È impossibile leggere un outlook di breve o di lungo periodo in cui il termine sostenibilità non viene mai nominato, ma gli investitori sono veramente interessati al net-zero? Quanti di loro sono disposti a mettersi in prima linea e privilegiare investimenti sostenibili anche a scapito del proprio portafoglio? Il Global Climate Survey di Robeco ha provato a rispondere a queste e altre domande, vediamo i risultati insieme a Lucian Peppelenbos, Climate & Biodiversity Strategist del gruppo olandese.
Per limitare il surriscaldamento globale sotto i due gradi è necessario raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ma la maggior parte dei 300 investitori intervistati, il 35%, si dice ancora incerto sul da farsi e in dubbio sull’effetto che l’impegno speso verso il net zero avrà sul loro portafoglio. In lieve diminuzione rispetto al 2022 (25% rispetto al 27% dello scorso anno), sono quelli che invece hanno già deciso di muoversi in quella direzione e in aumento sono gli investitori che si dicono in procinto di impegnarsi verso una svolta sostenibile (23% rispetto al 18% del 2022).
Inoltre, è importante sottolineare come, a differenza delle zone del mondo prese in considerazione, i risultati cambino drasticamente: “L’Europa porta alta la bandiera, con il 37% degli investitori intervistati che si impegnano al raggiungimento del net zero, comparata alla regione Asia-Pacifico con il 20% e all’America del Nord con il 19%”, riassume Peppelenbos. E l’interesse verso la sostenibilità sembra anche dipendere dal settore su cui gli investitori decidono di puntare, con quelli legati al comparto assicurativo che sono i più attivi, come mostra il grafico qui sotto.
È impossibile leggere un outlook di breve o di lungo periodo in cui il termine sostenibilità non viene mai nominato, ma gli investitori sono veramente interessati al net-zero? Quanti di loro sono disposti a mettersi in prima linea e privilegiare investimenti sostenibili anche a scapito del proprio p…