Dati alla mano, quella per il raggiungimento della parità di genere è ancora una strada in salita. Per il Global gender gap report 2021 del World economic forum (Wef), saranno infatti necessari ancora 135,6 anni per chiudere il divario di genere, un lasso di tempo ancora maggiore rispetto all’ultima rilevazione pre Covid del 2020, quando alla causa sarebbe servito ancora poco meno di un secolo (99,5 anni).
Dopo la politica, va all’economia il gender gap peggiore
Secondo solo al mondo della politica, quello economico è il settore in cui il gender gap si fa più evidente, con solo il 58% del divario chiuso fino ad oggi, continua il Wef; al suo totale raggiungimento, infatti, mancano ancora 267,6 anni. Il lento progresso in questo comparto è attribuibile a due trend opposti, evidenzia il report. Nonostante la percentuale di donne tra i professionisti più qualificati sia in forte crescita e i salari delle quote rosa stiano lentamente incontrando quelle delle quote azzurre, le disparità di reddito sono evidenti a livello generale e sono ancora poche le donne che ricoprono posizioni manageriali all’interno delle aziende.
Gender gap e investitori: cresce l’urgenza di agire
“Tuttavia, l’attenzione alla parità di genere è sempre più impellente tra gli investitori, che la aggiungono alle considerazioni Esg” affermano gli esperti di Pictet Asset Management. “Sostenibilità e inclusione delle donne si reggono l’un l’altra e non ci potrà essere una vera transizione ecologica senza quella sociale, come dimostrano anche gli obiettivi posti dal programma Next generation Eu per la ripartenza dell’Europa dopo la pandemia”. La parità di genere è il quinto tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, che così come la definisce l’Organizzazione delle nazioni unite “non è solo un diritto umano fondamentale, ma una base necessaria per un mondo pacifico, prospero e sostenibile”.
Come ridurre gli anni necessari a chiudere il gender gap? L’opinione di Pictet AM