Così i pagamenti digitali sostituiranno il contante

La transizione verso un’economia senza contante prende forma. Nonostante si sia ancora lontani dal completo abbandono del mezzo cartaceo, la crescita del digitale e delle tecnologie mobili, insieme alle innovazioni nei sistemi di pagamento, stanno rimodellando gli schemi delle transazioni

Il mondo dei pagamenti digitali entra in un nuovo capitolo, che amplia le possibilità di inclusione finanziaria e aumenta la rapidità di scambi e operazioni. Permangono però dubbi e domande. Sono infatti necessari ulteriori passi avanti affinché la transizione paperless giunga a compimento, specie per le voci che riguardano investimenti nelle infrastrutture, disintermediazione bancaria, accessibilità tecnologica degli utenti e questioni sulla privacy.

I pagamenti digitali sostituiranno il contante

A conti fatti, sottolinea Elisa Piscopiello, Etf Analyst di Legal & General Investment Management (LGIM), “ci sono molte ragioni per credere che i pagamenti digitali alla fine sostituiranno del tutto il contante: pagamenti transfrontalieri convenienti, accesso rapido ai finanziamenti, elaborazione sicura delle transazioni attraverso l’identificazione elettronica, modalità flessibili di pagamento e pratiche di reso, velocità delle operazioni”.
In un mondo in cui i consumatori si aspettano che tutto venga fatto istantaneamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, prosegue infatti l’esperto, pagamenti rapidi e flessibili sono fondamentali.
Secondo i dati PwC e Strategia&, la maggioranza degli analisti del settore si attende una crescita dei volumi globali dei pagamenti paperless di oltre l’80% sul periodo 2020-2025, passando da circa mille miliardi di transazioni a 1,9 mila miliardi, per poi quasi triplicare entro il 2030.
“Questo potenziale di crescita riflette l’ampiezza e la profondità dell’ecosistema dei pagamenti digitali, che è più diversificato di quanto alcuni potrebbero pensare e comprende sia aziende che gestiscono pagamenti open banking con carta, che senza carta”.

Le potenzialità del sistema open banking

All’interno di questo ecosistema, “riteniamo che l’open banking abbia un potenziale enorme” e molti Paesi si sono già mossi in tale direzione: “La PSD2 europea (seconda direttiva sui servizi di pagamento) è un atto legislativo Ue sui pagamenti entrato in vigore a settembre 2019. Ha lo scopo di migliorare le capacità di pagamento digitale e consentire ai consumatori europei di avere un maggiore controllo sui propri dati finanziari, grazie all’utilizzo di API (Application Programming Interfaces)”.
Ancora, favorendo pagamenti in tempo reale, l’open banking potrebbe aumentare la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali sia di elevato che di basso importo, offrendo ai consumatori maggiori e migliori scelte tra i vari tipi di servizi di pagamento e fornitori. Programmi con interfaccia più intuitivi, inoltre, “dovrebbero dare una spinta significativa al miglioramento dell’educazione finanziaria e della ‘salute finanziaria’ dei clienti”.

Banche centrali allo studio di valute digitali

Vi è poi l’attività condotta dalle banche centrali, molte delle quali in fase di avvio o sperimentazione delle cosiddette Cbdc, Central bank digital currencies, valute digitali già adottate dalla Cina su un campione di popolazione, e in fase di studio da parte di Banca centrale Europea e Bank of England.
“Se adottate con successo e in modo coordinato su scala globale” aggiunge l’esperto di LGIM, “le Cbdc potrebbero aiutare a risolvere l’annoso problema dei mercati neri basati sul contante, affrontare i rischi posti dalla crescente popolarità delle criptovalute (non solo nell’evasione fiscale o altri crimini, ma nell’interferire con i tradizionali politica monetaria) e ampliare l’inclusione finanziaria”. L’utilizzo di valute digitali contribuirebbe inoltre al processo di transizione verso un mercato più sostenibile, svincolato dalla fisicità delle transazioni e dal passaggio di mano cartaceo.

Domande e dubbi sul mondo paperless

Restano però alcune domande. In primis, quelle sulla privacy degli utenti e sulla protezione dei dati; in secondo luogo, quelle relative al rischio di totale disintermediazione delle banche; in terzo luogo, quelle sulla fattibilità di trasmissione delle politiche monetarie; infine, quelle sulla capacità di dotarsi per tempo e in modo efficiente di tecnologie e strumenti mobili.
“Anche se non sappiamo esattamente quando l’economia sarà completamente senza contanti, possiamo vedere come la tecnologia finanziaria digitale e i pagamenti abbiano già iniziato a influenzare la vita quotidiana di individui, imprese e banche centrali. Riteniamo che il mondo dei pagamenti digitali sia entrato in un nuovo entusiasmante capitolo” concludono da LGIM, “ampliando l’inclusione finanziaria e garantendo transazioni efficaci e rapide”.

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