Villa Santo Sospir, il restauro della dimora tatuata da Jean Cocteau

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Un viaggio alla scoperta dei recenti restauri di Villa Santo Sospir, in Costa Azzurra, “tatuata” dall’istrionico artista, poeta, regista e drammaturgo Jean Cocteau, ora riportata a originale splendore

Cosa rende una dimora storica un luogo unico e incomparabile, un vero e proprio pleasure asset? La sua identità e la sua storia. È una storia di passione per l’arte quella che lega i personaggi che hanno dato origine a Villa Santo Sospir fino alla famiglia Melia, attuali proprietari, che ne hanno curato con attenzione filologica il recente restauro.  

Costruita prima della Seconda guerra mondiale a Saint-Jean-Cap-Ferrat, nel sud della Francia, la villa venne acquistata nel 1948 da Alec Weisweller e sua moglie Francine come casa vacanze. Dall’incontro con Jean Cocteau, geniale e poliedrico artista, durante le riprese del film “Les Enfants Terribles”, scaturì un fruttuoso sodalizio che portò l’artista a soggiornare a lungo nella proprietà affacciata sulla baia di Villefranche. 

Da quel momento, iniziò la metamorfosi e la villa acquisì una connotazione stupefacente: Cocteau iniziò a “tatuare” ogni parete della dimora, completando nel giro di un mese (maggio 1950) tutte le decorazioni, per poi concentrarsi sull’iconico armadio. Con l’ausilio di un artigiano italiano, che preparava i colori usati per affrescare, l’artista trascorse lunghi soggiorni dedicandosi a decorare pareti e soffitti, fino a ideare opere come l’arazzo “Giuditta e Oloferne”. Nello specifico, per quest’ultimo, l’artista realizzò uno schizzo dedicato alla storia biblica di Giuditta e Oloferne che nel 1950 inviò al leggendario produttore di arazzi Aubusson. Ci vollero cinque lunghi anni prima che i tessitori finissero questo capolavoro. 


Courtesy Villa Santo Sospir

Open Care e il restauro della Villa

Il restauro della Villa, iniziato nel 2018, è stato integrale: dal giardino, agli apparati ornamentali fino alle decorazioni di Madeleine Castaing, intramontabile icona di stile, realizzate prima dell’arrivo di Cocteau

Parallelamente, dal 2021 al 2023, si sono invece svolte le operazioni di restauro dedicate ai tantissimi oggetti (più di cento tra armadi, lampade, soprammobili, letti in bambù e tavoli) che hanno visto la collaborazione sinergica di tutti i laboratori Open Care: da quello di dipinti e opere polimateriche a quello di arredi lignei, fino al laboratorio di arazzi, tappeti e tessili antichi. Le sfide del progetto sono state plurime: dal rendere vivibile una casa museo destinata ad ospitare la famiglia del proprietario, al permetterne l’apertura al pubblico in speciali occasioni, cercando di mantenere intatta la patina del tempo e l’integrità dell’oggetto, insieme alla sua funzionalità.

Courtesy Open Care

In forma sempre maggiore, i grandi collezionisti internazionali hanno sviluppato una passione per questa tipologia di investimenti, focalizzandosi non solo sulle ville del Cinquecento ma anche su dimore più contemporanee con una storia unica ed eccezionale, portatrici di una valenza iconica che le protegge da ogni forma di obsolescenza. Nell’epoca del cross-collecting, questi luoghi si trasformano in scrigni di preziosità e bellezza in cui ambiente e opere entrano in un dialogo senza tempo che ne esalta il valore.

Nuova voce a Cocteau: il contributo dei restauratori

Giuseppe Degennaro – Responsabile Laboratorio Arredi Lignei

Ho avuto l’opportunità di lavorare al restauro degli arredi di questa meravigliosa Villa. È stato un viaggio nel tempo emozionante che mi ha permesso di riportare alla luce la bellezza e la rarità di questi pezzi unici, caratterizzati da dettagli intricati, legni pregiati e decorazioni uniche. 

Uno dei pezzi più sfidanti è stato l’armadio Cocteau. Un grande manufatto in legno massello di olmo. Oltre all’armadio, ho restaurato anche tavoli, sedie e lampadari e ho impiegato materiali compatibili per il restauro, cercando di mantenere l’equilibrio tra la conservazione della storicità e la funzionalità.

Il momento più gratificante? Portare gli arredi alla Villa Santo Sospir e vederli tornare al vitale splendore all’interno della dimora storica. Ogni pezzo ha ripreso il suo ruolo negli spazi, contribuendo a creare un’atmosfera magica e avvolgente.

Courtesy Villa Santo Sospir

Enrica Cabianca – Responsabile Laboratorio Dipinti e Opere Polimateriche

Il laboratorio dipinti e opere polimateriche ha collaborato al restauro dell’armadio decorato da Cocteau, dedicandosi con attenzione alla detersione di tutta la superficie dipinta per ridonare lucentezza alla cromia originale e al reintegro di piccole parti consunte.

Gli interventi hanno richiesto precisione e delicatezza di intervento per raggiungere un corretto equilibrio tra lo stato conservativo e la storia di stile ed estetica che ha accompagnato l’arredo negli anni.

È stato gratificante vedere il risultato finale del restauro e immaginare l’armadio esposto in tutto il suo splendore. Ogni dettaglio, colore e forma decorata, realizzati dalla mano di Cocteau, hanno riacquistato vita e donato unicità all’arredo.

Courtesy Villa Santo Sospir

Milena Gigante – Responsabile Laboratorio Arazzi, Tessili Antichi e Tappeti

Lavorare all’arazzo “Giuditta e Oloferne” di Jean Cocteau è stato un viaggio affascinante nel mondo dell’arte tessile dell’epoca che mi ha permesso di preservare e valorizzare un pezzo straordinario della storia.

È un’opera d’arte complessa, ricca di dettagli e colori vibranti, che racconta storie e leggende del passato e che ha richiesto un’attenta valutazione di ogni sua fibra e colore.

“Giuditta e Oloferne” decorava la sala da pranzo della Villa Santo Sospir e vederlo ricollocato nella sua dimora, ora come allora, è stata un’emozione unica!

Courtesy photo Open Care

Immagini recanti gli interni della villa: courtesy Villa Santo Sospir. 
Immagini dei restauri agli arazzi e agli arredi della Villa: photo e courtesy Open Care. 

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