Biopharma, l’innovazione prepara il settore a ricavi da record

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Sebbene il calo dei prezzi i titoli del settore farmaceutico possa scoraggiare gli investitori, i progressi compiuti dalla ricerca medica hanno dato vita ad importanti opportunità

Nel 2022 le vendite di farmaci di massa hanno generato oltre 464 miliardi di ricavi, registrando un aumento del 12% su base annua. Ma non è tutto: il numero di tali farmaci, noti come blockbuster, in grado di generare oltre un miliardo di dollari all’ann, è passato dai due del 2000 ai quasi 120 del 2022. “Nonostante la correzione dei titoli biotecnologici negli ultimi anni – spiega Andy Acker, CFA, Portfolio Manager di Janus Henderson Investors i progressi medici del settore si stanno traducendo in vendite record di farmaci e stanno creando opportunità per gli investitori”. Vediamo insieme perché.

Secondo lo S&P Biotechnology Select Industry Index, la correzione dei titoli bio-farmaceutici, in particolare quelli che riguardano le aziende small e midcap del settore, ha comportato un calo del loro valore di circa il 60% dal 10 febbraio 2021 al 10 aprile 2023. La contrazione ha diverse cause, a partire dalle sopravalutazioni dei titoli pharma e biopharma per via dell’emergenza pandemica, dell’incertezza normativa legata alla nomina dei vertici della FDA (Food and Drug Administration) statunitense e, più recentemente, dalla spirale inflattiva che penalizza il segmento farmaceutico. “Nel frattempo, l’innovazione del settore ha guadagnato slancio e presto potrebbe essere troppo difficile da ignorare. Quest’anno, sono più di 75 i medicinali in attesa di approvazione da parte della FDA, il che potrebbe comportare un numero record di immissione sul mercato di nuovi farmaci per l’anno in corso. Inoltre, molte delle terapie in esame potrebbero rappresentare delle scoperte mediche in grado di modificare lo standard di cura e segnare l’inizio di cicli di prodotto decennali”.

Sfide e opportunità del settore biofarmaceutico

Malattie come l’Alzheimer, l’obesità e il cancro potrebbero infatti presto trovare una cura, con benefici sia per i pazienti che per gli investitori. “In uno studio clinico in fase avanzata dello scorso anno per l’obesità – cita ad esempio Acker – una terapia ha permesso di ottenere una perdita di peso di oltre il 20%, un livello raggiungibile in precedenza solo con la chirurgia bariatrica. E a gennaio, la FDA ha approvato Leqembi per l’Alzheimer, il primo trattamento che rallenta chiaramente il tasso di declino cognitivo nelle prime fasi della malattia”.

Nonostante queste premesse, le aziende farmaceutiche ad alta capitalizzazione stanno affrontando alcune importanti sfide che stanno provocando loro un’importante riduzione dei ricavi. Da un lato la scadenza dei brevetti e la conseguente concorrenza di farmaci generici, dall’altra le disposizioni dell’Inflation Reduction Act di Biden che, a partire dal 2026, consentirà al governo federale degli Stati Uniti di negoziare i prezzi per alcuni farmaci selezionati. Tuttavia, secondo l’esperto di Janus Henderson, questo non deve scoraggiare gli investitori per i quali, al contrario, il segmento delle biotecnologie riserva importanti opportunità grazie ad un potenziale di crescita che le attuali valutazioni non riflettono adeguatamente. “Confidiamo che il settore sarà in grado di gestire sia la perdita dell’esclusività che i cambiamenti normativi: è previsto infatti che le vendite globali di farmaci con prescrizione raggiungano 1.600 miliardi di dollari entro il 2028, con un aumento del 40% rispetto al 2022”, spiega il gestore.

In conclusione

Per continuare a crescere molte grandi aziende farmaceutiche dovranno tuttavia intensificare l’attività di sviluppo commerciale, anche attraverso attività di M&A: risulterà quindi fondamentale una gestione attiva capace di individuare le società più a rischio e quelle che invece potrebbero godere di più dalle sfide precedentemente menzionate. “Riteniamo che la combinazione di valutazioni basse e accelerazione dell’innovazione crei un potenziale di rialzo: tra le operazioni annunciate negli ultimi mesi, molte hanno offerto premi del 100% o più. Se continueranno a essere sviluppati nuovi farmaci innovativi per esigenze mediche di ampia portata al momento non soddisfatte, ci aspettiamo di vederne altre simili”, conclude Acker.

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