Mercati emergenti: dove guardare? Sponda tech per Taiwan e Corea

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I paesi emergenti arrivano da una ampia sottoperformance, anche se realtà quali Sud Corea e Taiwan prosperano grazie alla crescente domanda di semiconduttori

Il 2024 sarà l’anno più elettorale di sempre con oltre due miliardi di elettori al voto, tra cui alcuni paesi emergenti di spicco quali India e Messico. A fare da apripista sono state le elezioni tenute a Taiwan dove il vincitore con il 40% dei voti è stato Lai Ching-te, rappresentate del Partito progressista democratico. Il neo-presidente è inviso a Pechino e nei giorni post-voto si sono riaccese le tensioni con la Cina che ha riaffermato che l’isola “è sua” e nel futuro ci sarà la riunificazione.

In generale i mercati emergenti che ruolo possono avere in portafoglio in questo 2024?

Mercati emergenti tra luci e ombre

I mercati emergenti hanno chiuso il 2023 in crescita a doppia cifra (+10,3% l’MSCI Emerging Markets), ma ben lontani dalle performance dei mercati dei paesi sviluppati (l’MSCI World ha segnato oltre +24%) e sotto i massimi storici che invece sono stati aggiornati a fine 2023 da Wall Street & co.

Il sentiment per gli emergenti aveva trovato sponda negli scorsi mesi dai segnali arrivati dalla Federal Reserve, pronta a fermare in modo definitivo la scalata dei tassi e invertire la rotta. Nelle ultime settimane il copione è cambiato con i dati sull’inflazione Usa che hanno indotto i mercati a pensare che il primo taglio dei tassi non è così vicino e l’Msci EM ha imboccato la via dei ribassi.

In generale, spiega Ilga Haubelt, Head of Equities Europe di Fidelity International, tutte le regioni hanno registrato rendimenti positivi nel 2023, guidati dall’America Latina, seguita dall’Asia emergente e infine dall’Europa emergente e dall’EMEA. “In America Latina – sottolinea l’esperta – sia il Brasile che il Messico hanno registrato ottime performance, con entrambi i mercati in rialzo grazie alle aspettative di una svolta dovish da parte della Fed. Nell’ambito dell’Asia emergente, la forte performance dei titoli tecnologici ha sostenuto i mercati coreani e di Taiwan“.

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India protagonista

Ma forse il Paese che ha sorpreso di più nel 2023 è stato l’India: già nelle prime settimane dell’anno scorso aveva rubato ufficialmente alla Cina lo scettro come paese più popoloso al mondo e l’economia della Tigre è quella che cresce più velocemente. Nel secondo quadrimestre del 2023 l’India è cresciuta del 7,8% e, anche le previsioni più conservative, stimano che continuerà di questo passo anche nei prossimi anni.

Sembra che tutte le luci siano puntate sul settore manufatturiero che sta accelerando la sua integrazione nelle catene di fornitura globali, con un’impennata del 13,9% su base annua. Ma anche i settori delle costruzioni, dell’estrazione mineraria, dell’elettricità, del gas e di acqua hanno sorpreso in positivo, seguendo le necessità della popolazione in crescita.
La Tigre si trova però davanti a un nemico difficile da combattere, il cambiamento climatico, che ha pesato molto sull’indebolimento della produzione agricola.

Il 2024 sarà un anno molto importante per definire il futuro dell’India, infatti ad aprile si terranno le elezioni parlamentari, dopo cui verranno anche definiti i nuovi obiettivi del Paese.

La tecnologia è di casa in Sud Corea e Taiwan

Il rapido spostamento delle aspettative verso un atterraggio morbido negli Stati Uniti ha dato sponda alle economie esposte al paese a stelle e strisce. L‘indice MSCI Corea è cresciuto del 15,4% e i titoli tecnologici taiwanesi hanno registrato un rally con 5 miliardi di dollari degli 8 miliardi di dollari di afflussi di capitali esteri destinati al settore tecnologico.

Mentre i giganti tech cinesi come Alibaba e Meituan hanno previsto una riduzione degli utili a causa della crescente concorrenza e della scarsa fiducia che il Dragone si trova ancora ad affrontare, le azioni sudcoreane e taiwanesi sono state le più performanti della regione. L’esplosione dell’intelligenza artificiale generativa ha spinto per la crescita di richiesta di memoria ad alta larghezza di banda (Hbm) e semiconduttori, comparti che stanno crescendo molto velocemente in Sud Corea e Taiwan. “Le esportazioni sudcoreane di semiconduttori, la principale voce commerciale del Paese, sono rimbalzate a novembre, ponendo fine a 15 mesi di cali e rafforzando le aspettative di una ripresa dell’industria globale dei semiconduttori”, sottolinea l’esperta. Basti pensare che a novembre le spedizioni di chip da Seoul sono aumentate del 12,9% su base annua e, secondo le stime, dal momento che la domanda da Cina e Stati Uniti non sembra pronta a diminuire, ci si può aspettare una solida crescita anche nei prossimi mesi. Per gli investitori che sono alla ricerca di qualche grande nome da tenere d’occhio, Samsung Electronics e SK Hynix dovrebbero trovarsi nel radar, essendo i due maggiori produttori di chip di memoria al mondo.

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