorre considerare che “La pianificazione fiscale non è tra le prime cose a cui si pensa quando si acquista arte ed è giusto che sia così. Ma poi quando si vende impatta notevolmente”.
La pianificazione fiscale non è tra le prime cose a cui si pensa quando si acquista arte ed è giusto che sia così
Arte e collezionismo, la parola al notaio
Infine il notaio Arrigo Roveda chiude le relazioni soffermandosi sulla circolazione delle opere d’arte per testamento e successione. “Il collezionista ha aspetti peculiari. In primo luogo sopravvaluta il valore delle opere in collezione e in secondo luogo è legato in modo viscerale alle stesse”. La successione avviene per legge o per testamento. Il legato nel testamento è probabilmente la forma più comune per pianificare la successione di opere d’arte.
Un istituto che può essere utilizzato allo stesso fine è pure il trust testamentario che si caratterizza in quanto ci si può sempre pentire e cambiare idea nel testamento, poiché emendabile, mentre il trust costituito in vita è per sua natura irrevocabile. In alternativa si può costituire una fondazione sempre per testamento. In genere questo strumento viene utilizzato dagli eredi per la valorizzazione delle opere d’arte degli artisti.