I mercati si preparano al Super Tuesday: 4 aspetti da guardare

3 MIN

Il 5 novembre è sempre più vicino, è quindi fondamentale per gli elettori scegliere i due campioni che si sfideranno alle prossime presidenziali statunitensi. Il nome di Trump è diventato quasi mainstream, così come un nuovo scontro con Biden. Ma quali sono gli aspetti che potrebbero influenzare l’esito?

Donald Trump continua con la sua marcia verso la nomina del Partito repubblicano: dopo aver già vinto, per non dire stra-vinto in Iowa, New Hampshire, Michigan, Idaho, Missouri, è riuscito anche a portarsi a casa il 59,8% dei voti in Carolina del Sud, lasciando solo le briciole alla sua rivale Nikki Haley, proprio nel suo Stato natale. Nel calendario sono già presenti alcuni appuntamenti ‘minori’, ma l’attenzione è tutta sul cosiddetto Super Tuesday: martedì 5 marzo, infatti, ben 17 Stati saranno chiamati alle urne per le primarie di entrambi i partiti, con un focus particolare su California e Texas. Insomma, in un solo giorno ci sarà una indicazione definitiva sulla scelta dei candidati che correranno per le presidenziali del 5 novembre, anche se già da oggi un Trump vs Biden 2.0 è la possibilità più probabile.

Il panorama che gli elettori statunitensi si trovano di fronte non è dei più luminosi e a questo va aggiunta anche l’instabilità a livello globale data dalle crescenti tensioni in Medio Oriente e dal fatto che in questi 366 giorni altri 75 Paesi andranno al voto. Secondo John Emerson e Reagan Anderson, esperti di Capital Group, le imminenti elezioni del 5 novembre saranno le più cruciali da una generazione a questa parte e hanno analizzato quattro elementi che ne influenzeranno l’esito.

Elezioni ed economia: due facce della stessa medaglia

C’è una sola certezza per le elezioni del 2024, che queste saranno dominate da questioni economiche. Le domande aperte infatti sono ancora troppe: la recessione è stata evitata? Quando l’inflazione tornerà sotto il target del 2%? La Federal Reserve è pronta a tagliare i tassi di interesse?

Nell’anno che ormai ci siamo lasciati alle spalle, l’economia statunitense si è dimostrata molto resiliente, con una crescita del 3,1% e l’inflazione è scesa dal 9,1% dell’estate del 2022 al 3,1% di gennaio, inoltre le azioni statunitensi hanno stabilito una serie di nuovi record nei primi mesi del 2024. D’altra parte, però l’aumento dei prezzi nelle corsie del supermercato, insieme a case sempre più costose e l’impennata del debito nazionale potrebbe essere al centro dei discorsi dei candidati dell’opposizione, a partire proprio da Trump.

Insomma, “giusto o sbagliato che sia, i presidenti statunitensi vincono o perdono le elezioni in base alle percezioni dell’economia”, tagliano corto gli esperti.

Chi vincerà le elezioni? Tutto in mano agli Swing States

Nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi decisivo è stato il voto di meno di 100.000 americani e lo stesso potrebbe succedere a novembre. Nella corsa alla Casa Bianca, infatti, i margini di vittoria potrebbero essere sottilissimi: il Paese risulta diviso a metà e il vero campo di battaglia sarà rappresentato dagli swing states, i primi da tenere d’occhio saranno Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania, Wisconsin e, probabilmente anche Carolina del Nord e Nevada.

LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Come investire in periodo di elezioni?
Vista la volatilità del momento, come diversificare al meglio il portafoglio?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR

Tra sgravi fiscali e debito nazionale: proroga o scadenza?

Il 2025 sarà un anno fondamentale per quanto riguarda i principali sgravi fiscali ora attivi negli Stati Uniti, che si avvicinano alla loro scadenza: una possibile proroga dipenderà molto da chi controllerà la Casa Bianca e il Congresso dopo le elezioni. “Una seconda amministrazione Trump, con il sostegno di un Congresso controllato dai Repubblicani, estenderebbe probabilmente le principali disposizioni della legge, mentre un governo Biden cercherebbe verosimilmente delle alternative, come l’aumento delle tasse sulle imprese e sulle persone fisiche”, spiegano gli esperti. Sicuro però è il fatto che andrà discusso nuovamente il tetto del debito statunitense nella primavera 2025, creando una nuova pressione sulle iniziative fiscali.

Oltre il fattore economico

Le questioni economiche saranno imprescindibili per definire il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma questo non basta. Immigrazione, aborto, cambiamento climatico, commercio globale e relazioni internazionali saranno altri ingredienti immancabili sul piatto delle elezioni. Sicuramente si sentirà ancora molto parlare di guerra in Ucraina e nel Medio Oriente, cosi come delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina. Tutto questo potrebbe tradursi in una crescente volatilità dei mercati, soprattutto nel periodo subito precedente alle votazioni. Si sa, i mercati odiano l’incertezza e le elezioni ne produrranno molta. Significa che è ora per gli investitori di allontanarsi dall’azionario statunitense? Secondo Capital Group la risposta non può che essere negativa: “nel lungo termine, fin dagli anni ’30, le azioni statunitensi si sono mosse quasi sempre al rialzo verso la fine del mandato di un presidente rispetto al relativo insediamento, a prescindere dalla relativa affiliazione partitica”.

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia