Altri 132 anni dovranno passare prima che il gender gap verrà colmato, stando all’ultimo Global gender gap report 2022 del World Economic Forum. Un dato poco rassicurante che invece di diminuire è peggiorato: fino al periodo pre-Covid le stime erano più ottimiste, immaginando che un secolo sarebbe bastato. Questo però non significa che le donne siano disposte a rimanere in disparte aspettando che la parità di genere arrivi dal cielo, anzi. Sono sempre di più gli ambiti che si stanno dipingendo di rosa e, tra questi, spicca quello degli investimenti. Ne parliamo con Francesca Giubergia, presidente di Online SIM.
Secondo i dati più recenti la ricchezza patrimoniale delle donne sta crescendo molto rapidamente e anche la loro propensione agli investimenti, possiamo aspettarci che questo doppio trend di crescita continuerà anche nel futuro? E se sì, perché e che impatto avrà sul mondo della finanza?
Sì, possiamo aspettarci che questo avvenga anche in futuro: secondo le principali stime infatti il patrimonio delle donne crescerà fino al 2030 dell’8% all’anno, raggiungendo il 45% degli asset complessivi.
Il crescente coinvolgimento delle donne nel mondo degli investimenti porterà a una maggiore diversità nell’industria finanziaria, sia a livello di prodotti e servizi che di processi decisionali. Ci si può inoltre aspettare un cambiamento nei modelli di investimento, con una maggiore attenzione ai temi dell’impatto sociale e ambientale, oltre un’evoluzione nella dinamica delle relazioni finanziarie, all’interno delle famiglie e della società in generale.
Le donne potranno assumere ruoli di maggiore responsabilità nella gestione finanziaria familiare, diventare attori chiave nel processo decisionale degli investimenti e generare, di conseguenza, un cambiamento culturale significativo nella percezione del loro ruolo nella finanza e nella società in generale.
Ora che è chiaro che il binomio donne e investimento sta diventando sempre più importante, come investono le donne?
In qualità di investitori, le donne tendono a essere più avverse al rischio rispetto agli uomini, meno inclini ad acquistare azioni e più propense a investimenti a reddito fisso. A conferma di ciò, secondo McKinsey, la percentuale azionaria nei portafogli delle donne è del 32% contro il 45% degli uomini e oltre il 40% delle intervistate si dichiara avversa al rischio (+8% rispetto agli uomini).
Rimanendo in Italia, una recente ricerca evidenzia che le donne preferiscono i conti deposito (37%), seguiti dai fondi comuni di investimento (20%) e dagli immobili (16%).
In generale le investitrici sono anche più aperte ad accettare consigli e, proprio per questo, sono più inclini a confrontarsi con un consulente.
Tra le tematiche sulle quali si concentrano maggiormente, senza dubbio spicca quella della sostenibilità, infatti le donne tendono a investire in modo più sostenibile rispetto agli uomini, mostrando una maggiore attenzione ai temi dell’impatto sociale e ambientale.
Ci sono anche dei fattori esterni che influenzano un approccio di investimento diverso?
Nonostante ci siano molti aspetti positivi che stanno spingendo sempre di più le donne verso il mondo degli investimenti, come la maggior indipendenza finanziaria rispetto alle proprie madri – dichiarata da oltre il 58% delle donne in un sondaggio di UBS –, nonché un numero crescente di ruoli di leadership ricoperti in molti settori, permangono ancora dei fattori negativi che impattano sul modo di investire delle donne.
Il principale rimane la differenza di reddito che comporta una minore capacità di investimento e dunque più cautela. Il divario retributivo di genere si traduce dunque in disparità di ricchezza e di pensionamento.
Un altro aspetto è l’interruzione della carriera lavorativa per motivi famigliari, che può avere un impatto sulla capacità di investire e di accumulare ricchezza. Potendo contare su una maggiore longevità media, le donne hanno inoltre la necessità di una pianificazione più accurata in vista della propria pensione, con l’obiettivo di ottenere una sicurezza finanziaria a lungo termine.
Da non trascurare, infine, le aspettative sociali riguardo al ruolo delle donne nella famiglia e nella società, che aggiungono responsabilità nella gestione del denaro familiare, rendendo di conseguenza le investitrici meno propense a investire in modo aggressivo.
Alla luce di tutti questi fattori, quali sono i consigli pratici che si possono dare alle investitrici per approcciarsi al mondo della finanza?
Le donne non devono sottovalutare il proprio potenziale e, soprattutto, devono lasciarsi alle spalle il tabù dei soldi, poiché spesso non si sentono a proprio agio parlando di denaro e finanza. È importante superare questo preconcetto e parlarne con amici, parenti, professionisti della finanza o piattaforme di investimento online può aiutare ad acquisire maggiore conoscenza e sicurezza nel gestire il proprio denaro.
Le donne spesso hanno esigenze e obiettivi finanziari diversi da quelli degli uomini, ad esempio a causa di carriere lavorative diverse o di responsabilità familiari maggiori. Scegliere investimenti che si adattano al proprio stile di vita e alle proprie priorità finanziarie può aiutare a raggiungere i propri obiettivi, nel modo più efficace possibile.