- Nell’ultimo trimestre la tenuta dell’economia mondiale è salita in cima alle preoccupazioni degli investitori, citata dal 22% degli italiani
- Interrogati sulle asset class presenti nei loro portafogli, cresce la presenza dell’azionario domestico (dal 36% del trimestre precedente al 47%)
Inflazione e costo della vita in aumento hanno a lungo catturato l’attenzione dei mercati finanziari. Per mantenere stabili i prezzi, le banche centrali sono intervenute con una sfilza di rialzi dei tassi di interesse, tornati su livelli che non si vedevano da anni e con i quali le Borse hanno dovuto convivere. Ma la narrativa, ora, è cambiata.
Come evidenziato dall’ultimo Retail investor beat di eToro, sondaggio condotto a livello mondiale su 10mila investitori retail (non necessariamente utenti della società di trading), nell’ultimo trimestre la tenuta dell’economia mondiale è salita in cima alle preoccupazioni degli investitori. Alla domanda sulla “minaccia più seria” per i propri investimenti, il 23% dei rispondenti complessivi cita infatti lo stato di salute dell’economia globale, seguito dai conflitti geopolitici (22%) e solo al terzo posto dall’inflazione (17%). Lo stesso vale per gli investitori italiani, come evidenziato dal grafico sottostante.
Fonte: Retail investor beat di eToro
Recessione? Cosa ne pensano gli investitori
Ciononostante, i timori di recessione sembrerebbero non rafforzarsi. Focalizzandoci sul Belpaese, il 48% si dice infatti fiducioso sullo stato dell’economia mondiale, un dato in crescita rispetto al trimestre precedente (43%). Inoltre, il 71% degli italiani mostra fiducia nei confronti del mantenimento del proprio standard di vita, percentuale anche in questo caso in aumento di 6 punti rispetto alla rilevazione trimestrale precedente. Spacchettando i risultati per fasce d’età risulta poi evidente come i più fiduciosi siano i millennial (con un’età compresa tra i 28 e i 43 anni) e i boomer (over 60).
Come investono gli italiani con i tassi in calo
Quanto alle scelte di investimento, in uno scenario caratterizzato da una forte volatilità sui listini e tassi in calo, torna l’appetito per il mercato azionario. Interrogati sulle asset class presenti nei loro portafogli, cresce la presenza dell’azionario domestico (dal 36% del trimestre precedente al 47% dell’ultima rilevazione) e dell’azionario estero (dal 29% al 42%). La liquidità resta tuttavia una parte preponderante (67%) sebbene in calo di due punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti.
Fonte: Retail investor beat di eToro
Come investiranno nei prossimi mesi? Cripto al top
Guardando al futuro, l’analisi di eToro mette in luce un rinnovato interesse degli italiani per le criptovalute, al primo posto tra le scelte di investimento per i prossimi mesi per il 14% degli intervistati. Sul podio ancora una volta l’azionario estero (con il 12%) affiancato dall’obbligazionario domestico (12%) e dalle materie prime (11%). L’analisi settoriale mostra infine un ritorno alla tecnologia, indicata tra i settori su cui investire di più dal 18% degli intervistati. A seguire, troviamo servizi finanziari (12%), immobiliare (9%), energia (9%), healthcare (8%), materiali (6%), comunicazione (5%), beni primari (4%), beni discrezionali (4%), utility (3%) e industriali (3%).
Fonte: Retail investor beat di eToro
I temi da monitorare nei prossimi mesi
Fatte queste premesse, nei prossimi mesi sono molteplici i temi che gli investitori dovranno tenere in considerazione. “Innanzitutto, è da monitorare l’evoluzione del contesto geopolitico europeo e i suoi effetti sul prezzo del petrolio, così come l’andamento dell’economia cinese e le discussioni sull’agenda delineata da Mario Draghi”, spiega a We Wealth Gabriel Debach, market analyst di eToro. “Un primo passo sarà la riunione del Consiglio europeo del 18 ottobre, che si concentrerà non solo sul conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche sulla crescente tensione in Medio Oriente. Inoltre, sarà l’occasione per discutere la relazione di Draghi sul Futuro della competitività europea, dove emerge un invito chiaro a rafforzare la capacità industriale e tecnologica di difesa dell’Europa”. Torna in cattedra, infine, il tema delle energie rinnovabili, soprattutto in vista delle prossime riunioni chiave sul clima: la Cop 29 a Baku e la Cop 16 sulla diversità biologica a Cali. “Entrambi gli incontri serviranno a definire le strategie climatiche europee”, conclude Debach.