Mercato del credito 2022: le implicazioni geopolitiche

Nonostante i recenti avvenimenti geopolitici, i mercati del credito europeo e statunitense possono rappresentare una valida opzione per gli investitori

Alla luce del conflitto Russia – Ucraina, il credito dei mercati sviluppati potrebbe rivelarsi una asset class resiliente. È questa la view degli esperti di Goldman Sachs Asset Management, che affermano “Siamo consapevoli delle esposizioni indirette che le società dei mercati sviluppati hanno nei confronti dell’area. Al momento, però, non riteniamo che gli sviluppi geopolitici presentino implicazioni materiali per i fondamentali del credito dei paesi sviluppati”.
In generale, aggiungono gli esperti, “bilanci societari sani, caratterizzati da solide posizioni di liquidità e da un’esposizione diretta limitata verso la Russia e l’Ucraina, potrebbero fornire un’ancora per i mercati del credito statunitense ed europeo”.

Orientarsi in un mercato in evoluzione

All’inizio del 2022, i dati sull’inflazione superiori alle attese hanno indotto i mercati a prezzare rialzi dei tassi più rapidi del previsto. Di conseguenza, come solitamente si verifica, i mercati del credito sono andati rapidamente incontro a sell-off. Nel mese di febbraio, all’acuirsi delle tensioni al confine Russia-Ucraina, le prospettive di irrigidimento di politica monetaria si sono però fatte leggermente più blande: la propensione al rischio degli investitori si è contratta, gli spread sul credito societario si sono ampliati e la nuova offerta di emissioni ha subito un rallentamento. “Riteniamo che le valutazioni delle obbligazioni societarie investment grade (più sicure in un contesto di incertezza, ndr) e high yield (a maggiore rendimento, tendenzialmente con scadenze più contenute, ndr) siano ora più interessanti rispetto all’inizio del 2022 dal punto di vista del carry e degli spread”, commentano gli esperti.
In tale contesto, i prestiti potrebbero essere “i maggiori beneficiari di un aumento dei tassi”.

Attenzione ai venti contrari

Più in generale, gli esperti continuano a monitorare le caratteristiche per singolo settore ed emittente, nonché i possibili riverberi legati a condizioni finanziarie globali più restrittive e inflazione al rialzo. “La prima delle condizioni che stiamo monitorando è l’impatto che avrà l’aumento dei prezzi del petrolio sui consumatori, nonché l’aumento dei prezzi del gas naturale sulle società di servizi pubblici europee”, spiegano da GS.
A livello globale, i potenziali ostacoli legati alle catene di approvvigionamento di materie prime (metalli e terre rare) influiranno sui settori aerospaziale, automobilistico e tecnologico: secondo i dati Kitco – aggiornati al 2021- la Russia produce poco meno del 45% del palladio mondiale e il 14% del platino. Tra Russia e Ucraina si concentra anche la produzione di neon, elemento chiave per la produzione di semiconduttori.
“I settori delle materie prime, sia investment grade che high yield, potrebbero trarre beneficio dall’aumento dei prezzi del petrolio e del gas naturale”, affermano gli esperti di Goldman Sachs. “Per quanto riguarda il settore finanziario, alcune banche europee hanno esposizioni creditizie in Russia, ma riteniamo che le riserve di capitale siano sufficienti per limitare per la maggior parte gli impatti di eventuali default sui coefficienti patrimoniali”.

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