Come capire se ho davvero bisogno di un’assicurazione

Gli addetti ai lavori lamentano spesso la sotto assicurazione degli italiani: è tempo di partire dai veri bisogni di pianificazione, per poterli soddisfare meglio

Quando risparmiano e investono gli italiani, che sono un popolo decisamente avverso ai rischi finanziari, tendono a proteggersi nel modo seguente: accumulano liquidità e investimenti a basso rischio/rendimento, evitando di sottoscrivere assicurazioni per proteggersi da rischi specifici. La liquidità e gli investimenti “tranquilli”, quelli che rendono poco, sono considerati la protezione di cui hanno bisogno. Come vedremo, nella maggioranza dei casi non si tratta del modello che permette di conseguire i migliori risultati. 

Il modesto appeal che le assicurazioni esercitano sugli italiani è nei numeri: nel 2020, la media Ocse attestava la spesa in premi assicurativi diretti a 3.600 dollari annui, mentre quella italiana, era di soli 2.549 dollari, ossia più bassa del 29,2% rispetto alla media del mondo sviluppato. Nel G7, solo i canadesi hanno speso meno degli italiani in assicurazioni. Dov’è il problema? Gli investimenti a basso rischio e la stessa liquidità, nel lungo periodo sono una scelta piuttosto costosa in termini di rinuncia al rendimento. E’ denaro sottratto ad altri investimenti che permettono di proteggere meglio o accrescere il patrimonio. Se si considera che per molti rischi particolarmente onerosi, come la tutela della salute o dell’abitazione, la possibilità di assicurarsi esiste, l’alternativa che si apre è quella di sbloccare una buona parte della liquidità, prima congelata in previsione dei rischi, e di indirizzarla su investimenti più remunerativi. 

Bisogna ammettere, però, che per muoversi in questo modo sono richieste migliori conoscenze, rispetto al modello un po’ più elementare del ‘cuscinetto d’emergenza fai-da-te’. Proprio per questo può rivelarsi determinante l’aiuto di un esperto in grado di valutare attentamente la situazione economico-finanziaria e personale del risparmiatore. Per rispondere a questo bisogno Leonardo Assicurazioni, società di consulenza e intermediazione assicurativa attiva su Milano, ha improntato il suo modello sulla relazione e l’analisi personale, evitando di reggersi sul solito asse che collega un determinato rischio a una polizza corrispondente. “La visione assicurativa si è sempre fondata sulla gestione degli aspetti critici, dei possibili eventi negativi; a questa dimensione oggi deve aggiungersi una pianificazione più ampia degli obiettivi di vita”, ha dichiarato a We Wealth Marco Bertani, responsabile innovazione di Leonardo Assicurazioni. E’ in questo senso che il rapporto con il consulente deve farsi più articolato, ricorrendo spesso a competenze che allargano il proprio orizzonte da quello puramente assicurativo a quello fiscale, passando per la pianificazione finanziaria. Un tipico esempio è dato dalle sfide della longevità e della pianificazione previdenziale, che sono articolate e complesse. Secondo Bertani, l’impostazione efficace per acquisire coscienza delle diverse implicazioni finanziarie collegate a un obiettivo di vita non è quella di generare negatività, come spesso accade, ad esempio, quando si evoca la ristrettezza della pensione pubblica. “Oggi invitiamo a riflettere sul quando e sul come andare in pensione, per stimolare il cliente ad appropriarsi delle proprie decisioni”, ha affermato Bertani, esortando i risparmiatori a valutare pro e contro delle diverse opzioni offerte dal legislatore e dalle istituzioni finanziarie. La sinergia fra competenze diverse diventa cruciale, poi, per far sì che le varie componenti del risparmio – assicurazioni incluse – siano ben integrate. Per questo, l’unione di diverse figure specializzate sotto la stessa struttura è uno dei tratti distintivi del modello che Leonardo Assicurazioni porta avanti. 

Un evento sulla consulenza patrimoniale 

Sulla scarsa presa delle assicurazioni in Italia, nell’ambito della gestione efficace dei rischi, un ruolo importante lo gioca, senza dubbio, la mancanza di un’educazione specifica nella comprensione degli strumenti assicurativi. “Autoassicurarsi con la liquidità non conviene mai: se l’imprevisto si concretizza le risorse possono facilmente rivelarsi insufficienti, e anche se lo fossero, non avrebbe senso tenerle ferme per anni”, ha affermato Bertani, “fra gli imprenditori questa idea è meno diffusa perché c’è un atteggiamento più concreto nella gestione dei rischi”. Per sollevare le competenze specifiche degli italiani nella gestione efficace dell’imprevisto c’è, dunque, un grande bisogno di iniziative di educazione finanziaria. Il 29 giugno la stessa Leonardo Assicurazioni ha organizzato un evento in streaming proprio per affrontare il nodo dell’educazione finanziaria e la necessità di un approccio di consulenza “olistico”, aperto anche ai patrimoni in via di costruzione e non necessariamente a quelli già esistenti. Nella stessa occasione Leonardo Assicurazioni annuncerà ufficialmente il suo servizio di consulenza patrimoniale che, come detto, mira “alla creazione, protezione e trasmissione dei patrimoni, grandi, piccoli o in fase di costruzione, mettendo in relazione figure professionali con competenze anche estranee all’ambito assicurativo” e formate in modo specifico anche “in collaborazione con partner di eccellenza”. 

L’appuntamento con la conferenza, intitolata “Pianificazione patrimoniale e successoria Perché è importante pensarci adesso?” è per le 18 e 30 sul canale YouTube di Studio Leonardo; fra i relatori ci saranno il dottore commercialista e revisore legale Niccolò Di Bella (cofondatore e Amministratore Delegato di Nest S.r.l.), il notaio Angelo Busani e l’avvocato Giovanna Mazza (TEP, Senior Consultant presso Belluzzo International Partners).

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