Farmaci anti-obesità, è vera rivoluzione? Ecco le Nvidia del pharma

farmaci contro l'obesità

Novo Nordisk ed Eli Lilly hanno registrato utili e performance stellari, grazie al successo degli innovativi farmaci dimagranti. Ma quanto durerà? Vontobel Asset Management ha indagato sui possibili risvolti. Non solo nel pharma

Entro il 2035 più di una persona su cinque nel mondo sarà obesa (24% rispetto al 14% nel 2020), secondo l’ultimo rapporto della World Obesity Federation. Di fronte a una condizione in così rapida diffusione, non c’è troppo da stupirsi se i farmaci innovativi per la perdita di peso (in sigla tecnica GLP-1) stanno riscuotendo un enorme successo, né tantomeno se le azioni della danese Novo Nordisk e dell’americana Eli Lilly, le due aziende che li hanno prodotti e lanciati sul mercato, sono state tra quelle con le migliori performance nel 2023. La prima è infatti diventata la società europea più capitalizzata in borsa con oltre 500 miliardi di euro di valore e la seconda ha chiuso l’anno con un balzo in avanti del 59% a Wall Street e da inizio anno ha già registrato un +30%. Per la serie è tutto grasso che cola.


Ora c’è da chiedersi se effettivamente questa situazione sarà replicabile e sostenibile nel tempo. E quali ricadute questa nuova classe di medicinali potrà avere in altri ambiti, al di fuori del farmaceutico, come quello degli snack o dei dispositivi medici specializzati, che hanno già mostrato qualche contraccolpo. Per fare il punto e capire come posizionarsi di fronte a questo scenario, Vontobel Asset Management ha svolto una ricerca approfondita, coinvolgendo anche nutrizionisti ed esperti sanitari. Ecco quali possibili impatti.


Novo Nordisk ed Eli Lilly le Nvidia del pharma?

Dopo la performance stellare del 2023, c’è da interrogarsi fin dove Novo Nordisk ed Eli Lilly potranno arrivare e se rimarranno quindi una valida opportunità di investimento nel medio-lungo termine. Stando alle aspettative delle due società che guardano con fiducia a una forte domanda ancora insoddisfatta e in continua crescita, il trend rialzista sembra solo all’inizio. Ma Vontobel AM invita alla cautela: “Al momento le certezze sull’andamento degli utili a lungo termine non sono sufficienti, secondo il nostro approccio, a giustificare un investimento in queste società”.


Le ragioni? Secondo l’asset manager sono soprattutto due. La prima riguarda la molteplicità di scenari plausibili di vendite per questa categoria di farmaci, data l’incertezza sui rimborsi assicurativi e quindi di effettiva richiesta da parte dei pazienti. La seconda ragione risiede invece nella concorrenza e innovazione continua intrinseca nel settore farmaceutico. “Le soluzioni iniettabili di Novo Nordisk ed Eli Lilly sono al momento le formulazioni più efficaci – spiegano gli esperti – Ma i due colossi non sono gli unici attori in campo: almeno una dozzina di aziende concorrenti stanno investendo nello sviluppo di farmaci di nuova generazione della stessa categoria”. La futura evoluzione del mercato dipende dallo sviluppo e dalla scalabilità di trattamenti orali più efficaci. Quindi, come avviene per la maggior parte delle innovazioni farmaceutiche, in questa fase è impossibile sapere quali aziende svilupperanno i farmaci più efficaci e sicuri della categoria nei prossimi anni.

I farmaci anti-obesità cambieranno le abitudini alimentari?

Alcuni analisti di Wall Street ritengono che i farmaci che aiutano a perdere peso possano ridurre il consumo calorico pro-capite anche del 20 per cento. Questa situazione potrebbe pesare sulle aziende del settore alimentare e, in particolare, sui produttori di dolciumi, snack salati e con zuccheri aggiunti. Il dubbio è lecito, ma quanto probabile l’ipotesi? Secondo Vontobel AM ben poco, anzi improbabile. Difficile immaginare che le conseguenze siano così rapide, profonde e diffuse a livello globale. Da qui la convinzione che i farmaci anti-obesità avranno un impatto minimo sulle aziende (e i titoli azionari) del settore dei beni di consumo e dell’ambito alimentare, men che meno su quelle che vantano un ampio mix di prodotti e una presenza globale.


I farmaci dimagranti ridurranno la domanda di esami specialistici?

Un altro settore su cui interrogarsi riguarda quello della diagnosi e dei dispositivi medici. Infatti, al di là della perdita di peso, i farmaci anti-obesità daranno vantaggi più ampi per la salute, suscitando quindi il timore che possano ridurre la domanda di esami specialistici nel prossimo futuro. Ma, secondo Vontobel AM, anche in questo caso sembra che i dati e le proiezioni sovrastimino questo potenziale impatto. “In primo luogo, l’obesità è solo uno dei fattori di rischio per i problemi medici, a cui contribuiscono altri aspetti come dieta, comportamento, ambiente e genetica. In secondo luogo, anche l’abbandono della terapia è un fattore importante (…) e in terzo luogo, le maggiori aziende che si occupano di dispositivi medici tendono ad avere una struttura più diversificata, con diversi rami di attività”.

Queste considerazioni portano a concludere che le potenziali ricadute sulla crescita del settore della diagnosi saranno modeste anche nel caso in cui l’adozione dei medicinali dimagranti si riveli più diffusa del previsto.

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