Il 2024 si preannuncia come uno spartiacque a livello globale dal punto di vista politico. Nel giro di dodici mesi andranno alle urne 4miliardi di elettori in 76 Paesi, ovvero il 51% della popolazione del pianeta. Dagli Stati Uniti all’Unione Europea, passando anche per Taiwan, Regno Unito e India.
Nel giro di poche settimane, le elezioni si apriranno infatti il 19 aprile, la Tigre affronterà la sua più grande elezione di sempre con 969milioni di elettori registrati, che rappresentano più del 10% della popolazione mondiale. Considerando che alle votazioni del 2019 vi era stata un’affluenza del 67%, le aspettative sono molto alte anche per quest’anno.
Ma come vengono gestite le elezioni nel Paese più popoloso del mondo?
India: un sistema elettorale complesso
Come si attesta nella prima pagina della costituzione, l’India è una repubblica federale – composta da 28 stati e 8 territori federali – parlamentare e democratica – la più grande democrazia del mondo per essere precisi. Il Parlamento centrale indiano è costituito da due camere: la Camera bassa, conosciuta come Lok Sabha e la Camera alta, ovvero la Rajya Sabha. I 545 membri della prima sono eletti direttamente da tutti i cittadini indiani maggiorenni, a parte due che rappresentano la comunità Anglo-indiana e vengono selezionati direttamente dal presidente. Parte di questa camera è anche il Primo ministro che ha un mandato di 5 anni, eletto dal partito o dalla coalizione che ottiene la maggioranza nella Lok Sabha.
I membri della Camera alta, invece, sono 245 rappresentati inviati a Delhi dagli Stati federati in proporzione al numero di abitati di ogni Stato, ogni due anni, un terzo dei suoi membri si ritira e viene sostituito.
A condurre le elezioni in India è un organo imparziale, apolitico e indipendente (Commissione Elettorale Indiana-Eci), come previsto dalla costituzione: dato l’enorme numero di elettori, l’Eci è un organo fondamentale per evitare incidenti e influenze esterne, gestendo al meglio le elezioni.
Il sistema elettorale indiano è come quello inglese, ovvero si tratta di un collegio uninominale a turno unico. In poche parole, il territorio indiano è diviso in 543 circoscrizioni, cifra che coincide con il numero dei candidati da eleggere e ogni partito presenta un solo candidato in ogni circoscrizione, il candidato che raccoglie più voti viene eletto.
Le elezioni, che quest’anno si svolgeranno tra il 19 aprile e il 1 giugno, con i risultati che verranno annunciati tre giorni dopo la chiusura delle urne, prevedono 7 diverse fasi, così da agevolarne lo svolgimento.
Elezioni in India: dove ogni singolo elettore conta
I singoli elettori utilizzano un sistema di Electronic Voting Machines, che è stato introdotto tra il 1998 e il 2001 e poi hanno a disposizione un sistema di audit per assicurarsi del voto espresso. Ogni partito politico ha un simbolo per aiutare gli elettori a indentificare facilmente i candidati. Nelle elezioni che si apriranno il 19 aprile gli attori chiave saranno due, ovvero due macro coalizioni: da una parte la NDS Alliance, formata da 37 partiti, guidata dal Bharatiya Jonata Party, che propone come Primo Ministro l’uscente Narendra Modi, dall’altra I.N.D.I.A., composta da 25 partiti, guidata dall’Indian National Congress, che non ha ancora selezionato il possibile Primo Ministro.
È facile pensare che in un territorio così esteso e diversificato sarà difficile recarsi nei seggi elettorali. Invece no, anche in questo caso l’India gioca d’anticipo: secondo le linee guida della commissione elettorale, nessun elettore dovrebbe trovarsi a più di 2km di distanza da un seggio elettorale. Ma non solo, per raggiungere gli elettori nei villaggi più remoti dall’Himalaya alle isole, i funzionari elettorali possono viaggiare con ogni mezzo possibile, dai treni agli elicotteri, passando anche per barche e cavalli. Basti pensare che per le elezioni del 2019, per garantire che nessun elettore venisse lasciato indietro, è stata allestita una cabina elettorale per un solo elettore residente nelle fitte giungle del Gir.
Nonostante la vittoria di Modi sia al momento la più probabile, spingendo a chiedersi non se vincerà, ma solo di quanto, è bene ricordarsi che non esistono mai certezze sugli esiti delle elezioni.L’unica sicurezza è che l’India è un Paese che sta crescendo rapidamente, superando già il Regno Unito diventando la quinta economia al mondo. Il prossimo obiettivo? Superare anche Germania e Giappone.
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